mercoledì 1 ottobre 2025

Il viaggio in bici: Ciclo Turismo o Bike Packing? Quale bici?

Le storie dei ciclisti scorrono e si scrivono sulla strada. Non importa il domani, la vita "è qui", adesso, quando pedali. Il ciclista vive appieno il suo tempo. E se la bici è legata al ciclista, quale parte del suo corpo, allora #custombike e questa scelta ciclistica vi appassionerà e vi libererà’ dalla comfort zone. Vi è capitato di pensare: " prendo la bici e vado via, il mondo va avanti anche senza di me" ( Cit. PedalareversoilCielo)...e allora fatelo!

Il ciclista è un viaggiatore senza tempo e sempre più ciclisti scelgono un ciclismo in stile ciclismo eroico: Ciclo Turismo e Bike Packing, per essere autenticamente e totalmente ciclisti. Il viaggio in bici è in forte espansione come emerge dal rapporto Viaggiare con la Bici 2025 di Isnart-Unioncamere e Legambiente : nell'anno 2024, 89 milioni di presenze (+ 54% rispetto al 2023) con un impatto economico di circa 9,8 miliardi di euro (+76,4% rispetto al 2023), rappresenta il 10% del turismo nazionale e ciò riguarda anche l'indotto economico: Bike Hotel, officine meccaniche, attività turistiche, eccetera. Viaggio in bici = mobilità sostenibile + palestra + coraggio + personalità. Il corpo umano è fatto per camminare e pedalare....viaggiare in auto o moto è innaturale. 

Il Ciclo Turismo si pratica con bici endurance/corsa + pneumatici stretti/slick + portapacchi + borse laterali appoggiate sul telaio (peso maggiore) + solo su strade asfaltate. Il Bike Packing è invece l'evoluzione del Ciclo Turismo e si pratica con la Gravel Bike, su tutte le strade, con borse specifiche leggere agganciate direttamente su fori-occhielli della forcella, tubo orizzontale, foderi alti del carro posteriore...nella modalità Gravel Bike Packing si viaggia più veloci, comodi, agili e stabili potendo montare Tubeless, tassellati di diversa tipologia, di maggiore larghezza a pressioni più basse.....la sfida è sempre con se stessi, ma con il piacere di pedalare anche nella Natura e viaggiare, con una bici da corsa estrema, all road.

Il Bike Packing con la Gravel Bike è molto di più di un viaggio.... e’ una scelta di vita … è avventura anche su terreni fuori strada con equipaggiamento essenziale......è vivere con la bici......è viaggiare in modo naturale...è vivere naturale....è vivere totalmente la bici, non "a metà", cioè allenamento-gara e rientro nello scialbo quotidiano con la speranza di ritornare presto a pedalare, lavoro e famiglia permettendolo.....è percorrere la Terra.....è non tornare più o non essere più quelli che eravamo, è cambiamento.....è una scelta normale in un mondo sbagliato...è viaggiare senza inquinare...senza fare rumore in un mondo assordante...è un viaggio dentro se stessi...è superare limiti, paure...è coraggio ed empatia con la Natura....è riconoscere la bici per quello che è.... una macchina della pace, ecologica..... è portare la tenda anzi "la casa mobile" e vivere nella Natura di cui siamo parte.... oppure soggiornare presso famiglie, Host Family, strutture ricettive. Gravel Bike Packing, l'ultimo livello del ciclismo...del ciclista!

Un esempio: abbiamo fatto lo Stelvio tra auto, moto, camper e..... smog, "pedalando in città"...guardando il panorama...ma non pedalando "nel panorama"...nella Natura! Ma la rivoluzione Gravel ci salverà! Lo Stelvio in modalità Gravel è un avventura...emozioni...gambe più forti...."liberazione" e liberare l'istinto ciclistico. Lo stesso dicasi per tutte le altre grandi salite del ciclismo...c'è un modo Gravel per percorrerle!

Il Gravel Bike Packing è partecipazione anche agli eventi dedicati in ogni parte del mondo... avventure-competizioni in solitaria, senza cronometro, senza supporto (arrangiarsi da solo.... cibo, dormire, guasti meccanici, pioggia, eccetera), pedalando anche di notte, tanti km attraverso territori unici e variegati! Eventi  Bike Packing per incontrare la Natura e quindi se stessi, noi siamo la Natura.. noi siamo Natura. Se non ami la Natura, non sei un ciclista....il ciclista è ambientalista di per sè, per antonomasia.

