domenica 30 marzo 2014

Colnago C60 e il test bike scritto da Colnago ! Riflessioni personali sul marketing moderno.

Mi chiedo se la C60 sia una macchina di stirpe, progenie di una razza vincente oppure un prodotto in linea con la concorrenzaIn occasione della presentazione della nuova C60, la ditta Colnago, ha diffuso una opuscolo digitale del nuovo prodotto. Tra le quattro pagine in pdf, l'ultima, mi ha fatto saltare dalla sedia; il titolo è "C 60 su strada". E' una prova su strada non firmata da uno o più tester e non virgolettata, corredata da due foto, che ritraggono, due ciclisti in sella alla C60 e, in un altra, una gamba di un ciclista in piena estensione con il triangolo anteriore dello stesso telaio in primo piano. Il titolo mi ha riportato alla mente, in modo repentino, i miei test bike. Continuando a leggerlo, quello che è stato un pensiero subitaneo, e quindi non verificato, si è invece concretamente rilevato nella sua interezza: il test è stato scritto dalla Colnago ! Che bisogno aveva la Colnago, di scriversi una prova su strada? Sono sicuro che la C60 ha le prestazioni ivi enucleate, ma sarebbe opportuno che venga testata e ne sottoscrivano la prova, mettendoci la faccia, cicloamatori evoluti, abituati a pedalare su modelli  top di gamma, anche per poterlo comparare con altri prodotti di vertice; cicloamatori indipendenti da vincoli con il produttore; magari, un blogger che del test bike, ne ha fatto uno stile; uno come questo umile blogger, seguito da più di 390.000 visite, anche per i suoi test bike. Invito la Colnago ad inviarmi un modello test della C60, in modo da realizzare un test completo ed obiettivo. Detto questo faccio alcune riflessioni sul marketing moderno. E' giunto il tempo di un marketing più evoluto, più comunicativo, che faccia anche testare i prodotti e recensirli da ciclisti appassionati e competenti, più che affidarli alla promozione dei ciclisti professionisti, dei team sponsorizzati, oramai forma di promozione superata, e per questo destinata, a ruoli sempre più marginali; il ciclista medio si evolve e valuta con occhi sempre più attenti. Ma chi può credere a quello che dice un professionista pagato dalla ditta di cui usa i prodotti ? Leggendo il test bike della Colnago,c'è una parola virgolettata, senza ragione, che spesso ha caratterizzato e caratterizza i miei test bike: "macchina"; è una accezione traslata del vocabolo macchina, che ho trovato riportato nel dizionario della lingua italiana del 1942. Grazie alla Colnago per averla utilizzata, mi sento lusingato. Ecco la prova su strada in questione: " C60 su strada. Punto di partenza la struttura in fibra di carbonio a congiunzioni stellare. Grazie a questa unicità, la bici risulta solida, stabile, equilibrata e "massiccia". C60 mette subito a proprio agio. La bici scivola sull'asfalto, ammortizza bene le sconnessioni, si guida perfettamente grazie alle geometrie sviluppate puntualmente nel corso degli anni. Ma è quando si inizia a fare sul serio che l'anima racing di C60 fuoriesce in modo evidente e prepotente. La scatola del movimento centrale, ridimensionata e fortificata, è l'ideale punto di appoggio su cui scaricare la potenza. Sul passo è formidabile: svelta precisa e veloce. Il disegno delle geometria consente di trovare l'assetto migliore e più redditizio tramite un rapido set-up. Sulle spalle rilassate, busto inclinato il giusto, angolo di spinta perfetto per le gambe ottimizzano la resa in sella della bici. Comfort e agonismo si fondono. E quando la strada punta all'insù ? Le alternative sono sostanzialmente due. Pedalare seduti, regolari, facendo mulinare le gambe in modo intuitivo e naturale, oppure vibrare potenti colpi ai pedali sapendo di poter contare su una scatola del movimento assolutamente rigida e un carro posteriore studiato per ottimizzare aderenza e trazione della ruota. Maggiore è la potenza del corridore, maggiori saranno le soddisfazioni . In discesa ? Mostruosamente solida ! La costruzione praticamente perfetta della struttura a congiunzioni offre solo certezze. Si ha sempre la situazione in pugno. L'avantreno potente e massiccio consente inserimenti in curva dinamici e precisi, le traiettorie sono fedeli , mai una indecisione. Piacere di guida e sicurezza, dunque, due concetti ben presenti nella storia di Colnago. In sintesi ? C60 ha il dna della Casa. E' concreta, solida e sicura, una "macchina" pensata per la competizione, ma al tempo stesso capace di soddisfare una fascia di pubblico molto ampia a partire dal ciclista agonista incallito, che chiede prestazioni tecniche superlative, al cicloamatore che desidera pedalare su un mezzo moderno, esclusivo e, soprattutto, sicuro." Aggiorno il post con questo articolo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport on lineMilano, 21 marzo 2014 "Il patron ha mostrato ai due corridori della Europcar il gioiello della produzione. I cicIlisti ne hanno apprezzato il telaio All’antivigilia della Classicissima Milano-Sanremo i corridori del team Europcar Yukija Arashiro e Bjorn Thurau hanno fatto visita alla Colnago. Il patron Ernesto Colnago ha mostrato ai due campioni il nuovo C60, l’ultimo gioiello della produzione Colnago. "Il C60 - ha detto Colnago - sfiora la perfezione. Nasce dopo le esperienze fatte con C40, C50 e C59. Tubi e congiunzioni si innestano senza difetti, c’è il movimento centrale completamente nuovo. In questo telaio ho messo tutta l’esperienza di una vita dedicata alla bicicletta".ENTUSIASMO — Da parte loro i corridori hanno mostrato molto entusiasmo per il nuovo telaio, che verrà impiegato dagli atleti in occasione del Giro d’Italia con la nuova grafica art decor. Bjorn Thurau ha detto che "il Giro sarà la mia prima grande corsa a tappe. Il C60 è molto bello, non vedo l’ora di provarlo". Il campione giapponese Arashiro ha apprezzato la verniciatura, fatta in Italia: "È speciale, non l’avevo mai vista prima. Grazie al C60 avrò molte più possibilità di vincere".Gasport". 
Non mi ero sbagliato: è proprio il marketing della Colnago ad essere inadeguato. Mi rendo conto che può essere difficile accettare l'dea che il mondo del marketing si evolve, ma il futuro non ammette eccezioni. Chi è interessato ai telai Colnago, lo fa perché si fida del nome, certo, ma ha bisogno anche di provarli. Il moderno marketing del settore è orientato a fare provare il telaio al cliente e al potenziale cliente, a prescindere delle opinioni del produttore e dei suoi atleti; del resto oggi, è possibile provare le auto ed assaggiare persino i prodotti alimentari.  Mi chiedo a cosa possa servire questo "ingenuo" articolo pubblicitario, tanto più che riporta dichiarazioni di ciclisti professionisti, pagati per correre dalla stessa Colnago, che ammettono di non averlo testato ? Siamo tutti contenti che Colnago è soddisfatto del C60, ma è ragionevole pensare che non può bastare per convincere il consumatore. Per il mercato, la soddisfazione rilevante è di chi compra. Credo che un marchio come Colnago abbia bisogno di una innovazione nel marketing; un marketing che "pedala". Buona fortuna. 

