L'uscita del ciclista,
che alla domenica diventa un classico, è la summa
di tanti elementi che compongono una soluzione ideale e per molti
versi personalizzata; se la preparazione, dal punto di vista tecnico spesso, si basa su scelte
comuni, come le SFR o il fondo, dal punto di vista dell'alimentazione, invece costituisce una
scelta operata su esperienze proprie. In altre parole, l'uscita della domenica, è la metafora, della fatica del ciclista: ci si allena tutta la settimana per uscire la domenica; ci si allena tutto l'anno per uscire tutte le domeniche.
Per quanto mi riguarda,
la preparazione tecnica, che seguo, è costruita su lavori specifici, alternati al defaticamento, che serve . Pedalo, all'età di 47 anni, mosso dall'unico desiderio di
rimanere in forma ed emozionarmi con pedalate in luoghi "sacri" alla leggenda del ciclismo, che diventano imprese personali, considerato il tempo ridotto che investo nella preparazione, considerato il prevalente impegno di
lavoro.
Ho quindi cercato di condensare i tempi di allenamento, cercando di ottimizzarli, in una
scala ridotta di ore a disposizione. Non sono mai stato un fanatico della preparazione tecnica; non uso ciclo computer e non vengo eseguito da preparatori, non mi serve, visto che non sono un professionista, e vincere un prosciutto ad una gara in un circuito ed essere uno dei migliaia che partecipa ad una gran fondo, mi annoia e non mi motiva. Per me avere la cosi detta " capacità di lavorare in lattacido" è solo la capacità di pedalare con la grinta, quando il corpo vorrebbe mollare, perchè avverto il dolore fisico, ma la testa dice di no. Fondamentale è la super compensazione, che consiste nel far seguire a un grande lavoro di carico un periodo di recupero, fatto di riposo e allenamenti blandi. Ne consegue un momento di ottima condizione fisica, nel quale si raccolgono i frutti della fatica; in genere tale momento coincide con quello in cui "salgo" sulle vette epiche. Non mi stanco mai troppo perchè altrimenti i tempi di recupero si complicano e poi non è detto che la condizione ottimale si riesca a mantenere in un periodo lungo. Quindi cerco di programmare secondo le mie caratteristiche e secondo gli " appuntamenti" stagionali.
Ma l'allenamento non è
solo quello che si fa sui pedali; l'allenamento inizia e si mantiene
a tavola. In buona sostanza, non ha senso pedalare per 100 km, al
giorno, quando si assumono, quantità e qualità di alimenti
sbagliati. Il mio motto è “ Soffrire a tavola, per gioire sui
pedali”. Il peso forma è essenziale per un ciclista. Più si pesa, e più costa in
termini di energia, pedalare ed essere performante. Il rapporto si
basa sulla valutazione peso/watt. Una persona di 80 kg, ha bisogno di
più watt, quindi di energia, per muoversi, soprattutto in salita,
rispetto ad una persona che ne pesa 70 kg, per esempio.
Certo va valutata anche
la massa magra ( muscolare), la conformazione delle ossa, ma
sostanzialmente il grasso ci appesantisce, e ci rende meno veloci.
Dunque ciò che conta è
assumere uno stile di vita da sportivo per 365 giorni all'anno. Non
esistono i buoni propositi, ma la realizzazione fattiva e quotidiana
di un progetto. Non condivido, ma i risultati sono facilmente riscontrabili da tutti, coloro che usano le diete temporanee o quello che chiamo il cosi detto "letargo" nel periodo invernale, quando si mangia di tutto, convinti di potere smaltire presto e bene, l'eccesso di grasso, con la bella stagione e l'intensificarsi delle uscite. Con l'avanzare degli anni e comunque tenendo conto che il metabolismo è un meccanismo molto delicato e spesso impreciso, per via dell'incidere di fattori esterni, come lo stress, appunto il metabolismo rallenta, la sua efficacia, in pratica invecchia; l'effetto è che non si smaltisce efficacemente e in tempi brevi l'accumulo di grasso. Inoltre, un peso in eccesso, rallenta il raggiungimento della condizione fisica ottimale.
Con gli anni ho imparato
ad avere una alimentazione attenta, per quanto concerne le
quantità e la scelta degli alimenti. In pratica ho eliminato quei
cibi che comportavano un aggravio di lavoro per il mio organismo in
termini di digestione e incidenza sul peso. Per esempio non assumo latte di
mucca perchè non lo digerisco. L'ho sostituito con
quello di soia arricchito con il calcio. Ma generalmente non faccio
colazione se devo fare un allenamento non superiore alle tre ore,
perchè preferisco, utilizzare l'energia assunta con l'alimentazione
del giorno prima, cercando in tal modo, di non accumulare energia in
eccesso, che come è noto, si tramuta in grasso. Al più uso portare
con me il Fruttino della Zuegg, a base di marmellata, in caso di
bisogno. Ovviamente nel caso di allenamenti più lunghi, e per
allenamento si intende ogni uscita, perchè ci si allena ogni volta
che si pedala, faccio colazione almeno un ora prima, per permettere
una digestione completa. Per questo e solo in quella circostanza, consumo un tortino preparato in
casa, fatto a base di amido di riso, carote e zucchero: energia e
vitamine senza complicazioni per il mio apparato digerente.