Il Gravel Bike Packing interpreta appieno la dimensione spirituale delle due ruote silenziose e libere: la bicicletta è fatta per la mente e per il corpo, per pedalare, per viaggiare, non per tenerla pulita... insegna umiltà, abnegazione e svela il senso autentico della vita..... nel viaggiare, nel percorrere parchi, boschi, strade sterrate e secondarie, mulattiere, tratturi e sentieri di montagne selvagge.... con semplicità, in serenità, imparando ad utilizzare poche cose, portando con sé solo lo stretto necessario...si è orgogliosamente se stessi, unici, rispetto alla massa deforme. In un mondo sporcato dall'accumulo seriale e consumistico, dall'abbondanza non equamente distribuita, dove la maggior parte di noi occidentali possiede troppo di tutto, lo stile di vita del ciclista, serve a tornare alla normalità, serve a capire che ci sono pochissime cose che sono assolutamente necessarie, per la sopravvivenza e per la felicità.....siate autenticamente liberi il ciclista non compra oggetti cercando di riempire un esistenza vuota...gli basta la bici e l'essenziale. Il consumo eccessivo e compulsivo sta uccidendo il nostro pianeta, annientando la nostra vita, ma c’è una virtù in tutto ciò che può insegnare ad essere felici con meno... è il segreto della felicità... è la vita semplice insegnata dalla bici, è l'essere ciclista....non c'è bisogno di tante bici....c'è bisogno della bici su misura... One Bike forever.....non serve cambiarla ogni anno....serve cambiare le misure...passare da quelle standard a cui adattarsi a quelle personali. Acquistare la Gravel Bike e’ molto di più dell’acquistare una bici; e’ cambiare vita ovvero lo stile di vita #NovaVitaGravel; ma ci vuole un certo carattere! 

Quale telaio per Bike Packing? Ho testato tanti modelli.....buone le prestazioni MA …se i ciclisti cercano performance e versatilità, se amano viaggiare e/o percorrere tutte le strade, essere veloci e sicuri in ogni condizione e quando possibile, rimanere lontani dal traffico.....se cercano una bici che sia l'evoluzione della bici da corsa.......cari ciclisti non perdete tempo a cercarla...l'ho testata e l'ho vista costruire: è la Pedemonte Altavia su misura, eseguita a Genova..Gravel... la più grande invenzione per il ciclismo... Pedemonte ALTAVIA, la più grande e bella invenzione GRAVEL.... veloce sull'asfalto e sullo sterrato, reattiva, comoda, maneggevole, stabile in ogni condizione, con le borse agganciate direttamente sul telaio....con le geometrie elaborate sui dati personali del ciclista: quote antropometriche, peso corporeo e watt....è una "bici da corsa estrema" cioè veloce e stabile su ogni strada... scelta dell'assetto, geometrie, verniciatura richiesta dal cliente, esecuzione della fasciatura brevettata IWS = più coesa del telaio monoscocca, ma su misura.....non vi servirà altro......3 bici in una = Race Grave Bike (per RACE GRAVEL come per esempio la prestigiosa Unbound Gravel), Bike Packing (viaggio su tutte le strade con pneumatici fino a 50 mm e borse agganciate sulla bici), Endurance (con pneumatici slick da 35 mm) ....è l'evoluzione della bici da corsa. Avendole viste costruire e testato, posso dirvi che niente è paragonabile alla Pedemonte Bike e se lo fosse non sarebbe Pedemonte Bike.... nessuna bici è uguale alle Pedemonte Bike....persino nessuna Pedemonte Bike è uguale ad un altra Pedemonte Bike. Il prezzo? Pur essendo un telaio artigianale fatto su misura, a Genova, il prezzo non è superiore a quello dei telai top di gamma costruiti in serie con misure standard! 

Siate liberi. Una Gravel vi aspetta per un viaggio che vi porterà dentro di voi......per quanto mi riguarda..... NovaVitaGravel (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO) Made in Pedemonte ALTAVIA, l'evoluzione della bici da corsa. Saluti ciclistici. 


 Pedemonte Altavia = 3 bici in una: Race, Bike Packing, Endurance.... bella ed elegante anche infangata! 


Dolomiti 

venerdì 26 settembre 2025

Candelaria Rivas Ramos e la regola " contano le gambe".