  

venerdì 28 marzo 2014

Il gregario

E venne il tempo che un Dio creò il gregario e anche lui, forse più degli altri, lo fece a sua immagine e somiglianza. E fu così che fatica e dolore ebbero l'ardire di diventare gloria, quella degli uomini senza paura, sempre fedeli al prossimo, le cui gesta divennero pagine di ciclismo eroico. La sua figura venne forgiata con la nebbia delle montagne, con la pioggia di un temporale, con il freddo e il caldo, affinché la sua forza e il suo temperamento non fossero comuni. Il suo sogno, il suo sacrificio, ci rende ancora liberi di sognare e di sperare. Il gregario in sella è una forma silente. La poderosa pedalata, lo scatto secco, il danzare sui pedali, ammantano la pianura, lottano contro il tempo, incantano la salita, vanno oltre lo spazio. Il fruscio delle sue ruote intona il vento. La solitudine lo esalta, insegue la vittoria per il suo capitano, scalando i tornanti, superando la vetta, onorando la vita e il patto. Lo spirito del gregario si libera fluida, tra paesaggi e panorami e danza al tramonto, immolando la fatica sull'altare della sfida.  Il gregario scrive sulla strada gesta memorabili. Disprezza la paura, quando si lancia per le discese ardite. Il dolore gli segna le gambe, che pur afflitte dallo sforzo immane, mulinano agili e nervose in un ritmo formidabile. Se il ciclismo è la metafora della vita, il gregario è il suo insegnamento, una passione, un’eterna emozione. Ma il Dio non si dimentica di lui, il figlio che ama perchè non chiede, ma dona al prossimo. E allora, quel Dio, parlerà con la voce del capitano, e gli dirà:- "Vai figlio diletto, tocca a te; oggi non c'è ne è per nessuno." Quel giorno, il gregario, vincerà la sua tappa, la sua corsa.  

Claudio Cobiani

Il dopato è un drogato.

