E venne il tempo del Team UAE Abu Dhabi. Il vento del deserto ha portato in Italia, un nuovo gruppo di formidabili cacciatori di tappe. Una commistione di livello assoluto. La ricetta è di sicuro effetto. Prendi due campioni del mondo, uniscili a scattisti e velocisti, aggiungi talenti giovani alla ricerca della dea Vittoria, mescolali ad esperti corridori e "donali" al DS campione del mondo, Beppe Saronni. I particolari colpiscono di questo team. Uno su tutti, la firma di Ernesto Colnago, sui telai del team, il C60 e quello da crono. Per me che sono un cultore della bicicletta, che cerca la qualità, e non la moda della pubblicità, è stato interessante ritrovare i telai Colnago. Ci vuole esperienza per riconoscerne, oltre alla rara bellezza, quelle soluzioni tecnologiche destinate a resistere all'usura, un innovazione che non confonde il classico ed elegante stile italiano, quell'Italia da sempre formidabile fucina delle più belle e tra le migliori biciclette. Una Colnago è per sempre, recitava una pubblicità del marchio di Cambiago. Se guardo i tubi a forma stellare innestati alle congiunzioni della stessa fattezza; se sfioro la vernice delle congiunzioni e il carbonio a vista dei tubi, forse sarà vero. Mi chiedo se la C60 sia una macchina di stirpe, progenie di una razza vincente oppure è un prodotto in linea con la concorrenza. A questa domanda può rispondere solo la strada e non è facile potere rispondere a questa domanda perché la Colnago non organizza bike test. Evidentemente la Colnago bisogna crederlo sulla parola, considerato che ad oggi non e' possibile provarla, ma solo acquistarla. Credo che sia giunto il momento per Colnago di investire una minima somma rispetto alle dispendiose sponsorizzazioni dei team e di organizzare proficui bike test. Già perché i tempi cambiano e i consumatori non si fidano delle pubblicità lette sui giornali di settore (peraltro sempre più in crisi di vendite) e preferiscono provare prima di acquistare o leggere esperienze di esperti blogger. Del resto la concorrenza offre prodotti interessanti e si è' organizzata da tempo con i bike test. Il Made in Italy non deve essere una fede calcistica, ma una scelta consapevole. Saluti ciclistici. Biciclette a parte, trovare anche Colnago a sostenere questo nuovo progetto, non mi meraviglia, considerato il numero di corridori giovani presenti. In fondo il ciclismo è anche poesia, scritta con le emozioni e i ricordi. Ho visto molte squadre passare per la Riviera d'Ulisse, e tra le loro fila, molti campioni, tra cui qualcuno ancora rimpianto. Emozioni che solo la fatica e la generosità dei corridori, sanno scrivere. E quel vento del deserto ha portato fino a qui, giovani corridori, il cui destino sarà legato ad un passo dolomitico, ad una volata, ad una fuga, celebreranno nuove gesta dello sport della fatica per antonomasia, e non finiranno mai, almeno fino a quando ci sarà ancora passione e gloria, a spingere sui pedali. I campioni se ne vanno nei nostri ricordi, i giovani corridori invece si susseguono, sono la ninfa vitale, il futuro, su cui investire, che l'umiltà e la voglia di fare sacrifici non li abbandonino mai. Non sarà la generazione dell'uomo solo al comando, quella è storia. Sarà invece la generazione che ci condurrà verso la speranza di un ciclismo sempre più portatore di valori. Lo chiedono i giovani in cerca di motivazioni. Lo chiede la società che ha bisogno di rigenerarsi. E non avrà importanza la vittoria fine a se stessa, ma la vittoria di un progetto. Insomma il mondo delle corse è avvisato. E' in arrivo il team UAE Abu Dhabi. Saluti ciclistici.
Belle le tue foto in compagnia di questi giovani atleti. E' grazie a loro se noi abbiamo il privilegio di sentirci ancora giovani in sella ad una bici. Forza ragazzi!
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