mercoledì 22 marzo 2023

Quando il freno a disco " non è spurgato bene" ! #epidemiaspurgo #epidemiafischio #clinicstory

Una bici con freno a disco idraulico necessita di spurgo (e cambio olio periodico) fatto correttamente, oltre alla sostituzione delle pastiglie ( piuttosto frequente) e dei dischi usurati, altrimenti la bici non frena. Raccomando un ottimo meccanico per evitare di rimanere a piedi o fare incidenti, a causa di uno spurgo fatto male. E quando lo spurgo è fatto male, il freno non funziona, come nel video. Con l'avvento del freno a disco road c'è stata un "epidemia " da spurgo senza fine; file di bici disc a fare lo spurgo e il cambio pastiglie/dischi; report settimanali senza precedenti. Queste indicazioni non sono opinioni, ma dati di fatto, raccolti nelle varie officine. La gestione delle bici disc è costosa e complicata ( anche per i meccanici), e la manutenzione per il cliente richiede una frequenza maggiore, rispetto alle bici con gruppi meccanici e freni rim; e non provate a fare da soli, finirete per fare danni. Conclusioni. Acquistate pure bici con freni a disco, ma abbiate la consapevolezza dei limiti, della gestione e dei costi del sistema frenante. Punto...........

 
Test psicologico visivo per scoprire se sei esperto e felice o inesperto ed infelice ciclista o pedalatore. Guarda attentamente l’immagine di questa rara ed importante foto di vita reale. Se la prima cosa a cui penserai sarà angoscia, assillo, ossessione, tormento. cruccio, pensiero, preoccupazione, allora vorrà dire che anche tu cambierai frequentemente le pastiglie! Per la cronaca sono le pastiglie sostitute in una settimana dal meccanico Luca di Geko Store di Cassino (che consiglio)! Oramai ci sono ciclisti e pedalatori che girano con le pastiglie in tasca per sentirsi meno ansiosi 😩 e altri ancora che quando ti incontrano ti chiedono se hai delle pastiglie da prestargli ! W il futuro 😉!! Saluti ciclistici. 

Pastiglie bici road sostituite in una settimana

13 commenti:

  1. Questo post lo dedico al pedalatore che conosco, il quale, anche lui, passa più tempo dal meccanico che a pedalare con la sua bici da strada con freni a disco, nonostante che non faccia tanti chilometri pedalati, ma solo chiacchierati. In fondo ognuno sceglie la sua "dipendenza"....quella " da spurgo" e da "fischio" è senza fine. Per lui la bici da strada rim era troppo semplice da manutenere, andava poche volte dal meccanico; con la bici disc, finalmente, ha trovato una scusa per andarci più spesso, considerato che a lui piace frequentare il negozio di bici. La bici disc road ha un grande merito ( uno solo): quello di fare socializzare i pedalatori con i meccanici, i quali, ultimamente, hanno dovuto studiare psicologia per rimuovere la depressione da spurgo e da fischio, causata da freni a disco e finanche "monetaria" considerato che manutenere annualmente una bici disc road, oggi, è paragonabile a quella di un auto di media cilindrata. Saluti ciclistici.

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  2. Ma conosco anche la storia di un altro pedalatore, il quale, per limitare la depressione da fischio e da spurgo, ha acquistato, un rullo Kickr Climb. Pedala prevalentemente su questo rullo di ultima generazione, il quale simula anche le salite, ed esce solo il fine settimana con la disc road, giusto per gareggiare con gli altri pedalatori. Non è una barzelletta, è la realtà. Il pianeta pedalatori è pieno di personaggi in cerca d'autore. Saluti ciclistici.

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  3. Pensare poi che con 8000 euro si ha una bici che pesa come una media gamma anni 2010 e infinite rogne meccaniche!
    Tutto questo per avere una frenata un pochino più potente?
    Io preferisco ancora le vecchie rim da 6 km,peso facilmente raggiungibili senza vendere un rene,e scollinare prima sulla salita....per poi godermi la discesa più rilassato e aspettare i pedalatori che potranno staccare ad ogni tornante alla Valentino Rossi e recuperare, forse,quello che hanno perso in salita.
    Scherzi a parte penso che poi uno che sa guidare la bici poco importa che sistema frenante usi
    Ciao
    Marco

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    1. scherzando, in discesa chi va piano coi rim lo fa pure col disco, un poco come in autostrada quando te vai a 140 di strumento circa ingorno a 130/135 reali, ti si appiccica lo sportivo su suv da millemila euri, passa, accelera e dopo un paio di chilometri lo ripassi in curva sempre a quella velocità che avevi prima. i dischi i discesa possono avere effetto opposto, diventare pericolosi, ad esempio, chi fa le curve quadre o chi tira la staccata e va dritto.