Da tempo seguo, per motivi professionali e per interesse personale,  due fenomeni legati tra di loro, da un comune denominatore e da una crescente e diffusa pericolosità nella società mondiale: il doping e le sostanze stupefacenti. Sull'argomento doping ho pubblicato una sorta di guida di pronta e facile consultazione sulle sostanze dopanti, Il doping, conoscerlo per evitarlo, clicca qui utile per quanti vogliano approcciarsi alla tematica.
Lo sport stimola la liberazione delle endorfine, e la secrezione di prolattina, dei corticosteroidi, e dell'ormone della crescita, con effetti sostanziali sull'umore e sullo stato di salute, creando una "dipendenza positiva". Tuttavia lo sport praticato in forma smodata, può essere sintomatico dell'esistenza di un problema di natura psichico; per tali soggetti, spesso, può essere forte la tentazione di ricorrere al doping, per aumentare le prestazioni oppure per mantenerla inalterata nel tempo, nei casi di partecipazioni continue a competizioni amatoriali. A sua volta, l'uso prolungato della pratica dopante, aumenta il rischio, di assumere le droghe, al fine di riempire un vuoto, e compensare uno stato depressivo legato a disfunzioni neurobiologiche cerebrali, indotte a lungo andare, proprio dall'uso di sostanze dopanti.  
Scrivevo appunto che le sostanze stupefacenti e dopanti, sono fenomeni legati indissolubilmente; è vero, e lo sono per un motivo semplice e di pronta comprensione: il dopato è un drogato. Ne è prova il fatto che nelle tabelle ministeriali delle sostanze stupefacenti e delle sostanze dopanti, elaborate dalla comunità scientifica e recepite nelle normative penali promulgate dagli stati, alcune sostanze stupefacenti, come le anfetamine, gli stimolanti, la cocaina, l'eroina e la cannabis, risultano essere anche tra quelle dopanti. E' evidente e dimostrato scientificamente che entrambe le sostanze creano dipendenza psichica e fisica. Tanto per fare un esempio, lo steroide anabolizzante e il testosterone, sostanze dopanti molto diffuse, producono conclamati effetti di dipendenza ed inducono il soggetto a fare uso di sostanze stupefacenti come la cocaina. Non è un caso infine, che nei molti sequestri delle sostanze stupefacenti, operate dalle forze di polizia, siano state rivenute anche sostanze dopanti. Dunque le sostanze dopanti, inducono alla dipendenza e alla tendenza al consumo di altre sostanze, tanto che la criminalità organizzata ha pensato bene di diversificare l'offerta delle sostanze che portano alla malattia e alla morte, attraverso il crimine.
In questo costante documentarmi ed aggiornarmi sulla materia, ho "incontrato", tra le pagine delle sue pubblicazioni, una persona coraggiosa, che ha dato un notevole contributo alla lotta contro il doping, Sandro Donati. Donati, Maestro dello Sport del CONI, allenatore delle nazionali di atletica, componente della commissione di vigilanza sul doping e attualmente, consulente dell'agenzia mondiale antidoping, conosciuta come WADA, ha pubblicato due libri-documenti: "Campioni senza valore" ( divenuto un caso editoriale, dopo la sua uscita è possibile leggerlo solo scaricandolo via web !) e lo " Sport del Doping", pubblicato nel mese di ottobre 2012 dal Gruppo Abele, e da me recensito sul blog Clicca qui . Un altro studio di Sandro Donati, che è possibile consultare, sul sito web dell'associazione Libera, cliccando qui I traffici mondiali delle sostanze dopanti,  offre ulteriore spunto per approfondire il legame doping/sostanze stupefacenti;  si tratta di uno studio del 2006, di notevole interesse e sempre più attuale. Per quanti ancora non hanno la contezza della portata del fenomeno globale del doping, la sua lettura sarà la migliore introduzione alla comprensione e dopo probabilmente, vedrete lo sport e il mondo in generale, con altri occhi. Un mondo, che come da titolo del post, definisco dopato. Basta leggere le cifre "maledette" e sconvolgenti del fenomeno doping, cifre approssimative per difetto, dato che non tiene conto delle quantità che sfuggono ai controlli e non si conosce il numero e le dimensioni delle fabbriche clandestine delle sostanze dopanti. Leggendole, si rimane sbigottiti. Tenuto conto dei sequestri operati in tutto il mondo fino al 2006, in un anno, il consumo ammonta a 5 tonnellate di steroidi anabolizzanti, a 0,5 tonnellate di testosterone, a 100.000 fiale di EPO,a  100.000 fiale di GH, a circa 9 milioni di dosi di altre sostanze dopanti. Calcolata una percentuale media stimata dello 0,7%, relativa ai farmaci ( sostanze dopanti) sequestrati, si hanno 5 tonnellate di steroidi anabolizzanti x 100/07 uguale a 700 tonnellate circa corrispondenti a circa 14 miliardi di dosi che coprirebbero il fabbisogno per un anno di circa 15 milioni di persone; 0,5 tonnellate x 100/0,7 uguale a 70 tonnellate circa corrispondente ad un consumo di circa 1,5 milioni di persone; 100.000 unità di EPO e GH x 100/0,7 uguale a 34 milioni circa di fiale assunte da circa 2 milioni di persone, calcolando la media di 17 fiale all'anno per ciascun assuntore !!!!!!
Ma non finisce qui. Si legge anche delle sperimentazioni pubbliche, su vasta scala, di steroidi anabolizzanti ai bambini denutriti del terzo mondo; di sostanze dopanti usate dai militari tedeschi durante la seconda guerra mondiale; che nel Sud Africa, nell'unico Report pubblicato dal governo, fino al 2006, si parla di 11.007 kg di steroidi anabolizzanti  sequestrate, corrispondenti a circa 220 milioni di dosi, sufficienti per le richieste di 1 mese di circa 2,5 milioni di persone o se si preferisce per le esigenze di 1 anno di circa 200-250.000 assuntori; che gli steroidi anabolizzanti somministrati illegalmente ai cavalli da corsa e studiati sulle persone hanno un possibile uso nello sport amatoriale di livello basso per permettere un risparmio al consumatore; che per quanto concerne il traffico mondiale di doping, i canali di approvvigionamento, partono dalla Russia e dai paese dell'ex unione sovietica, dalla Tahilandia, dalla Cina, dalla Grecia, dal Messico, dall'Australia; che gli assuntori delle sostanze dopanti non sono solo gli sportivi. Questo e molto altro è scritto in questo studio del Donati.
In conclusione, considerata la diffusione mondiale del fenomeno, che peraltro interesserebbe non solo il mondo dello sport, non si può non concludere che il mondo è tendenzialmente dopato, se non fosse altro che per quella continua necessità, da parte di molte persone, di assumere sostanze dopanti e stupefacenti che permettano di aumentare la forza, la resistenza alla fatica, l'auto stima; in un mondo dove c'è posto solo per chi compete e vince; dove non interessa "l'ultimo classificato" ovvero colui che perde; dove il business, altra droga sociale, è solo per i numero uno; dove la droga e il doping vengono usati per vincere ed essere vincenti, ad ogni costo; dove si dice in modo sordido: "tutti lo fanno e allora lo faccio anch'io perché altrimenti non sono competitivo"; dove molti hanno l'ossessione di prevalere sul prossimo, in una società che a causa loro, assomiglia sempre di più ad una giungla; dove il prossimo non è visto come un fratello, ma un nemico, che come tale può determinare, atteggiamenti di odio e di prevaricazione, se non fosse altro per quell'innato istinto di sopravvivenza, che nega a tutti il diritto di vivere; fomentato da un sistema di governo politico della società, dove conta solo il pareggio del bilancio pubblico e la libera concorrenza, che definisco "fratricida". Insomma il doping. come la droga, aiutando a prevalere sul prossimo e a vivere (male), è un emergenza del pianeta. La soluzione è  in ognuno di noi, nel personale modo di relazionarsi, nei nostri valori; a poco possono fare le leggi e lo Stato. Il mondo è nelle nostre mani, come le nostre esistenze.

