In un mondo che condivide ogni istante, di un tempo finito, dove ogni emozione è destinata ad essere vissuta insieme agli altri, finanche a diventare vox populi, perdendo quell'aurea di segretezza, che per vocazione, connota l'essenza della persona; in un mondo dove inevitabilmente, il pensiero, è destinato anch'esso ad essere condiviso nel villaggio globale, la passione, diventa un manifesto collettivo, nel quale riconoscersi e condividere momenti che caratterizzano, che fanno comunione. Credo che se la bicicletta, come penso e scrivo nella presentazione del blog, è l'unica macchina che sa interpretare la condizione esistenziale della persona, a maggior ragione, essa costituisce il fattore che aggrega, e tipicizza lo stile di vita, di chi pedala. Non ha importanza come lo si faccia e con quale risultati, quello che conta è pedalare, per creare un contatto ravvicinato con la libertà e combattere il limite personale e la tristezza, che sembra oramai attanagliare le nostre giornate, fatte di crisi economica e di precarietà anche esistenziale. Una nuova religione per chi è ateo, un dono del Cielo per chi crede; perchè la passione non è peccato, ma espressione di vita autentica. E non me ne vogliano coloro che preferiscono la passione per i motori, ma la bicicletta non si ferma mai, come la nostra passione. Ovunque voi siate, pedalate e non fermatevi mai, il mondo vi sembrerà migliore, in sella, tutto diventa possibile.
Mi piace il video We Share your passion, pubblicato dalla Campagnolo, industria italiana storica e leader del settore, una delle eccellenze rimaste ancora nella nostra Terra. Lo pubblico per condividerlo con chi ama la bicicletta, a prescindere dal marketing.
(clicca) il video in italiano (clicca)
il video in inglese
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