Un cambiamento di paradigma. Il 13 agosto scorso, la messicana Candelaria Rivas Ramos, 30 anni, vince la Canyon Ultra Marathon 2025, disputata in Messico. E qui niente di eccezionale, ci mancherebbe. Il bello viene adesso.... alla maratona di 63 km, la messicana, si afferma dopo avere raggiunto, il luogo di partenza, camminando per 14 ore...il suo villaggio era lontano e sperduto e lei non aveva auto, moto, treno, bus per andarci.... ma non si è persa d'animo, ci è arrivata a piedi (l'importanza del riscaldamento 😉!)! E adesso il clou....la maratoneta messicana partecipa indossando un ampia gonna e sandali....senza una lunga ed ottimale preparazione...senza allenatori, fisioterapisti, medici....le è bastato il desiderio di parteciparvi...partita sotto lo sguardo sorpreso e forse divertito dei concorrenti....si è sbarazzata della massa agguerrita, vincendo la gara e un premio in denaro che convertito in euro equivale a 320 euro! Eccezionale! In pratica la vincitrice ha corso in modalità "vita di tutti i giorni" e come "si trovava vestita in casa"! Alla faccia delle scarpe runner con suola in carbonio, del bicarbonato di sodio per evitare l'acido lattico, dell'abbigliamento tecnico futuristico, del doping, della diatriba High Carbo/Low Carbo (nutrizionisti e medici divisi e contrapposti manco se fossero allo stadio), del "folclore" creato dal marketing che fa sentire vincenti ed omologati a prescindere! Andate a vedervi le immagini dell'impresa sportiva di Candelaria.... ricordatele ogni volta che pensate di non essere all'altezza della situazione o della concorrenza...o non vi siete allenati sufficientemente... o non avete il casco aerodinamico...o l'abbigliamento in carbonio... o la bici di ultima generazione...quella dei campioni...già i campioni...tifate campioni che gareggiano con attrezzature tecniche ultra top...supportati da staff costosi di medici, terapisti, preparatori, meccanici, eccetera....pagati profumatamente o milionari....giovani e forti... ma cosa ci sarebbe di speciale quando vincono? Pensate invece a  Candelaria Rivas Ramos, sola e senza niente di tutto questo, alla sua vittoria con l'abito di tutti i giorni e i sandali! Ispirarsi a Lei sarebbe d'obbligo in un mondo normale.... altro che campioni super pagati e coccolati....contano umiltà, abnegazione, conoscenza del proprio corpo, mente lucida e forte...e le "Gambe"! Resettate la mente... "è tutto sbagliato, è tutto da rifare", per dirla alla Bartali....conta la regola delle Gambe (e sull'argomento ho scritto tanto sul blog)! W la semplicità e la forza o la forza della semplicità o la semplicità della forza di Candelaira Rivas Ramos...spegnete la TV perché nuoce gravemente alla personalità! Per imparare non serve seguire campioni e marketing....quelli cercano la vostra idolatria e i vostri soldi....vi basta solo ricordare questa storia di vita autentica. Seguite voi stessi e non quello "che dice il mondo corrente”: essere e “non apparire consumando”.  E se proprio cercate storytelling ispiranti....allora ecco....la storia di Candelaria Rivas Ramos e la regola "contano le gambe". Saluti ciclistici.... e messicani! 

domenica 21 settembre 2025

Nuovo Ciclismo. Dalle grandi salite del ciclismo alle grandi salite della Natura.


ANCHE  il ciclismo e’ cambiamento. Ho collezionato le grandi salite del ciclismo …uno dei primi a percorrerle e divulgarle.......adesso è tempo delle grandi Salite della Natura, sconosciute, impegnative, paesaggisticamente affascinanti, emozionanti... dove incontro la bellezza autentica della Natura, un dono di Dio per chi crede, un dono della Natura per tutti! Le grandi salite della Natura sono le salite della vita.... perché noi siamo Natura, noi siamo la Natura. Un esempio: abbiamo fatto lo Stelvio tra auto, moto, camper e..... smog, "pedalando in città"...guardando il panorama...ma non pedalando "nel panorama"...nella Natura! Ma la rivoluzione Gravel ci salverà! Lo Stelvio in modalità Gravel è un avventura...emozioni...gambe più forti...."liberazione" e liberare l'istinto ciclistico. Lo stesso dicasi per tutte le altre grandi salite del ciclismo...c'è un modo Gravel per percorrerle!

Salgo in solitaria, imparo nuove tecniche, affronto situazioni complesse...per esempio, corpo a monte, bici a valle....fondo sterrato (la ruota posteriore slitta se vai in fuori sella)....buche e sassi da evitare con la concentrazione... se non sei allenato, la stanchezza ti offusca la mente e commetti errori.....e poi sei finalmente solo ....non c'è nessuno quando arrivo in cima... solo il cielo, il panorama, il silenzio o la quiete...in solitudine è più impegnativo e piacevole pedalare (vento in faccia, auto-ritmo, pedalare senza parlare, eccetera)......devi stare bene anche con te stesso (conosco pedalatori che invitano a casa i compagni per non uscire da soli)...devi parlare con il tuo corpo e devi averlo imparato a fare …devi saperti gestire anche in modalità WILD....orientarti nel bosco....conoscere l'ambiente...e poi ritornando sulle salite asfaltate classiche, mi sembra di andare su, “senza fatica”.... più spinta sul manto stradale, l'asfalto è stabile. E’ il nuovo ciclismo con "la bici da corsa estrema", la Pedemonte Altavia. Ma questa GRAVEL BIKE è molto di più.. ...prossimamente ve ne parlerò. Stay tuned. 