Il Telefono Verde Anti-Doping 800 896970 (TVAD), è un Servizio di counselling telefonico sulle problematiche legate al doping che è stato istituito nel 2008 presso l'Istituto Superiore di Sanità con un finanziamento della Commissione per la vigilanza ed il controllo doping e per la tutela della salute nelle attività sportive (CVD). E' un Servizio nazionale, anonimo e gratuito per l’utente, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16

Campagnolo Super Record RS, Pro Team Special Edition

Ricevo Dalla Campagnolo e Pubblico Il lancio del gruppo Super Record RS. Rispetto al Super Record Revolution, oltre alla finitura e alle scritte, è cambiato il deragliatore anteriore e la corona della guarnitura. Il perno della guarnitura è in acciaio. In attesa di ricevere la versione in lingua italiana, posto quella ricevuta, in lingua inglese. Come la versione 80 ° anniversario, anche questa versione, sarà in vendita a tiratura limitata. Nasce dalle indicazioni ricevute dai professionisti che usano il gruppo meccanico invece dell'EPS. Varianti per un prodotto che oramai ha raggiunto il massimo sviluppo e la migliore prestazione. Ovviamente il Super Record Revolution serie nella versione (con perno in acciaio) e Titanium (con perno in titanio), continua ad essere disponibile nella versione attuale con deragliatore in carbonio e corone XPSS. Credo che Campagnolo ha raggiunto il migliore risultato possibile per un gruppo meccanico, in termini di bellezza e di tecnologia. La concorrenza non offre uno standard migliore e soprattutto così esclusivo.









  

Anteprima con il botto: Campagnolo Potenza. Il Revolution 11+ in alluminio .

Una novità scoperta nell'aula di giustizia ! Dalla lettura della documentazione contenuta in questo sito della Corte Federale Canadese, si evince che la Campagnolo srl è stata citata in giudizio dalla Bridgestone (produttrice di pneumatici). Ecco il link clicca qui . Il motivo è di per sè uno scoop: il nome "Potenza" dato ad un nuovo gruppo dalla casa vicentina. La scelta, secondo la Bridgestone, avrebbe potuto generare confusione nei marchi, in quanto "Potenza" è il nome di un pneumatico prodotto dalla stessa società. Il giudice canadese ha dato però ragione alla Campagnolo.  Nelle carte processuali si legge appunto di un gruppo, del quale sono indicati i vari componenti, denominato Potenza e registrato dalla Campagnolo. A questo punto, considerato ciò, è verosimile il lancio di un nuovo gruppo.
   


AGGIORNAMENTO POST. 16/3/2016

A distanza di più di due anni, l'anteprima del blog, è diventata realtà ! 
Ricevo e pubblico il comunicato ufficiale della Campagnolo. Potenza è il nuovo gruppo 11v della Campagnolo, interamente in alluminio.   
Saluti ciclistici                               





Tenuto conto che il comunicato è in lingua inglese, riporto le caratteristiche ufficiali del gruppo Campagnolo Potenza, scritte in italiano.

