martedì 1 dicembre 2015

Bollo, targa e assicurazione per le biciclette: quando la politica fa flop.

E' di questi giorni la proposta di legge di modifica n. 2.13 al DDL n. 1638 2.13 Filippi, presentata da un parlamentare del PD, tale senatore Filippi, che propone un emendamento al codice della strada: "al comma 1, dopo la lettera c), aggiungere la seguente " c -bis) la definizione nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un'idonea tariffa per i proprietari; 1) delle motoslitte, disciplinandone le caratteristiche costruttive e funzionali, nonchè la circolazione con un apposito contrassegno identificativo, documenti di circolazione e di guida e l'assicurazione per la responsabilità civile verso terzi; 2) delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuandone i criteri e modalità d'identificazione delle biciclette stesse nel sistema del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale".
Successivamente, alle polemiche ricevute, sulla stampa e sul web, il senatore toscano scrive sul suo sito di avere riformulato l'emendamento nel seguente modo: Art. 2 Al comma 1, dopo la lettera c), aggiungere la seguente: “c-bis) la definizione, nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un’idonea tariffa per i proprietari: 1) delle motoslitte, disciplinandone le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché la circolazione con un apposito contrassegno identificativo, documenti di circolazione e di guida e l’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi; 2) delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti per il trasporto a pagamento, pubblico o privato, di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale, nonché la circolazione delle stesse con un apposito contrassegno identificativo e l’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi;”. Ecco il link del sito del senatore proponente CLICCA QUI

In buona sostanza, il senatore livornese, aggiungendo " a pagamento" pensa di avere risolto la questione, almeno per le biciclette non adibite per il trasporto. La modifica lascia il tempo che trova; in verità il tenore letterale della norma, non solo non ci fa ritenere assolutamente al di fuori del pericolo, ma risulta essere una provocazione, se si pensa che comunque il trasporto a pagamento, a mezzo di biciclette e di altri mezzi a pedale, risulta essere l'unica soluzione per risolvere i problemi legati allo smog e al traffico, ovunque; e allora perchè penalizzarlo con balzelli e costi, invece di incentivarlo ?! Pertanto fino al ritiro della proposta ( chissà se il senatore proponente avrà il coraggio per farlo), ritengo che non sia scongiurato, completamente, l'obbligo del bollo, della targa e persino dell'assicurazione per r.c. per le biciclette !! Probabilmente una volta approvata questa nefandezza normativa e sociale, questo nuovo balzello, il governo in carica,  avrà trovato il modo per rimpinguare le casse dello Stato svuotate dall'abolizione della tassa sulla prima casa, e sul bonus ai giovani studenti; non è sfuggito certamente, al PD, che c'è una crescita esponenziale del numero delle biciclette in Italia. Ebbene sì, potremmo essere l'unico paese d'Europa e del mondo ad avere previsto l'obbligo del bollo e della targa per l'unico mezzo che non inquina, cioè la bicicletta ( è meglio specificarlo, potrebbe esserci qualcuno, che non ne sia a conoscenza). E così, con l'Italia classificata tra le nazioni più inquinate, complice i milioni di veicoli a motore che invadono le città e i paesi intasati dal traffico, con il mondo che si interroga come risolvere i problemi del clima, con alcuni paesi come la Francia, che pagano il cittadino che si reca a lavoro con la bicicletta (sic), i parlamentare del governo in carica, propongono un tale obbrobrio giuridico, frutto di una visione distorta della bicicletta. La politica italiana è  inadeguata alla realtà, e mostra evidenti problemi di cultura, strumentalizzata, anche per ignoranza, dalla politica di austerità della UE e quindi votata all'indirizzo del "battere cassa" ovvero tassare tutto quello che è possibile, senza distinzione di sorta. E poco importa, al parlamentare Filippi e al suo PD, che la bicicletta è l'unico modo per salvare le città dal traffico, dallo smog, per tutelare la salute dei cittadini, con evidenti riflessi sulla spesa pubblica della sanità, alla prese con una popolazione in sovrappeso, finanche obesa, affetta da malattie letali, in crescita esponenziali, tra le quali quelle cardiovascolari e il diabete. Il moto fisico rende i cittadini felici e sani. Ho definito la bicicletta, la rivoluzione dell'uomo moderno; non servirebbe spiegarne il significato; ma dopo, questa incredibile proposta di legge, è meglio farlo. L'uomo moderno, deve cambiare stile di vita, per salvare se stesso e il pianeta; non è possibile vedere cittadini di un posto di mare, come per esempio Terracina, "passeggiare" sul lungo mare, con le auto, nonostante la ciclabile e un comodo e spazioso marciapiede che lambisce la spiaggia! Non è possibile vedere SUV, inquinare nei centri storici, per il mero gusto di ostentare opulenza ! In un Italia vittima della corruzione, delle mafie e della cattiva politica, dobbiamo annoverare anche uno stile di vita sociale in cui prevale la forma sulla sostanza delle persone; e la sostanza è anche l'ambiente, la salute pubblica, il buon governo, effettivo, non ostentato, come quello del governo in carica, le persone oneste e capaci. Vedremo se dietro alla proposta di legge del Filippi, c'è l'intento del governo di portare a casa un altro balzello a danno dei cittadini e questa volta anche dell'ambiente e dell'industria legata alla bicicletta; del resto il governo ha dimostrato, nella sostanza, di non essere davvero interessato all'ambiente, se ha autorizzato la trivellazione petrolifera nel mare, a ridosso della nostra bellissima costa, con nocumento per l'uomo e per la saluta dell'ecosistema. Il governo deve fare cassa per rientrare nei tagli programmati con il patto di stabilità; ed ogni anno sarà sempre peggio. I social sul Web, si sono mobilitati con 
#labicinonsitocca , e in pochi giorni, migliaia di tweet hanno preso d'assalto il parlamentare Filippi, che sembra, che abbia dichiarato che il suo emendamento è stato interpretato male, in quanto intendeva tassare i risciò!!!!! E' appena il caso precisare, che il ciclista vero, non quello che fa finta di esserlo, come molte star, non può votare PD, sarebbe una castrazione. Peraltro è singolare e preoccupante che nessun ciclista professionista italiano abbia preso posizione sul problema; come non lo abbia fatto, qualche cantante italiano, diciamo noto, che asserisce di essere ciclista praticante. Sono a favore della proposta in questione ? Sono disinteressati ? Sono simpatizzanti del PD ? Bà e chi lo sà ! La mente umana è sconosciuta. Intanto dite a Renzi, che il suo partito, vuole che metta la targa alla bicicletta e paghi il bollo! Occhio che poi finirà per pagare la multa !!!!
Il mio intervento alla trasmissione radiofonica Il Pensatore CLICCA QUI ( scorrete il cursore della riproduzione dal minuto 1:18:10)
Vi segnalo il tweet del giornalista conduttore della trasmissione radiofonica:
Ecco il podcast de di ieri in onda su , con dal minuto 1:18:10 su…  

 Saluti ciclistici.

1 commento:

  1. Sono anni che dico alla gente"la bici è il mezzo del futuro" c'è chi ride, ancora non l'hanno capito.Io vado al lavoro tutto l'anno in bicicletta mi ritengo molto fortunato è una condizione che dura da circa 23 anni un po' me la sono anche creata.Viva la ����

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