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  4. Tempo fa mi è capitato di ascoltare una telefonata di un cliente, al suo meccanico. Lo aveva chiamato per dirgli che aveva problemi alla frenata, dopo che aveva sostituito, il liquido dei freni con quello non adatto, non minerale. Ovviamente l'inesperto ed imprudente pedalatore, è stato costretto a portare la bici dal meccanico, con aggravio di spese e del tempo della manutenzione. Penso che il pedalatore abbia deciso di fare da solo, di affidarsi al fai da te, per risparmiare il costo della manodopera e il tempo di attesa; ma con le bici di nuova generazione, non si può più fare; troppo complicate e sofisticate, si rischia di fare solo danni; i possessori di bici disc rimpiangeranno le bici con freni rim e gruppi meccanici. Penso che il progresso sia tale solo quando semplifichi la vita al consumatore, e questo obiettivamente, non è accaduto e non sta accadendo per le bici strada e MTB. Saluti ciclistici.

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  5. Per chiarezza verso i predicatori del "futuro" e verso i discepoli del " pedalare da marketing", ribadisco quello che ho sempre scritto su questo blog, dopo test ed esperienze dirette: i freni a disco per la bici da strada sono certamente inutili, costosi e complicati da manutenere. Il freno a disco serve solo per le bici gravel ( e le MTB), per limitare ( e non risolvere) il problema del fango e per consentire il montaggio dei necessari pneumatici larghi. Tutto il resto che leggerete e udirete sarà solo marketing. Punto. Amen. Saluti ciclistici.

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  6. Giro d'Italia 2023 , quante cadute per forcelle che si " Girano" all'indietro perché la ruota ol freno a disco si blocca!.Appena la strada si bagna, il disco blocca troppo violentemente e lo pneumatico.Aumentare le sezioni degli pneumatici non ha sortito l'effetto sperato,il disco inchioda le ruote e non si fanno i dritti ma si gira la forcella e si cade!Saronni e Argentin danno la colpa a telai troppo rigidi o a biciclette che non perdonano...

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    1. Ciao Fra79. Non seguo più il giro d'Italia da qualche anno; non mi interessa più. Per quanto concerne la risposta alla tua domanda, l'ho già data e spiegata molti anni e cioè che il limite della bici da corsa non sono i freni, ma la larghezza dei pneumatici; non ha senso aumentare la forza frenante e migliorarla rendendola più modulabile, con i freni a disco, non serve a nulla, se la superficie d'appoggio dei pneumatici è limitata e liscia; non c'è grip, non c'è gomma sufficiente per frenare in ogni condizione. Questo lo scrivevo anni fa, e lo ribadisco oggi, alla luce del mio nuovo test della Pedemonte Altavia, la race gravel, praticamente uguale ad una bici da corsa per la prestazione. Con la Pedemonte Altavia esco con la pioggia, pedalo su asfalto, sul fango, sullo sterrato, sui sassi, ma con ruote larghe ( canale interno da 25 mm) e tubeless da 40 mm ( che una volta montati diventano da poco più di 44 mm), con battistrada tacchettato per essere scorrevole ma anche sicuro in ogni condizione, e quando freno, con i freni a disco, non ho problemi, perché è tutto equilibrato compresa la larghezza del telaio, è tutto stabile in ogni condizione. La bici da corsa disc o rim non consente di avere sicurezza sufficiente; hanno pneumatici troppo stretti e lisci; inoltre i corridori pedalano oltre ogni limite per vincere, su telai molto rigidi torsionalmente, dove è molto difficile correggere errori, ed ecco che le cadute sono molto frequenti, troppo frequenti. E' appena il caso di aggiungere che i corridori prof fanno molti errori, non sono infallibili, e spesso pedalando a tutta, per tanto tempo, sono stanchi e poco lucidi, quindi l'errore è più facile. Se ti capita guarda una corsa gravel race e capirai meglio quello che scrivo. Concludo. Se testo una bike gravel ci sarà un motivo. Pubblico test di prodotti sostanzialmente innovativi. La bici da corsa è inferiore dal punto di vista del comfort, della stabilità, e della sicurezza rispetto alla bici gravel; non ha più senso per un ciclista amatoriale pedalare ancora su una bici da corsa. Provare per credere. Saluti ciclistici.

