sabato 2 dicembre 2023

L'ambiente e il lavoro nella Costituzione della Repubblica italiana. Spunti e riflessioni per il cittadino costituzionalmente orientato.

La Costituzione è la legge costitutiva e fondamentale della Repubblica italiana, approvata il 22 dicembre 1947 dall'Assemblea Costituente, eletta contestualmente al referendum sulla forma istituzionale dello Stato fra Repubblica e monarchia del 2 giugno 1946 e riunitasi per la prima volta il 25 giugno dello stesso anno.

La Costituzione è composta di 139 articoli, divisi in quattro sezioni:

    I principi fondamentali (art. 1-12), Diritti e doveri dei cittadini (13-54), Ordinamento della Repubblica (55-139), Disposizioni transitorie e finali.

I principi fondamentali della Costituzione rappresentano i presupposti della nostra società e i suoi obbiettivi, esprimendone il carattere laico, democratico, lavorista, di uguaglianza e di solidarietà, formulati in norme costituzionali aventi un contenuto generale, cioè rappresentanti i valori ai quali si devono conformare le altre norme dell'ordinamento giuridico.

I principi fondamentali della Costituzione sono inderogabili, cioè devono essere osservati dalle norme dello Stato. In buona sostanza, le norme contenute nelle leggi dello Stato dovranno rispettare i principi fondamentali indicati dalla Costituzione altrimenti sarebbero incostituzionali, e quindi verrebbero abrogate dalla Corte Costituzionale. Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato. L'art. 2 della Costituzione “riconosce e garantisce” i diritti. In che senso “garantisce” i diritti ? Nel senso che i diritti abbiano tutela e che si possa reagire, per il tramite dei giudici, alla violazione di un diritto.

Ma vediamo alcuni dei principi costituzionali fondanti la Costituzione, ritenuta la più bella costituzione al mondo, per il dettato normativo che la contraddistingue.

Iniziamo con la natura primaria e assoluta dei beni tutelati dall'art. 9 della Costituzione. Nell'art. 9 c'è il nostro il passato (patrimonio storico e artistico), il presente e il futuro del Paese, cioè la cultura, la ricerca scientifica e tecnica, l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi. Tutto si origina e si sviluppa da e per questi principi, non solo costituzionali, ma anche universali, dal quale non si può prescindere nello sviluppo pragmatico ed economico, e nel progresso sociale e politico del Paese. Senza questi principi costituzionali (e la loro attuazione) non ci sarebbe e non ci potrebbe essere, la vita reale e piena, nonché la bellezza nell'universo e nelle opere umane. E' la norma rivolta in particolare alle nuove generazioni.

Con l'entrata in vigore, il 9 marzo 2022, della legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, che ha modificato gli artt. 9 e 41 della Costituzione italiana, è stata introdotta, la tutela dell'ambiente tra i principi fondamentali della Costituzione. In particolare è stato rafforzata la tutela ambientale nella carta costituzionale in modo ulteriore rispetto alla menzione della “tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali” previsto dall'art.117, secondo comma, lettera s) della Costituzione.

Con il primo comma dell'art. 9 della Costituzione, “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.”

Con il secondo comma, l'articolo 9 “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”; mentre con il terzo comma “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

La tutela è completata anche mediante la modifica dell’art. 41 Cost., il quale ora prevede che l’iniziativa economica privata non può svolgersi in modo da recare danno, in primo luogo, «alla salute, all’ambiente», demandando alla legge ordinaria di determinare i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata «ai fini sociali e ambientali».

E la norma costituzionale dell'art. 41 risulta fondamentale anche in materia di lavoro. Infatti in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, la Costituzione della Repubblica italiana agli articoli 2, 4, 32, 35 e 41, prevede la tutela della persona umana, nella sua integrità psico-fisica, come principio assoluto ai fini della predisposizione di condizioni ambientali sicure e salubri. In particolare, con l'art 2, la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale; l'art. 4 la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto; l'art. 32 stabilisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge; l'art. 35 stabilisce che la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni; l'art. 41 stabilisce l'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.


Le norme primarie ed inderogabili della Costituzione della Repubblica italiana citate, costituiscono l'indirizzo fondamentale, cioè l'orientamento, anche per lo sviluppo del quadro normativo che disciplina la materia della sicurezza sul lavoro costituito:

    - da disposizioni del codice civile (articolo 2087);

    - dalla disciplina-quadro, attualmente contenuta ne D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell'articolo 1 della L. 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”;

    - dallo Statuto dei lavoratori, per quanto attiene agli aspetti legati al controllo dell’applicazione delle misure antinfortunistiche;

    - dalla contrattazione collettiva stipulata tra le organizzazioni sindacali e le imprese pubbliche e private.

Per completezza, la c.d. rigidità della Costituzione implica che per integrarla o modificarla è necessario un apposito atto normativo chiamato legge costituzionale, adottata con una procedura aggravata rispetto alle altre leggi dello Stato.

Ai sensi dell'art. 139 Cost., l'unico cosa che non può essere modificata è la forma repubblicana della Costituzione, perché è indicato espressamente che : “La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”.

L'organo dello Stato che può modificare la Costituzione è la Camera.

Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.

La modifica della Costituzione possono richiederla gli elettori mediante la raccolta di 50 mila firme, a corredo di un progetto di legge espresso in articoli o 5 Consigli regionali oppure 1/5 dei membri di una delle due Camere del Parlamento italiano. Per la validità del referendum non è richiesto un quorum minimo di votanti. È sufficiente che i consensi superino i voti sfavorevoli.

Da quando è entrata in vigore, ossia dal 1° gennaio 1948, la Costituzione italiana è stata modificata, circa una volta ogni quattro anni. Più precisamente, alla data del 3 novembre 2023, in 75 anni sono state approvate 46 leggi costituzionali, tra cui 20 di riforma della Costituzione.

Riflessioni per un cittadino costituzionalmente orientato. Spinoza diceva che chi detiene il potere ha sempre bisogno che le persone siano affette da tristezza. E la felicità dei cittadini non può prescindere dalla cultura, dalla bellezza del paesaggio, dalla natura ( noi siamo natura, noi siamo la natura), dalla ricerca, dal lavoro sicuro, tanto che sono stati previsti e tutelati dalla Costituzione.

Dunque fate dei principi riconosciuti e tutelati dalla Costituzione, la vostra “bussola” per il presente e il futuro. Siate cittadini costituzionalmente orientati. Siate cittadini (attivi) e non sudditi. Pretendete l'osservanza della Costituzione, patrimonio degli italiani. La felicità è nelle vostre scelte e la Costituzione fornisce un formidabile strumento. Siate anche cittadini dell'Europa. La costituzione dell'Unione Europea è un altro strumento imprescindibile per il cittadino attivo.

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