Un'esortazione anche nell'interesse delle future generazioni: non lasciamo che ci portino via la Biodiversità...sarebbe la fine dell’umanità! Nessun ciclista vorrebbe pedalare soprattutto in salita nelle città ridotte come camere a gas, tra cemento e traffico selvaggio. Saluti ciclistici anzi saluti ciclistici naturali 🚵‍♂️🌳. 

martedì 9 settembre 2025

Puliamo l'ambiente. Plogging, Bike Plogging (o Pliking).

Raccolgo rifiuti abbandonati nel bosco. Il ciclista "è un operatore culturale, un portatore di cultura opposta, se non diversa da quella dominante" (Gianni Mura). La bici è il mezzo ecologico per antonomasia, e di conseguenza, il ciclista è ecologista di per sé. Il ciclista salverà la Terra. Raccogliere rifiuti e’ catartico; fa parte dell'essere ciclista preoccuparsi-occuparsi dell'ambiente. Si può fare anche in modalità plogging cioè correndo o camminando velocemente o in bike plogging (o altresì pliking), cioè pedalando e raccogliendo i rifiuti da portare in borse o in buste. Lo raccomando a tutti gli uomini di buona volontà. I rifiuti raccolti vanno portati nelle isole ecologiche o negli appositi cassonetti della differenziata, presenti nei parchi o nelle aree verdi. Utilizzate guanti.

Pedalando nei boschi/parchi, incontro rifiuti abbandonati, dai praticanti il dogging " a mò di sveltina", o del sesso in auto, come ragazzi e amanti "sfigati", dagli alcolizzati lanciatori seriali di bottiglie, dai tossicodipendenti che si avvelenano per esempio, inalando droghe con rudimentali bong di plastica, dai cacciatori che sparando agli animali, abbandonano nel terreno, piombo, plastica e metalli delle cartucce; materiale di risulta dei lavori edilizi eseguiti senza le prescritte autorizzazioni, senza fattura; mozziconi di sigarette abbandonati da persone affette da ansia, depressione, stress, peggiorate dalla dipendenza dalla nicotina, i cui rituali sono compulsivi, come accendere e gettare le sigarette senza preoccuparsi degli altri e del pericolo degli incendi; lattine gettate come se fossero pensieri cattivi.... eccetera, eccetera.  L'uomo medio se lo conosci, lo eviti.

Il rifiuto qualifica il livello morale e sociale di chi lo abbandona. Nella lunga esperienza di ciclista ho incontrato persino automobilisti e terzi trasportati, che mi hanno gettato la cicca di sigaretta, addosso, senza curarsi e/o preoccuparsi della mia presenza! Pedalando incontro rifiuti d'ogni specie e dimensioni, persino incarti delle barrette energetiche, verosimilmente, abbandonate con gesti compulsivi, imitanti e negligenti, dai pedalatori, ignari o noncuranti del fatto che gettarli è reato; persino l'UCI sanziona i corridori professionisti durante le competizioni. Mettete l'incarto delle barrette o la carta di alluminio dei panini nella tasca posteriore della maglia: portateli a casa e/o smaltiteli nei raccoglitori della raccolta differenziata. Siate ciclisti e non pedalatori (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO)

Il problema dell'inquinamento è dovuto, a mio sommesso avviso, dal fatto che non si sia ancora assunto nella psiche collettiva il GRANDE problema della sopravvivenza umana ai cambiamenti climatici e alla distruzione dell'eco sistema e della biodiversità. 

