giovedì 19 dicembre 2013

Clenbuterolo. L'antidoping rischia di diventare una " Santa Inquisizione" ?

Ci risiamo. Rieccolo: il clenbuterolo. I ciclisti professionisti Michael Rogers e Breyne, sono stati trovati positivi a questa sostanza, rispettivamente, al Japan Cup e al Tour of Taihulake ( Cina). E non ci voleva poi molto, visto che sia in Giappone, che in Cina, l'uso del clenbuterolo, è permesso, negli allevamenti di carni suine e bovine. La questione andava risolta già da tempo; all'indomani del giugno 2011, allorquando il direttore scientifico della WADA, il sig. Oliver Rabin, rilasciò una dichiarazione che preoccupa e deve preoccupare gli sportivi professionisti: " In alcuni paesi esiste la probabilità che la carne sia contaminata dal Clenbuterolo". E' appena il caso di precisare, che la quantità di clenbuterolo, rinvenute  nelle urine di Rogers e Breyne, e ancor prima di  Contador, della nuotatrice americana Hardy e del boxer messicano Morales, è irrisoria, tale da rendere improbabili effetti dopanti, ovvero efficacia causale sulle prestazioni degli atleti squalificati. In molti paesi, tra i quali, oltre al Giappone e la Cina, il Messico, Taiwan e Cile, l'uso di tale sostanza, in particolare delle ractopamine ( composti a base di clenbuterolo), è prassi, in quanto consente di avere carni magre. Nella pratica sportiva, il clenbuterolo, quale antiasmatico ( B2 bloccante), viene assunto per aumentare la capacità di metabolizzare il grasso corporeo, favorendo il dimagrimento. Gli effetti sono gravi: danni al cuore, depressione, paranoia e altri disturbi al sistema nervoso. Gli effetti collaterali, sembra che siano possibili in caso di alti dosaggi; spesso si è riscontrato, mediante analisi, che il clenbuterolo, assunto dagli sportivi, viene contaminato da steroidi anabolizzanti, ormone della crescita ed eroina. Superfluo osservare che tale farmaco crea dipendenza. Se è vero che il clenbuterolo può essere presente nelle carni di animali di allevamento contaminate, è altrettanto vero, che è disponibile come integratore, in centri di vendita specializzati. Dunque nel dubbio, la WADA, ha ritenuto che la sua presenza nelle urine degli atleti è pur sempre doping; sul punto va detto che l'assunzione di questo farmaco, permane nelle urine per diversi giorni, e non viene espulso dal corpo completamente, tanto che piccole quantità rimangono nel fegato e nel tessuto corneale. Tuttavia sempre nel dubbio, a mio avviso, bisognerebbe trovare una soluzione, che tenuto conto della possibile contaminazione incolpevole alimentare, possa evitare che vengano comminate squalifiche nei confronti degli atleti ignari dell'assunzione. A tal proposito sarebbe cosa giusta e basterebbe, inserire nel regolamento WADA, un comma che consenta di escludere la squalifica per positività al clenbuterolo, nel caso, e solo, di quantità minima, la cui assunzione appunto, non consente di avere effetti dopanti efficaci e non è tale da potere essere ricondotta all'assunzione volontaria, che prevede dosaggi maggiori. Non è un caso che la Federcalcio messicana, assolse due calciatori, trovati positivi al clenbuterolo, ritenendo la presenza di tale sostanza nel loro organismo, fu "circostanza eccezionale" e in quanto tale, involontariamente assunta. Il fatto che la positività al clenbuterolo è rara, e in quantità minime, consente di ritenerne l'assunzione, occasionale e probabilmente incolpevole, ritenuto, che per avere un effetto dopante sicuro ed efficace, occorre assumere quantitativi notevoli; si parla di una dose giornaliera da 40 a 160 microgrammi e considerato che un assunzione maggiore a 100 microgrammi può causare pericolosi effetti collaterali. Dunque niente di simile, alle modeste quantità di clenbuterolo rintracciate nelle urine di Contador. Ciò basta, a ritenere, quantomeno, necessario, una valutazione caso per caso, delle infrazioni rilevate. E' auspicabile un intervento della WADA sulla normativa antidoping, al fine di non trasformare, atleti incolpevoli, in vittime sacrificali. Il tempo della Santa Inquisizione non deve ritornare. 

              
                   Nella foto Scottona di 1^qualità
                  Diffidate della carne molto magra.

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