giovedì 1 agosto 2024

Rispettate i ciclisti ricordando Michele Scarponi. #sicurezzastradale

Caro Michele sono passato a trovarti ed ho pensato di condividere queste immagini per sensibilizzare gli automobilisti a rispettare i ciclisti. Le ho raccolte nel luogo in cui, quel maledetto giorno, sei andato via, con la tua bicicletta, pedalando verso il cielo. A ricordarlo è rimasto, un murales, lo striscione 1,5 metri "Rispetta il Ciclista" con  la tua foto e la panchina bianca : " Questa panchina bianca ti accoglie per farti riposare ma anche per farti pensare. E' bianca, perché le vittime della violenza stradale sembra che non le veda nessuno. E' un invito a provare empatia con chi ha vissuto le conseguenze di questo trauma. Ognuno di noi può fare la sua parte. Basta morti sulla strada !" Intorno un "silenzio assordante", interrotto dal nauseante rumore delle auto che squarcia il silenzio delle colline. La gente dimentica presto, io no. La tua tragica scomparsa, non ha cambiato nulla; ogni giorno, ciclisti vengono uccisi o feriti. Il motivo? E' una questione di educazione alla legalità, di progresso sociale, di cultura, di rispetto per il prossimo, di sicurezza stradale e di piste ciclabili protette. Continuano a sorpassarci a una distanza inferiore di 1,5 metri, a sfiorarci con lo specchietto. Eppure quella distanza ci salva la vita ! Ma a nessuno importa. Questa Italia non è un Paese per ciclisti. Caro Michele tu non ci sei più e i ciclisti rischiano ancora oltre ogni limite ragionevole. La sicurezza stradale italiana sembra un gioco truccato dove i ciclisti non vinceranno mai. Manchi a tutti noi. Vola Aquila 🦅. 

  

1 commento:

  1. Post Scriptum. Invece di preoccuparsi dell'ultima novità del mercato, la quale non cambierà mai, di per sé, la prestazione su strada, occorre fare movimento e protesta contro la politica assente e monopolizzata dagli automobilisti. Fin quando faremo finta di nulla e diremo "ma io che posso fare", le cose non cambieranno. Spero che questo post possa contribuire a dare risalto al problema. Ne ho le scatole piene di questa drammatica situazione.

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