Stamane, come previsto, ho messo al braccio sinistro, un nastro nero per ricordare gli amici ciclisti calabresi uccisi da un delinquente al volante. Volevo portarla nel punto più alto possibile per la stagione invernale, considerato il tempo nuvoloso, con temperatura intorno ai 5 gradi. Sono salito da solo fino alla Quercia del Monaco. Una scelta che serviva per rimanere in silenzio e immolare il sacrificio sulla salita. Si scollina sul punto di frontiera tra la provincia di Frosinone e quella di Latina, un tempo zona di confine anche tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Si sale ininterrottamente per circa 13 km, pedalando sui Monti Aurunci, dopo avere lasciato un percorso vallonato, che taglia piantagioni di aranci. Il chilometraggio totale è di 70 km. Siamo in località Lenola (LT). Qui il paesaggio è suggestivo. Faceva freddo in discesa, ma nel cuore avevo il ricordo delle immagini dei lenzuoli bianchi stesi sui cadaveri degli amici ciclisti e tutto mi è sembrato accettabile. Riposino in pace. Noi qui sulla terra non ne abbiamo più.
Nessun commento:
Posta un commento