"Il deragliatore del gruppo Potenza, per esempio, si presenta con un corpo superiore di design pressoché identico al cambio Super Record meccanico, la biella più lunga che riduce lo sforzo necessario per passare all’ingranaggio superiore. Una delle differenze che invece si notano immediatamente è la  forcella monoblocco in acciaio di recente progettazione, dalla forma simile alla versione Super Record. Pur presentandosi con un design analogo, il gruppo Potenza è realizzato con materiali diversi, che assicurano prestazioni del deragliatore pari a quelle del Super Record.
Anche il cambio si ispira largamente alle trasmissioni Revolution 11+ lanciate di recente, garantendo così analoghe prestazioni di cambiata. Diverso solo per materiali di costruzione, il cambio Potenza effettua la cambiata con la stessa precisione e velocità della versione Super Record, con un unico compromesso: il peso. Oltre alla forma e alla struttura, il cambio Potenza adotta la tecnologia Embrace dei gruppi Super Record, Record e Chorus, lanciata lo scorso anno. La forma degli elementi esterni consente al cambio di muoversi a un’angolazione diversa, mentre la struttura interna avvicina la catena al pacco pignoni, caratteristica che comporta notevoli miglioramenti a livello di trasmissione di potenza, presa e interfaccia catena/pacco pignoni, nonché una maggiore durata dei componenti soggetti a usura. La catena aggancia così un maggior numero di denti (rispetto ai cambi privi di Embrace Technology) distribuendo di conseguenza l’energia su una superficie più estesa, fatto che incrementa la tenuta del pacco pignoni e prolunga inoltre la vita della catena. Se dunque, in qualsiasi posizione, il cambio opera più vicino al pacco pignoni, il ciclista beneficerà del perfetto allineamento tra questi elementi, indipendentemente dal rapporto inserito. Nel progettare la versione Potenza, la struttura interna del cambio originario Revolution 11+ è stata leggermente modificata per poter offrire le stesse fantastiche prestazioni e inoltre alloggiare pignoni più grandi, fino al pacco da 32 denti.

Il cambio sarà proposto in due versioni, di cui una con bilanciere da 55mm e l’altra da 72,5mm, progettate per essere compatibili con il nuovissimo pacco pignoni 11-32. Il pacco pignoni 11-32 segna non solo l’avvento di una nuova tipologia, ma anche di una intera nuova gamma denominata “Campagnolo 11”, che prevede le seguenti combinazioni: 11-25, 11-27, 11-29, 11-32 e 12-27.

I nuovi pacchi pignoni si basano su una tripletta e 8 pignoni singoli, con distanziali in alluminio, e sono compatibili con la restante gamma (eccetto l’11-32).

Il design a 4 ralle della guarnitura in fibra di carbonio, tratto caratteristico dei gruppi Super Record, Record e Chorus, è stato ripreso anche per questo fantastico nuovo gruppo, che è però realizzato in alluminio. Il braccio destro e sinistro della guarnitura Potenza, in alluminio cavo forgiato, mantengono il peso a un livello minimo senza influire sulle caratteristiche prestazionali dei corrispettivi prodotti in fibra di carbonio. Il design a 4 ralle del gruppo Potenza consente di utilizzare un’unica pedivella per tutte le combinazioni di ingranaggi, grazie all’assetto unificato dei bulloni che possono montare indifferentemente sulla stessa guarnitura i 3 rapporti standard 53/39, 52/36 e 50/34. Il passaggio da compact a standard con il gruppo Potenza è facilissimo: basta cambiare 8 bulloni e due ingranaggi.
Se la nuova guarnitura a 4 ralle offre vantaggi di carattere pratico, il Campy Tech Lab l’ha sviluppata prima di tutto guardando alle caratteristiche prestazionali. Grazie agli 8 bulloni, la ralla mantiene in posizione l’ingranaggio e allo stesso tempo lo sostiene, incrementando così la rigidità del sistema, al punto da battere i diretti concorrenti nei test di laboratorio. Le performanti pedivelle Potenzasaranno disponibili con bracci di lunghezza 170, 172,5 e 175 nonché in tre diverse configurazioni di ingranaggio:50/34, 52/36 e 53/39.
Parlando in continuazione di performance, si tende a trascurare l’aspetto del controllo, che è altrettanto importante. Anche nel caso del gruppo Potenza i comandi Ergopower mantengono la straordinaria ergonomicità dell’intera linea Campagnolo Revolution 11+, offrendo presa e controllo pari alle versioni destinate ai ciclisti professionisti. Se questo aspetto è rimasto invariato, sono stati invece lievemente modificati i coprisupporti in silicone ipoallergenico, con trame differenti, in modo da offrire maggiore presa e comfort. Il meccanismo interno che aziona la funzione Power-Shift è stato migliorato per garantire, oltre a prestazioni superiori, un’ineguagliabile durata. Il sistema Power-Shift consente di scalare un solo rapporto per volta, ( a scendere) e grazie a questa funzione è stato possibile incorporare una leva interna su ambo i comandi Ergopower – destro e sinistro.

