martedì 27 dicembre 2011
lunedì 26 dicembre 2011
Amarcord
Mio figlio mi fotografa mentre salgo verso passo Bernina, Svizzera. |
Pedalare nel tunnel verso passo Stelvio |
Mio figlio che all'epoca aveva 7 anni, all'arrivo sul passo Stelvio, mi aiuta a smontare la bici |
Il tunnel sull'ascesa verso il passo Gavia |
all'interno del tunnel senza illuminazione, mentre salivo verso Passo Gavia |
domenica 25 dicembre 2011
Test Bike: Enve 1.45
La Enve è un azienda americana ubicata nello stato dell'Utah che produce soprattutto ruote in carbonio di alta gamma.
La Enve ha ingaggiato Simon Smart, un tecnico che ha lavorato quindici anni in F1 con il team Red Bull e più recentemente con la Mercedes. Il suo studio si trova nella galleria del vento della Mercedes. La serie Smart che prende nome dal suo ideatore, è realizzato grazie ad un analisi nella galleria del vento.
La cosa che risalta all'occhio della serie Smart di cui fa parte la 1.45 è il fatto che tra la ruota anteriore e posteriore c'è una differenza nella sezione del cerchio. Più largo l'anteriore, in modo da non permettere all'aria di staccarsi dal cerchio e creare turbolenze. Secondo il tecnico Smart una superficie più ampia produce una resa migliore. E così nella predetta ruota avremo una sezione da 24 millimetri sul posteriore e una sezione appunto da 26 millimetri sull'anteriore. Peraltro l'uso della sezione con larghezza maggiore sembra essere una tendenza prevalente in quest'ultimo periodo; mi viene in mente per esempio la scelta fatta in tal senso anche della Zipp.
Ma ritornando alla Enve, la cosa più importante è che i fori dei raggi sono ricavati direttamente dallo stampo, evitando così non solo le forature successive alla creazione del cerchio monoscocca, ma consentendo una tenzionatura dei raggi sino a 130 Kg per l'anteriore e 150 Kg per il posteriore.
Ma non è tutto. Per garantire una maggiore compattezza del cerchio viene utilizzato un palloncino di silicone, il quale una volta terminato il processo di stampaggio del cerchio, viene rimosso dall'interno. Il foro di uscita viene infatti richiuso ed è situato sul lato opposto rispetto al foro della valvola, in modo da assicurare un bilanciamento dinamico della ruota.
La pista frenante è particolarmente curata con una realizzazione coperta da brevetto segreto.
Mozzi DT Swiss o Tune (come nella foto) a richiesta del cliente.
La Enve ha ingaggiato Simon Smart, un tecnico che ha lavorato quindici anni in F1 con il team Red Bull e più recentemente con la Mercedes. Il suo studio si trova nella galleria del vento della Mercedes. La serie Smart che prende nome dal suo ideatore, è realizzato grazie ad un analisi nella galleria del vento.
La cosa che risalta all'occhio della serie Smart di cui fa parte la 1.45 è il fatto che tra la ruota anteriore e posteriore c'è una differenza nella sezione del cerchio. Più largo l'anteriore, in modo da non permettere all'aria di staccarsi dal cerchio e creare turbolenze. Secondo il tecnico Smart una superficie più ampia produce una resa migliore. E così nella predetta ruota avremo una sezione da 24 millimetri sul posteriore e una sezione appunto da 26 millimetri sull'anteriore. Peraltro l'uso della sezione con larghezza maggiore sembra essere una tendenza prevalente in quest'ultimo periodo; mi viene in mente per esempio la scelta fatta in tal senso anche della Zipp.
Ma ritornando alla Enve, la cosa più importante è che i fori dei raggi sono ricavati direttamente dallo stampo, evitando così non solo le forature successive alla creazione del cerchio monoscocca, ma consentendo una tenzionatura dei raggi sino a 130 Kg per l'anteriore e 150 Kg per il posteriore.
Ma non è tutto. Per garantire una maggiore compattezza del cerchio viene utilizzato un palloncino di silicone, il quale una volta terminato il processo di stampaggio del cerchio, viene rimosso dall'interno. Il foro di uscita viene infatti richiuso ed è situato sul lato opposto rispetto al foro della valvola, in modo da assicurare un bilanciamento dinamico della ruota.