Abbandonare rifiuti è reato. Le nuove norme entrate in vigore l'08 agosto scorso del Decreto Legge n.116 prevedono sanzioni anche per chi getta rifiuti da un veicolo, prevedendo multe fino a 18.000 euro, la sospensione della patente e, nei casi più gravi, l'arresto e la confisca del mezzo. Le telecamere comunali e pubbliche e quelle private possono identificare i trasgressori tramite la targa, rendendo il fotogramma sufficiente per far scattare la multa, che può arrivare a casa. Si inaspriscono le pene  per le fattispecie del deposito incontrollato, discariche abusive e trasporto illecito di rifiuti e sono previste  aggravanti nel caso di traffico e di criminalità organizzata. Si interviene finalmente sul diritto penale ambientale modificando la disciplina contenuta nel d.lgs. n. 152/2006 ( T.U.A. cioè Testo Unico Ambiente) e nel codice penale con l'inserimento anche di  fattispecie ex novo e l'inasprimento di quelle esistenti. Inoltre molte contravvenzioni diventano delitti. Per l’abbandono dei piccoli rifiuti, come i mozziconi di sigaretta, la sanzione andrà da 80 a 320 euro e il reato potrà essere contestato anche a posteriori, utilizzando videocamere di sorveglianza. In casi particolari, ovvero se l’abbandono di rifiuti non pericolosi mette a rischio la salute umana e gli ecosistemi, o avviene in siti contaminati, scatterà esclusivamente la reclusione: da 6 mesi a 5 anni per i cittadini e da 9 mesi a 5 anni e 6 mesi per enti e imprese, con patente sospesa da 2 a 6 mesi.

Portate l’immondizia a casa e/o mettetela nei cassonetti della raccolta differenziata! L’ambiente è la casa di tutti, non sporcatelo. Non date da mangiare agli animali selvatici per evitare la trasmissione di malattie e l'abitudine alla presenza umana.

Abbandonano rifiuti ed inquinano però...... scendono dalle auto e dalle moto per scattare foto davanti al mare, al cielo, ai monti, al tramonto e all'alba...partono per le vacanze al mare.... possiedono la casa al mare....camminano sui monti e mangiano nei rifugi per condividere immagini nei social.... ma dell'ambiente e del cambiamento climatico non glie ne importa nulla.....negazionisti climatici fuggono dalla realtà negandola .... non è un problema loro... devono pensare ad altro! Sono CONFUSI ed INCIVILI! E a chi crede in Dio ma se ne frega dell'ambiente ricordo che "Non si può amare Dio disprezzando il suo creato" ( Papa Leone XIV). 

Il Pianeta non è nostro, restituiamolo pulito anche alle nuove generazioni. L'uomo è l’unico essere vivente capace di auto distruggersi con la guerra e l’inquinamento e pretende di mangiare cibo sano!!! Nessuno si salva senza la Natura. Noi siamo Natura. Noi siamo la Natura. Saluti ciclistici.  

La mia raccolta di rifiuti 

lunedì 8 settembre 2025

Mondiali di ciclismo su strada 2025 in Ruanda ( Rwanda). Comingsoon.

Il circuito professionistico strada UCI, lo scopre solo nel 2025, ma il Ruanda (altresì Rwanda) è da tempo, percorso in lungo e largo dalla grande comunità Gravel, di cui cui fanno parte ex corridori professionisti come per esempio,  Bardet, Flecha, Daniel Oss, Nathan Haas, Peter Stetina, Laurens Ten Dam, Paolo Bettini, Thomas Dekker, passati, anche loro, come me, a quella che chiamo NovaVitaGravel (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO). Volete un esempio. Eccolo; senz’altro riconoscerete qualcuno di loro 😉. Buona visione. Per completezza Gravel e’ anche UCI GRAVEL WORLD SERIES ( circuito UCI GRAVEL per corridori professionisti UCI con gare e campionato del mondo). Per quanto concerne le prove mondiali su strada, c'è poco di spettacolare in un circuito cittadino asfaltato e transennato....per certi versi è soporifero....puoi solo addormentarti prima degli ultimi due giri! Nulla a che vedere con le avventure pedalate in modalità Gravel (Le immagini del video sotto 👇⬇️ sono eloquenti) e le prove Race Gravel.....il paragone è impietoso. Tanto per capirci....i big del prossimo campionato del mondo GRAVEL 2025 saranno: Tim Wellens, Connor Swift, Tom Pidcock, Romain Bardet, Florian Vermeersch, Tim Merlier, Greg Van Avermaet, Mathijs Loman, Nels Vandeputte, Henrique Avancini. Saluti ciclistici. 


 

giovedì 4 settembre 2025

Mi fido degli animali selvatici e non degli automobilisti ! #novavitagravel

Gravellando sconfino dalla città e rientro nella Natura, di cui, come tutti, ne sono parte. Incontro spesso animali selvatici.....di loro mi fido.....degli automobilisti NO! A proposito degli animali selvatici... non mi è capitato, ad oggi, pedalando nei parchi, di essere aggredito dai cinghiali....spesso ci incontriamo, ma ognuno per la sua strada....non mi hanno mai tagliato la strada...e qualche volta si avvicinano come se fossero cani da compagnia, come potete vedere nel primo video. Nell'altro c'è invece lo scoiattolo nero.....è stato un incontro straordinario.....è una specie animale autoctona della Calabria......"migrata" nel Lazio! Scusate la fugacità delle immagini; l'ho avvistato....mentre ero in discesa.....il tempo di frenare e fare la ripresa ! Infine, nell'ultimo video, condivido con Voi, un altra esperienza straordinaria. Certe cose non hanno prezzo! A proposito sapete perché gli automobilisti ci odierebbero? CLICCA QUI Saluti ciclistici. 

