mercoledì 26 settembre 2012

Il Ciclo Alpinismo che passione.

Da qualche anno mi dedico a quello che ho chiamato, ciclo alpinismo. Ma pedalare in alta quota è molto diverso; più impegnativo. Alla difficoltà derivante dalla pendenza importante, si somma quella della rarefazione dell'ossigeno. La differenza si vede e si sente. In altitudine, diciamo a partire dai 1500 metri di altitudine, c’è una diminuzione della pressione atmosferica e si viene colti dal “male acuto di montagna” ovvero da una fatica anomala, dovuta alla ridotta quantità di ossigeno nel sangue con conseguente riduzione del rendimento della pedalata. Si è calcolato che sui 1860 metri, la VO2 ha una diminuzione tra il 3-8% rispetto a quella sviluppata a livello del mare !!! Sull’Everest la VO2 cala del 90% !!! Per fortuna che con il passare dei giorni il corpo gradualmente si abitua e migliora la capacità aerobica e del trasporto dell’ossigeno del sangue. Quindi consiglio di pedalare in altura, solo dopo qualche giorno di adattamento all’alta quota. Altro problema: il recupero. Pedalare in alta quota rallenta il recupero della fatica. Per chi va a pane e acqua come me la cosa è estremamente delicata. Bisogna sapersi gestire ascoltando il proprio corpo. Altrimenti non si riesce più a spingere sui pedali e il corpo viene sottoposto ad un notevole stress psico - fisico. In buona sostanza, bisogna prendere delle precauzioni. 






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