I pesi utilizzati per zavorrare le biciclette nelle gare internazionali |
Premesso che sono a favore per il limite di peso UCI per le biciclette da gara, in quanto consente ai corridori di competere ad armi pari. E' noto che il consumatore può acquistare le stesse biciclette usate dai ciclisti professionisti e l'art. 1.3.019 del regolamento tecnico dell'UCI ( Unione Ciclistica Internazionale), stabilisce il limite di 6 chili e 800 grammi, quale peso complessivo delle biciclette da gara. La norma spiega sostanzialmente che il limite predetto si è reso necessario a seguito di numerosi reclami riguardanti i telai in carbonio, forcelle e manubrio, che in caso di incidenti, si sono rotti. Tali conseguenze, secondo la norma, non consentono responsabilmente, di rimuovere tale limite, prima che i produttori, dimostrino di avere raggiunto uno standard tecnologico tale, da garantire la sicurezza dei ciclisti. Dunque, la scelta dell'UCI, si fonda esclusivamente sulla sicurezza, ed in particolare, si legge nella norma, ha lo scopo di evitare che si attui una concorrenza tra i produttori, nel ridurre i pesi, a discapito della sicurezza. Tuttavia l'UCI, conclude nel testo della norma, ritiene che nel futuro, il predetto limite, potrà essere ridotto o soppresso, ma solo quando, sarà possibile dimostrare che ciascuno degli elementi costitutivi della bicicletta, sarà conforme ad uno standard di sicurezza, applicato da tutti i produttori. Superfluo osservare che nella ratio dell'art. 1.3.019 non è sotteso alcun riferimento alle mere prestazioni tecniche. Devo dire che leggendo la spiegata norma, non posso non fare una subitanea riflessione: l'attuale standard tecnologico secondo l'UCI non consente di eliminare o almeno di limitare tale limite! Allora mi chiedo perchè è consentito ai consumatori, l'uso delle stesse biciclette usate dai professionisti che, se non zavorrate con i piombi, raggiungono un peso complessivo inferiore al limite UCI? Il consumatore in caso di incidente è tutelato dalla normativa CE e da quella vigente in materia in termini di sicurezza ? In buona sostanza, devo pensare che i prodotti disponibili sul mercato, non sono o non sono tutti sicuri ? E' appena il caso di precisare che sono domande a cui solo i produttori possono rispondere se non altro per dimostrare la sicurezza dei loro prodotti, ma non con la pubblicità, che i giuristi qualificano come dolus bonus. Tuttavia credo che nella norma c'è un errore di fondo: avere fissato tale limite, non consente all'UCI di garantire la sicurezza agli atleti, se poi quest'ultimi usano, nelle gare, biciclette che raggiungono il peso obbligatorio, solo con l'uso di "zavorre" cioè di pesi aggiunti alla stessa macchina da competizione. Dunque è ragionevole pensare che la mera aggiunta di un peso esterno alla bicicletta e non alla struttura del telaio e di tutti i componenti, di per sè, non consente di superare test di sicurezza. Ove si voglia invece ritenere corretto, la ratio della norma, basterebbe utilizzare solo prodotti meno leggeri.
Ma i prodotti meno leggeri, in carbonio, sono davvero più resistenti all'impatto ?
Insomma vale l'assioma, più è meno leggero il carbonio e più è sicuro ? E' un pregiudizio verso il carbonio ? E se l'UCI ritiene non sicuro il carbonio, perchè non ne proibisce l'uso e obbliga i professionisti ad usare solo telai e componenti in alluminio, titanio o acciaio ?
Molti produttori spiegano che si può avere un carico di rottura elevato anche con prodotti leggeri, non solo con riferimento alla cricca dovuta dallo stress, dall'affaticamento per l'uso, ma anche alla prova all'impatto in caso di incidenti, nell'osservanza della normativa stabilita dalla comunità europea e dai parametri statunitensi. Secondo l'UCI invece questo non garantirebbe i professionisti ! Francamente ciò costituisce una conseguenza assurda: i brand sponsorizzano professionisti facendoli competere con prodotti non sicuri, ma destinati alla vendita !