 

lunedì 1 settembre 2025

Il misuratore di potenza serve davvero al ciclista amatoriale ? Grammomania: pedali Shimano Dura Ave e Favero Assioma Pro RS2 #misuratoredipotenza #nonesagerate

Per chi pensa ancora che il misuratore di potenza sia la soluzione migliore per un ciclista amatoriale, ecco una pesa esclusiva: pedali Shimano Dura Ace e Favero Assioma Pro RS 2 compatibile con tacchette Shimano Dura Ace.  In questo modello Assioma, il misuratore di potenza è presente su entrambe i pedali. La differenza di peso è oramai sostanzialmente irrilevante. 

La domanda sorge spontanea; serve davvero un misuratore di potenza al ciclista amatoriale? 

Analizzare i dati non è cosa semplice ed utile per il ciclista amatoriale; servono competenze tecniche e programma di allenamento pianificato da esperti. Il misuratore di potenza nasce per i corridori, in particolare, professionisti assistiti da preparatore atletico/medico. Generalmente il ciclista amatoriale pedala per mantenersi in forma fisica e divertirsi; non gli serve complicarsi la vita con la metodologia di allenamento per le competizioni.  

Il misuratore di potenza, stressa mentalmente, in quanto identifica la bici al "lavoro" dell'allenamento, confondendo il sano divertimento con il lavoro opprimente delle tabelle. Abbinandolo al piano programmato di training, si finirà per appendere la bici al chiodo, entro 1/2 anni o di venderlo, soprattutto se i risultati nelle gare amatoriali non saranno soddisfacenti (e questo è accaduto ad alcuni ciclisti amatoriali conosciuti personalmente). E di misuratori di potenza usati se ne vedono tanti in vendita! L'epilogo è uno e solo: disfarsene e recuperare qualche euro.  

A quelli che pensano che il misuratore di potenza (ma su entrambe i pedali), sarà utile per rilevare se le gambe spingono con diversa forza, rispondo che non servirà nemmeno in questo caso. Infatti le cause sono: a) dismetria degli arti inferiori, cioè una gamba è più corta per nascita o per problemi muscolari o articolari; b) forza muscolare asimmetrica dovute ad infortuni pregressi; c) abitudini posturali errate. Sono problematiche che non si scoprono con il misuratore di potenza, ma camminando, salendo le scale, con una visita dallo specialista, vivendo normalmente. In tal caso ci sarà bisogno del medico e del fisioterapista e spesso il problema non si risolverà. Se invece la questione sarà lieve, nessun problema, è fisiologico: siamo tutti asimmetrici anche nella forza. 

Il mio consiglio. Liberate la mente dalla tecnologia, almeno quando non è strettamente necessario; ne diminuirete la dipendenza e tornerete ad essere padroni della mente e del tempo libero. Il ciclista è un uomo libero, per antonomasia. Viviamo nell'opprimente Era della tecnica con la conseguenza che l'uomo è diventato il mezzo e non il fine. 

Cultura. Il compianto Gianni Mura, a proposito del misuratore di potenza scrisse una perla di saggezza: "Il ciclista amatoriale non è quello abbardato come se dovesse correre la Parigi Roubaix, quello che continua a controllare il cronometro, quello che va in bici con la mentalità dell'automobilista da casella a casello e ha il misuratore di potenza sul manubrio. Il ciclista è un operatore culturale, portatore di cultura divrsa se non opposta a quella dominante. " Devo aggiungere altro ? Saluti ciclistici.

mercoledì 27 agosto 2025

Vacanze o cambiamenti (cambia-menti)?

  

Ogni volta che scendo in città, mi chiedo che ci faccio qui ! Rumori, smog, traffico, gente aggressiva e stressata dal consumismo, gente che non saluta, eccetera! 
Siamo sicuri di averne bisogno per vivere o per vivere meglio?! Sopravvivere o vivere? 
Non si tratta di andare in vacanza, ma di cambiamenti....di cambia -menti; si tratta di andare via! Saluti ciclistici 

venerdì 8 agosto 2025

L'allenamento del ciclista: allenarsi con il pensiero, allenarsi bene e allenarsi meglio. #contalaqualità


Ricordo del "mio" Manghen 

Tre tipologie di allenamento per il ciclista amatoriale: "allenarsi con il pensiero" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO), allenarsi bene e allenarsi meglio. Fa sorridere, "il festival" dei chilometri registrati sul computerino ostentati pubblicamente, nel report annuale, condiviso sui social, come a dire "Io so io, voi non siete un ......" ( Marchese del Grillo)! Tutto inutile!