E' appena il caso di precisare che tra sangue e cibo avviene una reazione chimica che fa parte del nostro bagaglio genetico. Per ogni cibo si ha una diversa efficacia nel sistema digestivo ed immunitario a seconda del proprio organismo. Prediligo le proteine, le vitamine, in particolari periodi della stagione. I carboidrati, ma solo alcuni, li assumo con attenzione e nei momenti in cui sono strettamente necessari, come il giorno prima di una uscita impegnativa. Il motivo è il seguente: i carboidrati come la pasta e il pane contengono una lectina che si attacca ai recettori per l'insulina presenti nelle cellule adipose, impedendo all'organismo di svolgere al meglio la sua attività. Di conseguenza i grassi avranno maggiore difficoltà ad essere utilizzati come combustibile e si accumuleranno nell'organismo.
Ogni ciclista deve imparare ad ascoltare il corpo, a conoscere i limiti e a coltivare le motivazioni. Tutto è assolutamente personale. Non bisogna imitare quello che fanno gli altri, ognuno di noi è diverso. L'esperienza serve proprio a questo; a migliorare imparando ad ascoltarci. E ogni volta cercare di spostare l'asticella dei propri limiti più in alto.
Ogni ciclista deve imparare ad ascoltare il corpo, a conoscere i limiti e a coltivare le motivazioni. Tutto è assolutamente personale. Non bisogna imitare quello che fanno gli altri, ognuno di noi è diverso. L'esperienza serve proprio a questo; a migliorare imparando ad ascoltarci. E ogni volta cercare di spostare l'asticella dei propri limiti più in alto.
Giù dalla branda.......barba ( anche se è meglio farla la sera prima per via del sudore) e lavaggio dei denti |
armamentario invernale 2013 |
L'armamentario estivo 2012 Tortino a base di amido di riso, carote e zucchero. Un bicchiere di latte di soia. |
l'energia propulsiva dei prodotti fatti in casa è sensazionale! anche a livello mentale!
RispondiEliminavedo nell'ultima foto la sola divisa estiva, dopo la preparazione col gel verio... ora attendo però qualche dritta sull'abbigliamento per le temperature invernali!
ciao!!!
Il buon Claudio per le temperature invernali usa un completo detto trapunta , in altre parole a Terracina quando vedono una nuvola scappano in casa ! A dirla tutta a Terracina il freddo e' un optional !!!
Elimina@ Vecchia ahahahahahahahahah troppo bella !!!!
RispondiElimina@ Badboy Sarà fatto. Prossimamente si procederà all'aggiornamento. Grazie per il suggerimento. I migliori saluti.
RispondiEliminaQuindi ci farai vedere il tipo di trapunta che usi !!! Ah dimenticavo , l'olio che vedo in foto lo spalmi sul telaio per paura che la Trek prenda freddo ?
EliminaMolto interessante la torta che ha a fianco il bicchiere di latte , me ne mandi una fetta via mail ?
RispondiEliminaCi avevo pensato a mandartela, ma poi, ho visto le previsioni meteo, e considerato che la neve è in arrivo, se non è già arrivata, dalle tue parti, ho pensato che il tortino di riso, potesse diventare un blocco di ghiaccio. Te lo mangerai quando tornerai sulla riviera d'Ulisse.
RispondiEliminaahahahaahah l'olio termico sulla Madone !!!!!
RispondiEliminaNon ci avevo pensato. ahahahahah
proverò ahahahahahahahaha
In una sola parola ti dico come mi alleno io , "istinto" , per me non esistono tabelle da seguire , se mi sento bene e mi trovo in salita vado a tutta anche se siamo al 2 di Gennaio , e' il mio fisico che suggerisce modi e tempi , il tutto accompagnato da una vita sana senza eccessi con le giuste ore di sonno e un'alimentazione varia senza porcherie , ma in tutto questo nessuna costrizione , solo impegno e meticolosita' ma per mia scelta non perche' mi tocca . Il mio piu' grosso vanto e' quello di essermi sempre allenato senza l'aiuto di nessuno , andare a pane e acqua (e questo badate bene che tra noi amatori non e' per niente cosa scontata !!! ) e riuscire a fare quello che faccio ogni anno in bici .
RispondiElimina@ vecchia
RispondiEliminaAlla faccia dei dopati.