giovedì 19 aprile 2012

L'Ultima curva, dell'ultimo passo.



Pedalo sulla strada di montagna. E salgo dove il silenzio è più denso. Più vicino a Dio. La forza rigenera ogni parte del corpo. L'azzurro colora il cielo e la mente ricorda il sorriso di un bambino che pedala e cade con la forza dell'uomo che verrà. Sulla pelle il sudore ravvivato dalla carezza del vento. Ti sento dentro e ti cerco dietro la curva. Accelero con il cuore in gola. Il mio pensiero ti segue. Pedalo con la forza del tuo ricordo. Sento il bisogno di rivederti, di ricordare i tuoi occhi; le mani che accarezzavano il cuore; la pelle colorata dalla luna. L'aria diventa dura e il respiro si fa forte. Pedalo verso le nuvole e sembra tutto irreale. Lo sforzo si fa dolore. Ti sento ancora più forte. Il desiderio ottenebra la mente e sento le tue labbra sussurrare parole infinite. Non c'è più tempo che saprà donarmi ancora il tuo amore. La salita non perdona come la malinconia di un ricordo. Attendo che arrivi, l'ultima curva. Spingo  forte sui pedali, nell'illusione di ritrovarti sul passo. Lì mi attende il destino. Non c'è più tempo di pensare.  Il volo dell'aquila segna il limite della terra. Il cielo e poco più in là. Sentirsi libero dall'amore, errante senza più cuore. Lei non ci sarà. Continuo a pedalare. Ora l'azzurro è diffuso e innalza la roccia più candida. Non sento più dolore, ma solo pace. Una luce immensa e il profumo delle montagne. Il candore si irradia negli occhi. Ti ritrovo alfine, ma sei vento. Ti sento, ma sei silente. Ti accarezzo, ma non ti tocco. Ci sarà ancora un'ultima curva dell'ultimo passo, dove ritroverò il ricordo.


Claudio Cobiani

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