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mercoledì 27 agosto 2025

Vacanze o cambiamenti (cambia-menti)?

  

Ogni volta che scendo in città, mi chiedo che ci faccio qui ! Rumori, smog, traffico, gente aggressiva e stressata dal consumismo, gente che non saluta, eccetera! 
Siamo sicuri di averne bisogno per vivere o per vivere meglio?! Sopravvivere o vivere? 
Non si tratta di andare in vacanza, ma di cambiamenti....di cambia -menti; si tratta di andare via! Saluti ciclistici 

venerdì 8 agosto 2025

L'allenamento del ciclista: allenarsi con il pensiero, allenarsi bene e allenarsi meglio. #contalaqualità


Ricordo del "mio" Manghen 

Tre tipologie di allenamento per il ciclista amatoriale: "allenarsi con il pensiero" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO), allenarsi bene e allenarsi meglio. Fa sorridere, "il festival" dei chilometri registrati sul computerino ostentati pubblicamente, nel report annuale, condiviso sui social, come a dire "Io so io, voi non siete un ......" ( Marchese del Grillo)! Tutto inutile!

10 mila, 15 mila o 20 mila km registrati con i potenti mezzi della tecnologia, e speriamo non manomessi, non dicono tutto, "non fanno paura a nessuno": conta la qualità e non la quantita’. All'ostentatore chiedo: quanti Km sono stati pedalati in salita? Quanti in fuori soglia? Quanti contro vento? Quanti da solo? Quanti i Km pedalati nella pancia del gruppetto, a succhiare le ruote, a chiacchierare? Nessuno saprebbe rispondere con precisione e allora, caro "ostentatore di KM" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO), lascia stare...è tutto sbagliato...è tutto da rifare, per dirla alla Bartali!

L'allenamento deve essere qualità: contano il totale del dislivello e quindi le salite; è in salita che ti fai la gamba e potenzi il cuore. Conta il tempo pedalato in salita e contro vento a tutta, il resto è riscaldamento. Contano gli allunghi e la resistenza, allenati in pendenza, spingendo contro la forza di gravità. Sincronizzare gambe e cuore, "mentalizzare la salita" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO) (cioè abituarsi alla salita e alla fatica della salita). Lavorare in soglia con "botte" oltre la soglia, o in modalità brutale oltre la soglia e "fino alla fine", "allarga il cuore" e quindi rallenta i battiti e permette di migliorare lo sforzo. Meglio da soli, iniziando gradualmente, lungo salite di riferimento con SFR e poi passaggio alla modalità "a tutta fino alla fine" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO), cioè fare una salita dall'inizio alla fine a tutta, dando tutto quello che si ha dentro. Con il tempo, il corpo e la mente ( concentrazione e motivazione), impareranno a spostare l'asticella del limite massimo, sempre più avanti e si imparerà a gestire il fuori soglia anche senza guardare il computerino. Obiettivo: il cuore del ciclista batte più lentamente

E quando uscirete con "gli animali brutali"  (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO), "in modalità pronti partenza via... ci vediamo su" (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO), non mollerai mai, anche se dovrai mordere sul manubrio e sputare polvere! Quando ti capiterà di "menare" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO) , cioè di spingere forte sui pedali, in pianura, anche contro vento, ti sembrerà di volare. Chi succhia la ruota non si allena, diventa "pedalatore della species parassita a pedale assistito dal gruppo" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO). Chi pedala in "modalità slow down",  (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO), non si allena, perde tempo, alla stregua dei pensionati costretti ad uscire di casa per fare qualcosa. Quindi ostentatore di KM (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO), "lascia stare" il totale dei km annui indicati sul tuo computerino; contano i km di qualità totali: quanti ne hai sudati davvero? Altrimenti è "allenarsi con il pensiero" (Copyright ©  PEDALAREVERSOILCIELO)  e non con le gambe e il cuore.  Alcuni consigli per allenarsi in Zona 2 CLICCA QUI . Saluti ciclistici (Copyright © PEDALAREVERSOILCIELO)

sabato 2 agosto 2025

Test Bike Deda Gera e Deda SuperBox. La scelta della larghezza del manubrio bici #novavitagravel

Uno dei migliori manubri testati è senz'altro il Deda Gera in  alluminio 6061 doppio strato (disponibile anche nella versione più leggera, in carbonio), il quale garantisce multiple opzioni per la posizione delle mani. Il manubrio ha un arretramento di 10° e un'inclinazione verso il basso di 5° per una configurazione più confortevole durante il bikepacking di lunga distanza o il Gravel più impegnativo. Il rialzo di 10 mm è un ulteriore aiuto per ottenere l'altezza desiderata del manubrio sopra la serie sterzo. L’apertura di 24° della curva e l’angolo esterno di 3° nella parte terminale offrono una stabilità superiore quando si guida su terreni impegnativi. Il reach e il drop ottimizzati nella forma EOS (Endurance Optimized Shape):  profondità di 55mm permette una posizione più ravvicinata delle leve freno, mentre l’altezza di 100mm consente una posizione più confortevole e una veloce transizione dalle leve alla presa bassa. Il Deda Gera Alloy è capace di migliorare effettivamente il comfort e la prestazione. La particolarità del manubrio è quella di riuscire ad impugnare "tutta la curva", cioè in diverse parti, con eguale sicurezza e comfort, è incredibile, la praticità e la facilità d'utilizzo; è una di quelle cose che "creano dipendenza", irrinunciabili. 

