Oramai la bici da corsa industriale, prodotta in serie, con misure standard, che definisco "pret a porter", non conviene più acquistarla, bisognerebbe prenderla a noleggio, dura poco sul mercato ! E non è un caso che il settore sia in crisi.
Nel 1992 in Italia la produzione delle bici era di 6 milioni e molta di questa produzione venne destinata per l'estero. Nel 2023 la produzione italiana è scesa drasticamente a 1 milione, quasi tutta per l'estero. Motivo ? Prezzi alti, svalutazione della moneta ovvero perdita della capacità di acquisto, PIL al ribasso, stipendi bassi, occupazione legata al mercato convulso. L'Italia non vive nel benessere diffuso, è sotto gli occhi di chi vuole vedere la realtà; lo sviluppo economico non c'è e comunque non è concretamente tangibile, nonostante gli spot elettorali. Per lo stesso motivo si è innescata la crisi dell'auto, ma non ne parlerò, non è cosa per ciclisti.
Ma v’è di più. Quello che frena gli appassionati di bici da corsa è anche la copiosa e vertiginosa produzione industriale, "pret a porter" ! Ciclisti e pedalatori non fanno in tempo, ad acquistare, con mille sacrifici, l'agognata bici vista alle corse trasmesse alla TV, inforcata dai campioni pagati sempre di più, quella di cui conoscono le caratteristiche a memoria, spesso senza conoscerne il significato, quando, un triste giorno, scoprono il lancio della novità che li spiazza, e li "umilia" alla sosta al bar con la comitiva! E' il consumismo "bellezza", cosa vi aspettate. Per esperienza personale posso dirvi che quando viene lanciato il nuovo modello, il reparto design-sviluppo, è già pronto con il prossimo; rimarrà top secret, per circa 2/3 anni; il lancio dipenderà dalla concorrenza, dalle vendite del modello precedente e dalla strategia del marketing aziendale. Perché le bici da corsa costano così tanto. Lo spiego QUI
Il consumismo trasforma le menti. Quindi non scegliete in base ai consigli di chi abbia comprato la bici nuova, è ancora sotto l'effetto "dell'arrapamento", ascoltatelo dopo 2/3 anni, in prossimità del fine produzione, appena prima del lancio, quando egli avrà la testa concentrata sul prossimo acquisto. Effetto placebo significa, auto suggestione, "innamoramento" indotto dal denaro (tanto) pagato al negoziante.
A proposito. Oggi è stata lanciata la nuova bici destinata all'idolo delle folle dei pedalatori, che fa impazzire orde di tifosi d'ogni età ! E adesso chi glielo dice al pedalatore che proprio qualche mese fa aveva percorso tanti km con l'auto per andare ad acquistare fuori regione, la bici (dice lui), a "buon prezzo", per via della colorazione non più a catalogo, con la quale il predetto campione milionario aveva vinto le competizioni ?! Il negoziante quando lo ha visto uscire dal negozio, con la bici "nuova" avrà accarezzato la cassa e stappato la bottiglia di prosecco ! Non ho il coraggio di dirglielo ! Che ci pensino i compagni di comitiva domenicale, quelli che invita a casa per pedalarci insieme !
Il futuro ? Non esiste e nessuno può predirlo ! Ma se potessi immaginarlo.... il noleggio della bici da corsa; costi minori e bici da corsa "pret a porter" sempre aggiornata. Saluti ciclistici.
da buon italiani andiamo sempre a guardare l'orto del vicino e strascuriamo il buono in casa. comunque si, in meno di 10 anni, chi tira le fila sfruttando novita tecnologiche prima, disco, contingenze e fatti impensabili poi, covid, hanno fatto quasi cartello sui prezzi al rialzo continuo ed hanno fatta cassa alla grande. normale che la festa prima o poi finisce, tra chi non ha denari e chi capito il giochetto lascia la mano. I negozianti ti fanno sempre fare affari, anzi, hanno sempre l'affare per te pronto, a parole. la nuova bici che citi è di una bruttura unica se la gioca con l'altra della casa bica made in USA (forse ai primordi), la bici con la nicchietta per la madonnina sotto la sella. Eppure ne venderanno a mazzi, un pò come accade nel mondo moto con gli elefanti BMW.
RispondiEliminaCiao a tutti, il settore è in crisi, come l'identità delle persone oramai. Se sai ciò che vuoi però hai fatto bingo. Saluti ai ciclisti consapevoli.
RispondiEliminaAggiungo, grazie a questo blog ho imparato tante cose che prima non sapevo, una su tutte che servono le gambe...ma prima ancora serve il cervello che le comanda! Ho imparato ad amare ogni giorno di più la mia vecchia BDC che mi regala le stesse emozioni del giorno zero e ha deciso di invecchiare con me.
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