Si tratta di una soluzione identica a quella degli ergonomici comandi EPS, largamente apprezzati. La deragliata in discesa si blocca prima della posizione di riposo del deragliatore, prevenendo la caduta della catena. Con un unico passaggio è possibile salire di tre rapporti alla volta, ( a salire), cosa che, grazie al nuovo meccanismo interno ai comandi Ergopower abbinato all’altrettanto nuovo deragliatore, non richiede praticamente alcuno sforzo. Un unico azionamento garantisce maggiore efficienza nella deragliata in salita e richiede un movimento meno ampio."

Saluti ciclistici.


SRAM Red 11 velocità alla pesa

Riscontro le vostre richieste. Ecco la pesa reale dell'undici velocità del top di gamma della Sram, nella configurazione con guarnitura standard e movimento centrale ceramizzato. Per chi volesse compararlo alla versione 10 velocità, cliccare su Sram Red 10 velocità (ultima versione)









domenica 23 marzo 2014

Milano-Sanremo 2014. Quello che penso.

Mi e' piaciuto il coraggio di Nibali. Egli ha sfidato il vento e la sorte; è andato all'attacco, in solitaria; il campione non attende il destino, lo sfida. Cibali è un campione dotato di  forza mentale e fisica non comune, oltre ad una buona dose di coraggio; egli non teme il confronto; egli ha il carattere e l'onestà tipico, di chi si è fatto da solo, lavora nel tempo con abnegazione, senza sbagliare i tempi. Questo e' il suo stile; quello tipico degli uomini che onorano la vita, ogni giorno, persino ogni chilometro; di chi ha coraggio di cambiare una corsa, finanche il destino; comunque vada, Nibali sarà sempre protagonista nelle gare. Ora e sempre.
Penso che lui possa regalare altre grandi emozioni allo sport; e continuerà a farlo con lo stile dell'uomo semplice che conosce il sacrificio; con la sincerità, di chi crede in se stesso.
Per il resto, commentando la gara, mal tempo e  niente di emozionante; il solito gruppetto di "succhia ruote " che negli ultimi chilometri, sfruttano il lavoro degli altri, per apparire i migliori. In questi casi a vincere sono i gregari. Quando hai "palle" e gambe, non aspetti di essere portato vicino alla linea del traguardo, ma vai in fuga verso la vittoria, ti giochi tutto, come ha fatto Nibali.
Forse per qualcuno dei favoriti della giornata, e' arrivata la mannaia del tempo, che li allontana dai fasti del passato. Del resto tutto passa nella vita e nello sport; per tutti, arriverà il giorno in cui niente sarà più come prima; e anche in questo caso, bisognerà avere il coraggio di accettare il cambiamento e di accettarlo. Un altro insegnamento donatoci del ciclismo, da sempre, preziosa metafora della vita. 

sabato 15 marzo 2014

Dal mare ai monti Lepini


Un ritorno a Maenza tra il sole e il clima primaverile. Mi piace il percorso vallonato e lo strappo finale al 10%, prima di arrivare nella piazza di San Reparata . 
                           

