domenica 10 maggio 2015

Riflessioni ciclistiche scritte dalla strada.

Stamane, allenamento tra i monti Aurunci e Ausoni, percorrendo lunghe salite e discese veloci verso vallate verdi e fresche, attraversando il territorio di cinque comuni. Nel mezzo, la pendenza del 20% della strada che porta al santuario della Madonna del Colle, a Lenola; la pendenza che rappresenta l'asperità più alta per raggiungere un santuario in Italia. Pedalare tra il sole e l'ombra dei monti e ricordare parole che ho scritto sulla strada: "la bicicletta non ti "regala" nulla, però se ci credi, ti porterà lontano. Più sali e più liberi la mente. Gli orizzonti più belli sono quelli pieni di sudore. Le Emozioni vissute pedalando rendono liberi e più capaci di soffrire. Silenzio e gambe: le chiacchiere si fanno nel salotto". Le riflessioni che si fanno pedalando sono le più vere, sono molte e si tramandano. E così mi capita di spiegare che in fondo la sfida con se stessi, la sfida della solitudine, la forza di soffrire in solitudine,  pulsano nelle vene del vero ciclista, alla stregua del desiderio di libertà; non c'è emozione, non c'è forza, senza la sfida contro i limiti e la solitudine è' l'unica condizione per poterlo fare, anche quando non si è' soli e si pedala nel gruppo: solo noi possiamo darci delle risposte e capire dove possiamo arrivare. Il vero limite è' mentale e si trova in ognuno di noi e solo nel silenzio della solitudine potremmo ascoltarlo.  Pedalare contro il vento, senza avere paura di farlo, sposta oltre, i nostri limiti; è' la risposta al desiderio di sfida; la ricerca del traguardo più duro. In fondo i ciclisti soffrono in solitudine e avere paura della solitudine sarebbe mancanza di fiducia in se stessi e non possiamo tradire il "capitano" che è in noi. 
Il santuario italiano con la pendenza più alta.
La Quercia del Monaco
Panorama dal santuario della Madonna del Colle
In cima al santuario della Madonna del Colle: il pozzo.
Vallecorsa

Nessun commento:

Posta un commento