La questione è molto seria. La norma in questione sottende una scarsa fiducia verso il carbonio in caso di incidente. Dunque si parla di sicurezza, per la quasi totalità dei ciclisti, non solo professionisti. Insomma c'è da riflettere. Perchè l'UCI consente l'utilizzo dei telai e dei componenti in carbonio, quando potrebbe obbligare i professionisti ad usare solo prodotti realizzati in acciaio, alluminio o titanio ? Fino ad oggi tutti hanno riflettuto poco sulla ratio di questa norma; al più si pensava che fosse solo una questione attinente al peso. Invece credo che una lettura, molto attenta, consente di riflettere sul vero motivo della scelta operata dall'UCI: la sicurezza dei materiali. Insomma se è vero che applicano dei piombi alla bicicletta, non si risolvono gli eventuali problemi di sicurezza paventati, è pur vero, che se ciò fosse vero, è pur vero che l'UCI potrebbe avere le mani legate nei confronti dei produttori. Infatti oramai la produzione dei telai e dei componenti è prevalentemente realizzata usando il carbonio di varie qualità. Forse gli costa meno rispetto all'acciaio, all'alluminio e al titanio. Oppure per altri motivi che il consumatore non conosce e che fanno parte dei segreti dell'industria. Insomma questo è il punto dal quale deve partire la discussione. A leggere la norma, l'UCI avrebbe deciso tale limite a seguito di rotture dei telai e dei componenti in carbonio, a seguito di incidenti. Ma non è dato capire con sufficiente certezza se il termine "incidenti" si riferisca a rotture improvvise del materiale, oppure a rotture avvenute a seguito di impatto, in caso di sinistro stradale o di caduta. Credo che se volessimo ritenere sufficientemente sicuro il carbonio, come è dato pensare, stando alla normativa vigente, il limite contenuto nella norma dell'art. 1.3.019 del regolamento tecnico UCI, deve quanto meno, ridursi, a mio avviso, ad un peso complessivo di 6 chili e 100 grammi; altrimenti deve essere vietata la vendita e/o la circolazione di biciclette dal peso inferiore.
La questione è molto seria. La norma in questione sottende una scarsa fiducia verso il carbonio in caso di incidente. Dunque si parla di sicurezza, per la quasi totalità dei ciclisti, non solo professionisti. Insomma c'è da riflettere. Perchè l'UCI consente l'utilizzo dei telai e dei componenti in carbonio, quando potrebbe obbligare i professionisti ad usare solo prodotti realizzati in acciaio, alluminio o titanio ? Fino ad oggi tutti hanno riflettuto poco sulla ratio di questa norma; al più si pensava che fosse solo una questione attinente al peso. Invece credo che una lettura, molto attenta, consente di riflettere sul vero motivo della scelta operata dall'UCI: la sicurezza dei materiali. Insomma se è vero che applicano dei piombi alla bicicletta, non si risolvono gli eventuali problemi di sicurezza paventati, è pur vero, che se ciò fosse vero, è pur vero che l'UCI potrebbe avere le mani legate nei confronti dei produttori. Infatti oramai la produzione dei telai e dei componenti è prevalentemente realizzata usando il carbonio di varie qualità. Forse gli costa meno rispetto all'acciaio, all'alluminio e al titanio. Oppure per altri motivi che il consumatore non conosce e che fanno parte dei segreti dell'industria. Insomma questo è il punto dal quale deve partire la discussione. A leggere la norma, l'UCI avrebbe deciso tale limite a seguito di rotture dei telai e dei componenti in carbonio, a seguito di incidenti. Ma non è dato capire con sufficiente certezza se il termine "incidenti" si riferisca a rotture improvvise del materiale, oppure a rotture avvenute a seguito di impatto, in caso di sinistro stradale o di caduta. Credo che se volessimo ritenere sufficientemente sicuro il carbonio, come è dato pensare, stando alla normativa vigente, il limite contenuto nella norma dell'art. 1.3.019 del regolamento tecnico UCI, deve quanto meno, ridursi, a mio avviso, ad un peso complessivo di 6 chili e 100 grammi; altrimenti deve essere vietata la vendita e/o la circolazione di biciclette dal peso inferiore.
In attesa che la problematica venga definita e chiarita nelle sedi competenti, continuo a pedalare su una bicicletta "fuori legge", e a chiedere la liberalizzazione del peso UCI.
Segnalo in tema di sicurezza e di normativa UCI anche attenzione-richiamo-per-i-freni-disco shimano e anteprima-con-il-botto-orbea-avant ( clicca sui link).
Questi si fanno ridere addosso , prima dicono che la bici leggera sotto tale peso e' pericolosa per gli atleti e poi prendono suddetta bici leggera e ci ci attaccano una zavorra esterna per portarla al peso regolamentare . Ma per piacere chi vogliono prendere per il culo . Io sulla mia bici percorro piu' di 20000 km all'anno , prendo buche faccio salite e discese e uso sempre lo stesso telaio . La bici completa a secomda delle ruote che monto pesa dai 5,5 ai 6 kg . Per la cronaca da Fedaia ho toccato la velocita' di 83 km/h e la bici era perfettamente stabile e per favore non venitemi a dire che i pro strsssano di piu' la bici perche' ne cambiano o alternano 4 o 5 minimo in una stagione . L'unica conclusione possibile e' che sono ridicoli e antiquati .