La pista frenante è particolarmente curata con una realizzazione coperta da brevetto segreto.
Mozzi DT Swiss o Tune (come nella foto) a richiesta del cliente.
Peso reale da record......1 chilo e 5 grammi !!!!!!!!!!!!!!!!
Ovviamente versione tubolare.
Ovviamente versione tubolare.
venerdì 23 dicembre 2011
Buone feste a tutti dal Blog
Un saluto a tutti quelli che leggono il mio blog....quindi agli statunitensi, giapponesi, australiani, russi, francesi, inglesi, brasiliani, tedeschi, ucraini, spagnoli e soprattutto italiani.....vi auguro tante pedalate serene e ricordate sempre che quello che conta è pedalare con il sorriso, comunque. La vita ha bisogno di due ruote silenziose.
mercoledì 21 dicembre 2011
Anticipazioni di mercato: il nuovo Sram Red 2012
Tutti ne parlano. Il blog è in grado di indicare con precisione le caratteristiche fondamentali del nuovo gruppo top di gamma della casa americana.......
> Leve più lunghe, comandi più larghi per maggior controllo e miglior
ergonomi.
> Più leggero, silenzioso e maggior rapidità di cambiata del cambio
posteriore.
> La tecnologia utilizzata per il deragliatore evita movimenti laterali
velocizzando le operazioni di salita e discesa della catena..
> Exogram® guarnitura hollow carbon per leggerezza e rigidità..
> tecnologia X-Glide® per ottimizzare la salita e la discesa della catena
dagli ingranaggi.
> Sistema integrato power meter la miglio compatibilità di sempre.
> Sistema frenante Multilink ottima forza frenante controllo modulazione
di frenata con profilo aerodinamico.
> Cassetta Powerdome X , la più leggera di sempre con sistema
Stealthring per renderla silenziosa
Prossimamente foto.
> Leve più lunghe, comandi più larghi per maggior controllo e miglior
ergonomi.
> Più leggero, silenzioso e maggior rapidità di cambiata del cambio
posteriore.
> La tecnologia utilizzata per il deragliatore evita movimenti laterali
velocizzando le operazioni di salita e discesa della catena..
> Exogram® guarnitura hollow carbon per leggerezza e rigidità..
> tecnologia X-Glide® per ottimizzare la salita e la discesa della catena
dagli ingranaggi.
> Sistema integrato power meter la miglio compatibilità di sempre.
> Sistema frenante Multilink ottima forza frenante controllo modulazione
di frenata con profilo aerodinamico.
> Cassetta Powerdome X , la più leggera di sempre con sistema
Stealthring per renderla silenziosa
Prossimamente foto.
sabato 17 dicembre 2011
Team Radioschack-Trek 2012
La Leopard Trek si è fusa con la Radioschack dando vita ad un nuovo team che si chiamerà Radioschack - Trek. L'elenco dei corridori del nuovo team è impressionante dal punto di vista qualitativo.
Ecco il link del sito del team
http://www.livestrong.com/teamradioshack/
Ecco il link del sito del team
http://www.livestrong.com/teamradioshack/
Per le vie di Terracina : parte III - Santuario romano di monte S. Angelo. Immagini libere di una città antica.
Ho preferito non aggiungere la colonna sonora. Quella mettetela voi, quella che preferite, sarà più bello.
venerdì 16 dicembre 2011
Per le vie di Terracina: parte III - Santuario romano di monte S. Angelo. Scatti liberi per una città antica.
