Ve lo do io il muro delle Classiche del Nord (Europa). Il colle di Superga is 🔝🚵🏻💨💪
Ci sono salite che non puoi non fare, se ami e conosci il ciclismo e l’Italia. Ci sono salite che ti fanno capire se hai gambe, cuore e testa. Ci sono salite che amano la follia e la forza. Ci sono salite che non scorderai, per il fascino e la storia. Ci sono salite uniche. Una di esse è la salita della basilica di Superga che si erge a quota 670 metri; un muro che impegna tutte le forze fisiche e mentali, dura ed implacabile, che non ammette debolezze, anche solo per un momento. Quassù c'è la storia del ciclismo mondiale, con la classica Milano-Torino, la più antica Classica del mondo, corsa per la prima volta il 25 maggio 1876, nel cui palameres vanta campioni d'ogni tempo: Girardengo, Olmo, De Vlaemink, Saronni, Moser e Contador. La prima edizione venne disputata da otto EROICI corridori, in sella a vetuste biciclette pesanti; solo quattro corridori arrivarono da Milano a Torino. In quell'anno la classica non arrivò sul colle di Superga e del resto i partecipanti non avrebbero potuto farlo: in quel tempo, usavano macchine senza catena, i cui pedali agivano sulla ruota anteriore e la ruota posteriore era larga appena 30 centimetri, per salire in sella occorreva la scala ! Per la cronaca la prima edizione venne vinta da uno studente universitario, Paolo Magretti di 21 anni, poi diventato biologo e studioso affermato. Dunque le prime edizioni erano senz'altro il banco di prova per l'evoluzione della bicicletta. Nel 1958 venne disputata la 4^ tappa del Giro d'Italia, che ebbe il traguardo sul colle di Superga. Quel giorno vinse lo spagnolo Bahamontes e Moser conservò la maglia rosa. La Coppa Bernocchi ha posto sul Colle di Superga, l'arrivo dell'edizione svoltasi nel 2015. E per concludere, il Colle di Superga è l'arrivo della Gran Fondo Internazionale Torino. Ricordo suggestioni ed emozioni allo stato puro che rimarranno indelebili nella mia memoria di ciclista errante. Quassù l’aria a prima mattina diventa misteriosa. Fantasmi ed anime erranti si incontrano nelle giornate nuvolose; solo i più puri di cuore ne vedono le figure silenti e tristi. Arrivai in cima alla vetta che sovrasta Torino, in una mattina d'agosto di qualche anno fa; accade nelle prime ore di sole. Niente traffico e Aria respirabile. Ricordo le nuvole che cingevano la basilica. Mi sembrò di essere giunto in un punto alto del cielo. Dietro l'ultimo tornante mi apparve la basilica, la cui bellezza si ergeva in tutta la sua maestosità.
La salita che porta al colle di Torino, dal versante classico e duro di Sassi, non è alla portata di tutti e bastano i numeri per capirlo, oltre ogni ragionevole dubbio: 9,1 % di pendenza media e 15% di pendenza massima su 4900 metri ( 4 km e 900 metri) per un dislivello di quasi 600 metri ! Altro che muro delle Classiche del Nord (Europa). Non è un caso che è la salita simbolo dell’antica classica italiana Milano - Torino. Sull’ultimo tratto, superiore all’8%, si scollina, nel momento in cui, si erge alla vista del ciclista, la basilica in tutta la sua imponenza, la quale, stamane, si nascondeva dietro le nuvole che passavano nel cielo plumbeo. La soddisfazione di essere arrivato in cima, riceve un plauso, non salite che non solo per il dato agonistico- tecnico, ma per a bellezza del panorama, che si presenta; una terrazza su Torino e sulle Alpi. Sul cartellone della piazza della basilica c’è scritto: Superga la vedetta di Torino e delle Alpi. Si trova quasi a quota 1000 metri.
Tempo impiegato per l’ascesa: 27 minuti. Un ringraziamento a mio figlio per gli scatti da incorniciare; è un giovanissimo talento della fotografia di 14 anni che cresce ogni giorno con la fantasia e la passione.
Istruzioni per l’uso.
Si sale quasi sempre in presa diretta, cioè spingendo sui pedali. Non c’è un tratto in piano. Si procede quindi in apnea fine all’arrivo sul piazzale della basilica. Il percorso è esposto al sole e la strada presenta tre tornanti anch’essi ripidi, che salgono a mò di scala mobile. La carreggiata è di media larghezza, ma in alcuni tratti occorre prestare attenzione, quando si giunge in prossimità delle curve, alle auto che procedono in senso contrario, che tendono a tagliare le curve strette. Le condizioni dell’asfalto sono buone, presentando una superficie completamente asfaltata ( in alcuni tratti anche recentemente). Prima dell’inizio della salita, fermatevi a riempire la borraccia, alla fontanella posta sul marciapiede di destra. Rapporti consigliati: compact 34 o 36 con il 29 ( Campagnolo) o il 28 (Shimano e Sram). Per arrivare alla salita di Superga si può attraversare la ciclabile che costeggia le Valli del Lanzo e attraversa Verana, davanti al nuovo stadio della Juventus o altrimenti potete fare di questa tremenda salita, una crono scalata. Ma riscaldatevi mi raccomando. Consiglio di visitare le tombe reali dei Savoia. Per una visita rapida CLICCA QUI. Saluti ciclistici.
Vista del Colle di Superga dalla Mole Antonelliana
Promo Gran Fondo Internazionale Torino
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