10 mila, 15 mila o 20 mila km registrati con i potenti mezzi della tecnologia, e speriamo non manomessi, non dicono tutto, "non fanno paura a nessuno": conta la qualità e non la quantita’. All'ostentatore chiedo: quanti Km sono stati pedalati in salita? Quanti in fuori soglia? Quanti contro vento? Quanti da solo? Quanti i Km pedalati nella pancia del gruppetto, a succhiare le ruote, a chiacchierare? Nessuno saprebbe rispondere con precisione e allora, caro "ostentatore di KM" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO), lascia stare...è tutto sbagliato...è tutto da rifare, per dirla alla Bartali!

L'allenamento deve essere qualità: contano il totale del dislivello e quindi le salite; è in salita che ti fai la gamba e potenzi il cuore. Conta il tempo pedalato in salita e contro vento a tutta, il resto è riscaldamento. Contano gli allunghi e la resistenza, allenati in pendenza, spingendo contro la forza di gravità. Sincronizzare gambe e cuore, "mentalizzare la salita" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO) (cioè abituarsi alla salita e alla fatica della salita). Lavorare in soglia con "botte" oltre la soglia, o in modalità brutale oltre la soglia e "fino alla fine", "allarga il cuore" e quindi rallenta i battiti e permette di migliorare lo sforzo. Meglio da soli, iniziando gradualmente, lungo salite di riferimento con SFR e poi passaggio alla modalità "a tutta fino alla fine" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO), cioè fare una salita dall'inizio alla fine a tutta, dando tutto quello che si ha dentro. Con il tempo, il corpo e la mente ( concentrazione e motivazione), impareranno a spostare l'asticella del limite massimo, sempre più avanti e si imparerà a gestire il fuori soglia anche senza guardare il computerino. Obiettivo: il cuore del ciclista batte più lentamente

E quando uscirete con "gli animali brutali"  (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO), "in modalità pronti partenza via... ci vediamo su" (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO), non mollerai mai, anche se dovrai mordere sul manubrio e sputare polvere! Quando ti capiterà di "menare" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO) , cioè di spingere forte sui pedali, in pianura, anche contro vento, ti sembrerà di volare. Chi succhia la ruota non si allena, diventa "pedalatore della species parassita a pedale assistito dal gruppo" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO). Chi pedala in "modalità slow down",  (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO), non si allena, perde tempo, alla stregua dei pensionati costretti ad uscire di casa per fare qualcosa. Quindi ostentatore di KM (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO), "lascia stare" il totale dei km annui indicati sul tuo computerino; contano i km di qualità totali: quanti ne hai sudati davvero? Altrimenti è "allenarsi con il pensiero" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO)  e non con le gambe e il cuore.  Alcuni consigli per allenarsi in Zona 2 CLICCA QUI . Saluti ciclistici (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO)

sabato 2 agosto 2025

Test Bike Deda Gera e Deda SuperBox. La scelta della larghezza del manubrio bici #novavitagravel

Uno dei migliori manubri testati è senz'altro il Deda Gera in  alluminio 6061 doppio strato (disponibile anche nella versione più leggera, in carbonio), il quale garantisce multiple opzioni per la posizione delle mani. Il manubrio ha un arretramento di 10° e un'inclinazione verso il basso di 5° per una configurazione più confortevole durante il bikepacking di lunga distanza o il Gravel più impegnativo. Il rialzo di 10 mm è un ulteriore aiuto per ottenere l'altezza desiderata del manubrio sopra la serie sterzo. L’apertura di 24° della curva e l’angolo esterno di 3° nella parte terminale offrono una stabilità superiore quando si guida su terreni impegnativi. Il reach e il drop ottimizzati nella forma EOS (Endurance Optimized Shape):  profondità di 55mm permette una posizione più ravvicinata delle leve freno, mentre l’altezza di 100mm consente una posizione più confortevole e una veloce transizione dalle leve alla presa bassa. Il Deda Gera Alloy è capace di migliorare effettivamente il comfort e la prestazione. La particolarità del manubrio è quella di riuscire ad impugnare "tutta la curva", cioè in diverse parti, con eguale sicurezza e comfort, è incredibile, la praticità e la facilità d'utilizzo; è una di quelle cose che "creano dipendenza", irrinunciabili. 