Continua la visita nella città antica di Terracina, alla ricerca dei luoghi eterni. Oggi
è la volta del santuario romano di monte S. Angelo e delle sue
fortificazioni, che domina dall'alto dei suoi 227 metri, la città di
Terracina e rappresenta la parte più avanzata dei Monti Ausoni, che
qui toccano per l'unica volta, il mare. Siamo alla fine del IV sec.
a.c quando i romani tracciarono la via appia e probabilmente
destinarono la sommità dell'altura al culto della divinità la cui
attribuzione è controversa: si parla di venere. Ma seguitemi. Dopo
avere lasciato il piazzale Loffredo antistante il santuario, il
percorso inizia, dall'ingresso al “campo trincerato”, ovvero la
zona militare del santuario, con fuzioni di controllo della via appia
e di difesa dell'abitato del santuario. Qui troviamo una torre
medievale, risalente al XIII sec. d.c. . Scendiamo sulla terrazza
mediana per la visita ai monumenti maggiori del santuario. Si scende
ancora verso l'interno della grande sostruzione e verso l'interno
della terrazza inferiore per ammirare le strutture meglio conservate
del complesso. Si risale quindi verso il piccolo tempio per ritornare
al punto di partenza, godendo di una vista mervigliosa. Tempo
occorrente circa 2 ore per visitarlo. Durante la visita risalteranno
all'attenzione, il portico, la sede dell'oracolo, la galleria
prospettica, le arcate esterne, la grotta oracolare, l'ambulacro del
grande basamento, il mosaico a crocette e gli ambienti di lavoro del
monastero medievale, il piccolo tempio. Circa il piccolo tempio va detto che l'aerea
risalente al primo insediamento romano, non venne abbandonato nel
medioevo, periodo in cui tale struttura, divenne un monastero
dedicato a S. Michele Arcangelo, che poi diede nome all'intera
struttura. Sulla sommità di questa altura sacra agli dei e a Dio, è
possibile godere di un panorama straordinario, fatto di immagini di rara bellezza, la cui cornice è il mar Tirreno, e la costa che va da Terracina fino a
Gaeta, senza dubbio la più bella del territorio laziale. Qui è
facile perdersi guidati dal pensiero, in un viaggio nella storia, tra
le strutture che nei secoli hanno ospitato sacerdoti e guerrieri. E
magari nei momenti di più intenso silenzio, i più fortunati,
potranno sentire la voce dell'oracolo, echeggiare nella grotta
destinata a questa funzione. Il vento vi libererà verso un volo
ideale, dal punto più alto del cielo terso, fino al punto più
estremo dell'orizzonte. Per un ritorno al tempo reale che vi renderà più sereni.
Vi divertirete a nascondervi nella galleria prospettica, formata da
porte, che disegnano una incredibile composizione fatta di archi e masse
murarie. Se vi capiterà di incontrare qualche sacerdote, che con
passo lento, si incammina, verso il tempio, non lo disturbate, ma
seguitelo nella sua orazione. Vi regalerà una fuga nel tempo. Alcune precisazioni di carattere storico: l'area monumentale è costituita da tre entità, le mura dell'acropoli, il piccolo tempio ovvero il monastero benedettino dedicato a S. Michele Arcangelo e le due terrazze a diversi livelli. La presenza di un luogo di culto antico su monte S.Angelo è attestato almeno al IV sec. a.C. . Si avvalora l'ipotesi che voleva venerata nel santuario una divinità volsca assimilata poi dai Romani ed identificata con Giove fanciullo (anxurus). La questione della dedica del tempio non è risolta. Recentemente si è pensato di ricondurlo alla divinità di Feronia ( la dea della fertilità), secondo un passo di Plinio il Vecchio. Nel 1894 a seguito degli scavi che portarono alla luce il tempio della divinità e del rinvenimento di due basi con dedica a Venere, si è pensato che la divinità oggetto del culto fosse invece quest'ultima e che fosse stata eretta a ringraziamento per la vittoria di Silla nella guerra civile contro Mario. Per completezza va però detto che sono stati rivenuti nel tempio veri e propri giocattoli offerti a Giove fanciullo. La rovina del complesso monumentale è stata attribuita agli effetti dell'editto di Teodosio relativo alla distruzione dei templi pagani (426 d.C.). Distruzione che non fu totale,visto che nelle arcate del piccolo tempio si è instaurato proprio un monastero benedettino dedicato appunto a S. Michele Arcangelo.
Buona visita. Un curiosità per gli amanti della musica: in questi luoghi sospesi tra le nuvole, Ligabue ha girato il video del brano Happy Hour......cercatelo su you Tube.........è molto bello !!!!!
particolare del campo trincerato |
la grotta degli oracoli |
il piccolo tempio |
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