Parlare
ed ascoltare il maestro Ernesto Colnago è stata un esperienza unica,
indimenticabile e straordinaria; egli non è solo un "grande"
dell'industria della bicicletta, un icona dell'Italia, ma anche una
persona rara dallo stile essenziale e sapiente. Una persona
inesauribile. Ernesto Colnago continua a dare un contributo
straordinario e senza riserve, con un apporto originale ed esclusivo
che continua ad anticipare il futuro; egli ama così tanto il suo
lavoro che non smette mai di essere un "appassionato" delle
sue creazioni; per questo non mi ha sorpreso vederlo spiegare ad un
giovane ciclista, possessore di una Colnago Master d'epoca, la "sua"
forcella chiamata "precisa", adottata oggi anche dai
concorrenti; è stato come avere ascoltato Dante Alighieri spiegare
la Divina Commedia; una cosa è leggere, una cosa è ascoltarlo dalla
voce del suo protagonista.
L'incontro
con il Cavaliere Ernesto Colnago è stata un occasione per parlare
della nuova Colnago C64, del presente e del futuro della bicicletta,
un accadimento da ricordare per sempre, da narrare davanti al fuoco
di un cammino, in una sera d'inverno, con gli amici e appassionati di
bicicletta.
Il
suo autografo "stilizzato" con dedica è un "oggetto"
cult, unico, con uno stile esclusivo persino nella grafica, che solo
un artigiano valente sa fare. L'incontro è stata anche l'occasione
per visitare presso il castello di Desenzano del Garda, parte della
sua vasta collezione privata, composta in loco, da alcune biciclette
preziose, corredate dalla storia, dalle cronache sportive con
preziose foto storiche che narrano della lunga vita professionale del
maestro di Cambiago. Consiglio a Confindustria di organizzare
seminari e giornate di studio, tra i giovani industriali ed Ernesto
Colnago, per fornire alle future generazioni di imprenditori, lezioni
di cultura e stile di vita, da imitare. I giovani hanno bisogno di
esempi e motivazioni.
Saluti ciclistici.
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