RispondiEliminaCiao Vecchia.
RispondiEliminaLa questione, come hai compreso, è molto seria, al di là del peso e delle prestazioni. Non si discute la perfomance su strada del carbonio.
Credo che la norma dell'UCI sottende una scarsa fiducia verso il carbonio in caso di incidente.
Quindi capirai che inevitabilmente si parla di sicurezza anche per noi.
Certo che se fosse così ci sarebbe da riflettere.
Perchè l'UCI consente l'utilizzo di telai e componenti in carbonio, quando potrebbe obbligare i professionisti ad usare solo prodotti realizzati in acciaio, alluminio o titanio?
Fino ad oggi tutti hanno riflettuto poco su questa norma dell'UCI, magari pensavano che fosse solo un questione attinente al peso. Ma credo che invece una lettura molto attenta consenta di riflettere sul vero motivo della scelta: la sicurezza.
Insomma se è vero che applicando dei piombi non si risolvono gli eventuali problemi di sicurezza, è pur vero, che se l'UCI potrebbe avere le mani legate nei confronti dei produttori. Infatti oramai la produzione di componenti e di telai è prevalentemente realizzata con il carbonio. Forse gli costa di meno rispetto all'acciaio, all'alluminio e al titanio. Oppure per altri motivi che non conosciamo e che fanno parte dei segreti dell'industria.
Insomma questo è il punto dal quale deve partire la discussione.
Detto questo ti vorrei ricordare che i limiti di velocità valgono anche per i ciclisti; quindi attento all'autovelox. Se ti prendono potrai sempre dire che il tuo computer di bordo dotato di GPS che fa anche il caffè non funzionava bene, perchè il satellite nell'atmosfera si era guastato !!!!
Io dico che i telai attuali sono sicuri come sono sicuri tutti gli oggetti coperti da garanzia ovvero puo' sempre capitare che qualcosa vada storto e che l'oggetto in questione si rompa pero' a onor del vero io non ho mai visto in vita mia un telaio rompersi e di bici ne ho viste tante e tutta la gente che conosco non mi ha mai detto di aver rotto un telaio . Ho sentito parlare di piccole cricche su telai di svariate marche ma non tali da compromettere la marcia su strada nel senso che chi guidava il mezzo se non e' arrivato a casa in bici ha potuto comunque tranquillamente fermarsi per cui mi sento di dire che la casistica non mi da modo di dubitare o di avere paura di possedere una bici con telaio in carbonio . Se poi vogliamo dirla tutta io mi fido di piu' di un prodotto attuale soggetto a ogni tipo di test strutturale che dei telai di 15-20 anni fa saldati col cannello ! Poi come gia detto tutto e' possibile , cadono gli aerei affondano le navi per cui una bici ti si puo' aprire in due quando sei in discesa , se pero' iniziamo a fare questi pensieri allora il primo pericolo per la nostra incolumita' siamo proprio noi stessi .
RispondiEliminaL norma dell' UCI secondo me e' pura politica nel senso che mira a tenere a galla quei produttori mediocri che non riescono a scendere di peso in sicurezza e quindi piombando le bici piu' leggere riescono a livellare il gap tra le varie marche di telai .
A leggere la norma l'UCI avrebbe deciso tale limite a seguito di rotture dei telai e dei componenti in carbonio, a seguito di incidenti. Ora bisognerebbe capire con esattezza a cosa si riferisce l'UCI quando parla di incidenti: a rotture improvvise oppure a rotture a seguito di impatto in caso di sinistro stradale o di caduta ?
RispondiEliminaa mio avviso se un telaio è ben fatto, con materiale di qualità e manodopera qualificata, può benissimo sopportare tutti gli stress per i quali è progettato.
RispondiEliminaper il peso totale con le migliori componentistiche effettivamente una buona bici può pesare genericamente meno dei 6,8 kg limite UCI.
Abbasserei per ora a 6,5 kg. Anche se si può arrivare davvero a 6 kg netti.
Partecipando ad una Gfondo con km di lastricato malfatto, mi son ritrovato alla partenza dall'avanguardia alla coda molto presto perché procedevo con cautela visti gli scossoni sulla bici. Altri andavano come fulmini con ogni tipo di bici. Ebbene, nonostante quella prova devastante, tutte le bici sono passate integre sul lastricato!