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    2. Aggiungo. Tu scrivi " Aumentare la sezione degli pneumatici non ha sortito l'effetto sperato..." , e tu pensi che allargare la sezione del tubolare/copertoncino/tubeless a 30o 32 mm, con battistrada liscio sia sufficiente, sia grippante, soprattutto in caso di pioggia o di strada sporca ?!!!! Dopo i test che ho fatto su tanti pneumatici road e da ultimo quello con tubeless tacchettati da 40 mm ( che poi montati su cerchio con canale interno da 25 mm semi hookless diventano larghi poco più di 44 mm), ti posso dire che tutte le coperture road sono insufficienti per la sicurezza, anzi è meramente illusorio pensare che siano grippanti seriamente. Quindi la bici da corsa con coperture road non garantisce uno standard di sicurezza serio. I freni disc o rim non risolvono il problema della tenuta e dell'arresto in spazi di sicurezza. Ci vogliono pneumatici larghi e grippanti. Diversamente ogni altra soluzione è insufficiente, incompleta. Saluti ciclistici.

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  7. Ciao Claudio.
    Le tante cadute al giro su strade umide o bagnate a mio avviso possono essere causate dall'uso dei freni a disco!
    Mi spiego...in situazioni di pericolo come ad esempio se ti cade uno davanti,la prima cosa che si fa per istinto è di frenare.
    La potenza del disco e la strada umida fanno il resto.
    Che ne pensi?

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    1. Ciao Marco. Non seguo più il giro d'Italia da qualche anno; non mi interessa più. Per quanto concerne la risposta alla tua domanda, l'ho già data e spiegata molti anni e cioè che il limite della bici da corsa non sono i freni, ma la larghezza dei pneumatici; non ha senso aumentare la forza frenante e migliorarla rendendola più modulabile, con i freni a disco, non serve a nulla, se la superficie d'appoggio dei pneumatici è limitata e liscia; non c'è grip, non c'è gomma sufficiente per frenare in ogni condizione. Questo lo scrivevo anni fa, e lo ribadisco oggi, alla luce del mio nuovo test della Pedemonte Altavia, la race gravel, praticamente uguale ad una bici da corsa per la prestazione. Con la Pedemonte Altavia esco con la pioggia, pedalo su asfalto, sul fango, sullo sterrato, sui sassi, ma con ruote larghe ( canale interno da 25 mm) e tubeless da 40 mm ( che una volta montati diventano da poco più di 44 mm), con battistrada tacchettato per essere scorrevole ma anche sicuro in ogni condizione, e quando freno, con i freni a disco, non ho problemi, perché è tutto equilibrato compresa la larghezza del telaio, è tutto stabile in ogni condizione. La bici da corsa disc o rim non consente di avere sicurezza sufficiente; hanno pneumatici troppo stretti e lisci; inoltre i corridori pedalano oltre ogni limite per vincere, su telai molto rigidi torsionalmente, dove è molto difficile correggere errori, ed ecco che le cadute sono molto frequenti, troppo frequenti. E' appena il caso di aggiungere che i corridori prof fanno molti errori, non sono infallibili, e spesso pedalando a tutta, per tanto tempo, sono stanchi e poco lucidi, quindi l'errore è più facile. Se ti capita guarda una corsa gravel race e capirai meglio quello che scrivo. Concludo. Se testo una bike gravel ci sarà un motivo. Pubblico test di prodotti sostanzialmente innovativi. La bici da corsa è inferiore dal punto di vista del comfort, della stabilità, e della sicurezza rispetto alla bici gravel; non ha più senso per un ciclista amatoriale pedalare ancora su una bici da corsa. Provare per credere. Saluti ciclistici.

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    2. Aggiungo e concludo. Se monti su una gravel race ti renderai conto di tutti i limiti di sicurezza della bici da corsa e capirai meglio perché solo i freni a disco non servano. Saluti ciclistici.

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