In bici, ricordate di piegare le braccia e di lasciarle mediamente flesse, di non irrigidirle, soprattutto sulle strade off road - sterrate, per evitare contraccolpi alla cervicale e ammortizzare le asperità. Schiena arcuata, gambe strette. Serve anche per essere aerodinamici, e stilisticamente ciclisti. 

Ne avevo parlato in questo post pubblicato l'anno scorso CLICCA QUI . Ritorno sul problema. Non credete "agli asini che volano" ! Non imitate sempre e comunque, non siate ingenui e novelli ! In un mondo normale, la misura del manubrio della bici da corsa, dipende dalla larghezza delle spalle, per non penalizzare la stabilità/guidabilità della bici, per non comprimere la cassa toracica e quindi limitare la respirazione ed infine rendere la bici esteticamente simmetrica. Nel mondo capovolto invece la misura dipende "dal come mi pare" o "dal come l'ho visto fare" e quindi la misura diventa più piccola e per l'effetto, la bici non simmetrica, tanto da far sembrare sbagliata la taglia del telaio ed evidenziare il pedalatore rannicchiato che fa "spallucce"! Il motivo addotto "dal come mi pare" o "dal come l'ho visto fare" : con il manubrio più piccolo e la posizione dei comandi girati all'interno, stringere le spalle e i gomiti ( aggiungo in modo innaturale), farebbe diventare, "aerodinamici"! In verità l'aerodinamica dipende prevalentemente dalla posizione del ciclista, ma secondo l'assioma: braccia (e non spalle) strette, mediamente flesse, schiena arcuata, gambe strette; per il resto, dipende dalle ruote, casco, abbigliamento e telaio. ATTENZIONE. Il manubrio più piccolo limita la stabilità e la sicurezza. Nel Gravel invece la misura del manubrio è più larga per migliorare la stabilità e la guida della bici nei percorsi off road - sterrati . E nel Gravel non è consigliabile ragionare "come mi pare" o "come l'ho visto fare", per non finire tragicamente sui sassi, che fanno più male dell'asfalto ! 

E che le cose stiano così e che stavano prendendo una piega pericolosa, lo dimostra il fatto che l'UCI dal 01 gennaio 2026 ( salvo ripensamenti) vieta l'utilizzo di manubri troppo stretti/piccoli, dimostrando l’importanza e la fondatezza  di quanto spiego da tempo. Finalmente ! In tema di sicurezza andrebbero fatte anche altre scelte, intervenendo sulle bici da corsa sempre più esasperate; quanto sono efficaci nel controllo delle insidie delle strade pubbliche (buche, dossi, pioggia, curve a gomito, eccetera); quanto sono efficaci nel  controllo-correzione dell'errore umano ? Ma questa è un altra storia, e quindi vi rimando in parte, a quanto già pubblicato CLICCA QUI . 

Per leggere il test bike della Schmolke Carbon Infinity Integral Clicca qui 

P.S. Nel test, il montaggio del nastro non era all'altezza della situazione, non era a regola d'arte, persino un pedalatore novello avrebbe potuto fare di meglio; la bici test si valuta oggettivamente !


L'attacco Deda Superbox è stato aggiornato al sistema DCR per un’integrazione completa dei cavi. L’attacco può essere utilizzato in 4 diversi modi per adattarsi a tutte le modalità di passaggio cavi: DCR, S-DCR, Diretto e Esterno. Unitamente ai manubri Deda con sistema DCR (Deda internal cable routing) l’attacco è la perfetta soluzione per bici con passaggi cavi interamente integrati. L’attacco Superbox® presenta una soluzione brevettata che prevede due possibili soluzioni per il passaggio cavi interni. La soluzione con passaggi cavi completamente interni (DCR) o semi-integrata (S-DCR) attraverso una cover che permette l’installazione, regolazione o manutenzione senza complicazioni per i collegamenti dei cavi elettrici o delle guaine idrauliche. Superbox® può essere montato su cannotto forcella tradizionale da 1-1/8” e è compatibile con tubo sterzo telaio da 46 mm (per cuscinetto 1- 1/8”) oppure 56 mm (per cuscinetto 1.5”). Completa il design dell’attacco una serie di spessori con dei canali per il passaggio dei cavi. Gli spessori e la cover sono progettati per essere apribili senza dover smontare alcun cavo dal telaio per una facile regolazione dell’altezza di sterzo. L’innovativo processo di forgiatura dell’attacco con la forma piatta garantisce una migliore aerodinamicità. L’aggiunta delle misure 60, 70 e 80 rende l’attacco Superbox adatto anche al Gravel ( e alla MTB). Disponibile in finitura POB (Polish on black). Saluti ciclistici.