Pedalare
in montagna è cosa diversa; non è facile, per condizione
fisica e mentale. Quando si ha la condizione per salire fino al
passo, insieme a compagni di avventura, allora tutto diventa eroico e
si scrive una pagina di "battaglia" contro i propri limiti;
una pagina da leggere dentro di se, o raccontare, davanti al cammino
acceso, mentre fuori, scende la neve o la tempesta imperversa. Nel
mio pedalare per montagne, ho diviso la strada con valenti ciclisti,
che uso chiamare fratelli di salita. Il legame sportivo
che ti unisce a lui è unico, indelebile. In pratica, si pedala
affianco l'uno all'altro, si cadenza il ritmo, come se fosse lo
stesso meraviglioso accordo musicale; si pedala all'unisono. E' il
fratello, quello che parla, incita e aiuta nei momenti di difficoltà.
Ogni pedalata in altura, vale doppio, anzi triplo, e con il tempo, si
acquista una forza fisica, ma soprattutto mentale, utile
persino nella vita quotidiana. In montagna non si può fingere o
essere degli opportunisti; è una selezione naturale; si divide
tutto, persino il silenzio, e il successo conquistato scollinando il
passo. Il fratello di salita non si abbandona, MAI. Non esiste il
tempo di ascesa migliore, esiste il tempo che fai con lui, con il
quale dividi la strada. Arrivare sul passo è indimenticabile;
terminata la fatica (e tutti faticano), c'è il silenzio, e il cielo
così vicino, che ti sembra di toccarlo con un dito; e poi,
l'abbraccio delle vette, i sorrisi, la stanchezza, il dividersi
persino la barretta, spesso donata a chi non ce l'ha più; e la
testa sembra vuota e il respiro è più gravoso, per la difficoltà
di farlo in altitudine. Quell'essere felice sul passo, è
indimenticabile, è una tacca incisa sulla via dei ricordi. Ecco
potrei scrivere molto ancora, ma preferisco compendiare, le mie
esperienze in altura, in queste parole, dedicate all'amata montagna e
ai fratelli di salita. Con dedica a chi, nel tempo, ha diviso con me,
le salite alpine. Ovunque voi siate, fratelli di salita, segnalate la vostra presenza. Lancio un hashtag #fratellidisalita I #fratellidisalita hanno bisogno di montagne.
La salita è la poesia del ciclismo e le poesie sono fatte per essere declamate, recitate ad istinto, a memoria. In tutti questi anni di "salite pedalate", ho imparato tanto, ed in particolare, che la salita, qualsiasi, se condivisa, è meno difficile, meno impietosa; dialogare e seguire il ritmo di un "fratello di salita", che voglia rimanerti al fianco, aiuta a non pensare al dolore dello sforzo e alla stanchezza mentale; è una sorta di conforto; un dialogo che ti estranea dal quel contesto e ti porta altrove; la cosa straordinaria, è che questo accade mentre pedali e lotti contro la gravità che ti spinge all'indietro ! Tutti faticano in salita, il segreto è "mentalizzare la salita", cioè abituarsi a pedalarla, soprattutto con la mente, fino a recitarla a memoria. Condividere la salita la rende "meno lunga e meno dura ", anche se la distanza e il grado di inclinazione non cambiano. Il ciclismo è anche condivisione. Il vostro ritmo sarà anche il mio; condivisione è adattamento e "non è attaccarsi il numero sulla maglia".
Alcune delle salite scalate CLICCA QUI
Mi piace concludere, con questa mia piccola poesia.
Cieli infiniti, cattedrali di rocce, laghi custoditi dalle vette, in un silenzio sacro, ovunque si ode l'inno alla bellezza. La montagna è il punto più alto della terra, lassù tutto è diverso, è più vero. La spirale d’asfalto che conduce sulla vetta, è la via crucis dell’anima, la forza contraria che tempra i muscoli e stringe il cuore. Alla montagna non si può mentire, non ci si può rivolgere con la parola, ma solo con il pensiero. La montagna è silenzio e tributo. La montagna è purezza; monda lo spirito, eleva l’anima a Dio. Sublima il sacrificio del ciclista: ogni goccia di sudore è un dono prezioso, fatto di sacrifici ed allenamenti; ogni affanno è un sospiro dell’anima, consuma l’esistenza. Il ciclista sulla strada di montagna è libero e forte; ascolta il vento, che si fa eco e sibilo, finanche voce divina. La montagna è solitudine. Tutto quello che accade durante l’ascesa è unico, immortale e prezioso. Quello che unisce la montagna, nessuno può cancellarlo. La montagna rende umili e veri. Che meravigliosa ed eroica azione è pedalare sul crinale, lungo impervie strade montane. L’alea sacra ammanta di colori forti la figura silente del ciclista. Pedalare in una fusione di gesti e di respiri; i fratelli guerrieri si consumano nella stessa fatica, sorridono nella stessa gioia, un solo successo. Fratelli di montagna, fratelli di salita.
Dall'album dei ricordi dei #fratellidisalita .........
Cieli infiniti, cattedrali di rocce, laghi custoditi dalle vette, in un silenzio sacro, ovunque si ode l'inno alla bellezza. La montagna è il punto più alto della terra, lassù tutto è diverso, è più vero. La spirale d’asfalto che conduce sulla vetta, è la via crucis dell’anima, la forza contraria che tempra i muscoli e stringe il cuore. Alla montagna non si può mentire, non ci si può rivolgere con la parola, ma solo con il pensiero. La montagna è silenzio e tributo. La montagna è purezza; monda lo spirito, eleva l’anima a Dio. Sublima il sacrificio del ciclista: ogni goccia di sudore è un dono prezioso, fatto di sacrifici ed allenamenti; ogni affanno è un sospiro dell’anima, consuma l’esistenza. Il ciclista sulla strada di montagna è libero e forte; ascolta il vento, che si fa eco e sibilo, finanche voce divina. La montagna è solitudine. Tutto quello che accade durante l’ascesa è unico, immortale e prezioso. Quello che unisce la montagna, nessuno può cancellarlo. La montagna rende umili e veri. Che meravigliosa ed eroica azione è pedalare sul crinale, lungo impervie strade montane. L’alea sacra ammanta di colori forti la figura silente del ciclista. Pedalare in una fusione di gesti e di respiri; i fratelli guerrieri si consumano nella stessa fatica, sorridono nella stessa gioia, un solo successo. Fratelli di montagna, fratelli di salita.
Dall'album dei ricordi dei #fratellidisalita .........
Magnifico articolo!!!!!
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