Piazza San Reparata

domenica 9 marzo 2014

Le Tre Cime dei Briganti: qui pedala Lupo Solitario.

E' il percorso che ho battezzato le Tre Cime dei Briganti, trattandosi di zone, tra Terracina e Sonnino, un tempo popolate dai briganti. Dislivello alto con pendenze medie e massime, molto impegnative.
Il Monte Romano ( clicca qui monte romano ) cima dei Monti Lepini, rappresenta la vetta più alta e dura (860 metri di cui gli ultimi 300 metri off road). Lunghezza salita pedalabile 8,9 km, pendenza media 7,9%, pendenza massima 16%. 
Dalla partenza al 1 km è tra il 5,8 e all'8,5% medio, il primo km è tra l'11,8% e 6,2% medio, il 2 km è tra il 6,4% e l'11,6%, il 3 km è tra il 4,5% e il 7,4%, il 4 km è il più duro con il 10,2% e l'11,4%, il 5 km va dall'8% al 9,2%, il 6 km tra il 7,4 % e il 12,2 %, il 7 km tra il 4,2 % km e il 4,7 %, l'8% invece termina al 5,9 % medio.   
Posto i link dei reportage del percorso completo: clicca qui  Monte Sant'angelo  Cascano campo soriano
Occhio che potreste incontrare Lupo Solitario. Saluti ciclistici 


giovedì 6 marzo 2014

Il giglio sulla divisa della nazionale di ciclismo ! ?

Questa foto e' stata scattata (e resa pubblica), dal CT Davide Cassani, durante la prima uscita della sua nazionale. Mi chiedo chi  ha deciso di aggiungere un giglio sulla divisa della nazionale di ciclismo e soprattutto per quale motivo ? Superfluo osservare che non è uno sponsor, ma un simbolo con una specifica valenza. La maglia azzurra ha bisogno solo del tricolore. E' una divisa che rappresenta l'Italia e nessun altro. Francamente sono perplesso per la scelta, passata in sordina sui mass media; trattandosi di cosa pubblica, auspico che la FCI fornisca una spiegazione, sia pure post factum. 

sabato 1 marzo 2014

Le pese dei gruppi meccanici ed elettronici Campagnolo, Shimano, Sram.

Work in progress. Stay tuned. Saluti ciclistici. 

NUOVO SHIMANO DURA ACE 12 VELOCITA'



CAMPAGNOLO SUPER RECORD EPS - 12 SPEED







Peso puleggia cambio 

CAMPAGNOLO CHORUS MECCANICO 12 SPEED




SRAM RED eTAP AXS 12 SPEED DISC 














CAMPAGNOLO SUPER RECORD 12 SPEED


11/32

Gabbia lunga


peso con fili

175 mm - 52/36


Freni Direct Mount







SHIMANO DURA ACE DI2 R9150












Campagnolo Record EPS






Campagnolo SR EPS V3 e V2









BATTERIA V2


BATTERIA V3 











11/28

11/30



CRANKSET SHIMANO DURA ACE R9100 POWER METER



GUAINE E FILI COMPLETI PER ASSEMBLAGGIO DURA ACE R9100



SRAM RED eTAP (2016)






11/26
Peso della Sram Red eTap Power Meter Quarq (con misuratore di potenza) senza movimento centrale
Pedivella semicompact 52/36 e lunghezza 172,5 mm

Catena con maglie tagliate






SRAM RED 11V













Campagnolo Super Record EVOLVED 2014 meccanico

Pesa comprensiva dei cavi in acciaio




11/29 ( peso comprensivo del supporto di plastica che unisce i pignoni)








Guarnitura con corone 53/39. Pedivella da 172,5 mm. 
Guarnitura 50/34 da 170 mm

Guarnitura 50/34 da 170 mm


11/23

12/25

12/29

12/27















Shimano Dura Ace 9000  



  


Infine la pesa del gruppo completo Campagnolo Super Record Titanium ( 2011) con i pacchi pignoni Super Record : 

SHIMANO ULTEGRA DI2

Modello Ultegra Di2 precedente.

CAMBIO precedente versione





11/30