In bici, ricordate di piegare le braccia e di lasciarle mediamente flesse, di non irrigidirle, soprattutto sulle strade off road - sterrate, per evitare contraccolpi alla cervicale e ammortizzare le asperità. Schiena arcuata, gambe strette. Serve anche per essere aerodinamici, e stilisticamente ciclisti. 

Ne avevo parlato in questo post pubblicato l'anno scorso CLICCA QUI . Ritorno sul problema. Non credete "agli asini che volano" ! Non imitate sempre e comunque, non siate ingenui e novelli ! In un mondo normale, la misura del manubrio della bici da corsa, dipende dalla larghezza delle spalle, per non penalizzare la stabilità/guidabilità della bici, per non comprimere la cassa toracica e quindi limitare la respirazione ed infine rendere la bici esteticamente simmetrica. Nel mondo capovolto invece la misura dipende "dal come mi pare" o "dal come l'ho visto fare" e quindi la misura diventa più piccola e per l'effetto, la bici non simmetrica, tanto da far sembrare sbagliata la taglia del telaio ed evidenziare il pedalatore rannicchiato che fa "spallucce"! Il motivo addotto "dal come mi pare" o "dal come l'ho visto fare" : con il manubrio più piccolo e la posizione dei comandi girati all'interno, stringere le spalle e i gomiti ( aggiungo in modo innaturale), farebbe diventare, "aerodinamici"! In verità l'aerodinamica dipende prevalentemente dalla posizione del ciclista, ma secondo l'assioma: braccia (e non spalle) strette, mediamente flesse, schiena arcuata, gambe strette; per il resto, dipende dalle ruote, casco, abbigliamento e telaio. ATTENZIONE. Il manubrio più piccolo limita la stabilità e la sicurezza. Nel Gravel invece la misura del manubrio è più larga per migliorare la stabilità e la guida della bici nei percorsi off road - sterrati . E nel Gravel non è consigliabile ragionare "come mi pare" o "come l'ho visto fare", per non finire tragicamente sui sassi, che fanno più male dell'asfalto ! 

E che le cose stiano così e che stavano prendendo una piega pericolosa, lo dimostra il fatto che l'UCI dal 01 gennaio 2026 ( salvo ripensamenti) vieta l'utilizzo di manubri troppo stretti/piccoli, dimostrando l’importanza e la fondatezza  di quanto spiego da tempo. Finalmente ! In tema di sicurezza andrebbero fatte anche altre scelte, intervenendo sulle bici da corsa sempre più esasperate; quanto sono efficaci nel controllo delle insidie delle strade pubbliche (buche, dossi, pioggia, curve a gomito, eccetera); quanto sono efficaci nel  controllo-correzione dell'errore umano ? Ma questa è un altra storia, e quindi vi rimando in parte, a quanto già pubblicato CLICCA QUI . 

Per leggere il test bike della Schmolke Carbon Infinity Integral Clicca qui 

P.S. Nel test, il montaggio del nastro non era all'altezza della situazione, non era a regola d'arte, persino un pedalatore novello avrebbe potuto fare di meglio; la bici test si valuta oggettivamente !


L'attacco Deda Superbox è stato aggiornato al sistema DCR per un’integrazione completa dei cavi. L’attacco può essere utilizzato in 4 diversi modi per adattarsi a tutte le modalità di passaggio cavi: DCR, S-DCR, Diretto e Esterno. Unitamente ai manubri Deda con sistema DCR (Deda internal cable routing) l’attacco è la perfetta soluzione per bici con passaggi cavi interamente integrati. L’attacco Superbox® presenta una soluzione brevettata che prevede due possibili soluzioni per il passaggio cavi interni. La soluzione con passaggi cavi completamente interni (DCR) o semi-integrata (S-DCR) attraverso una cover che permette l’installazione, regolazione o manutenzione senza complicazioni per i collegamenti dei cavi elettrici o delle guaine idrauliche. Superbox® può essere montato su cannotto forcella tradizionale da 1-1/8” e è compatibile con tubo sterzo telaio da 46 mm (per cuscinetto 1- 1/8”) oppure 56 mm (per cuscinetto 1.5”). Completa il design dell’attacco una serie di spessori con dei canali per il passaggio dei cavi. Gli spessori e la cover sono progettati per essere apribili senza dover smontare alcun cavo dal telaio per una facile regolazione dell’altezza di sterzo. L’innovativo processo di forgiatura dell’attacco con la forma piatta garantisce una migliore aerodinamicità. L’aggiunta delle misure 60, 70 e 80 rende l’attacco Superbox adatto anche al Gravel ( e alla MTB). Disponibile in finitura POB (Polish on black). Saluti ciclistici. 

venerdì 1 agosto 2025

Le anteprime del blog diventano realtà, prima: la Quietcation, la vacanza nel parco #vacanzeciclistiche #novavitagravel



Leggo questa notizia CLICCA QUI e CLICCA QUI e penso, sommessamente, le anteprime del blog diventano sempre e per prime, realtà.
Ricordate. Il pedalatore va in vacanza e si porta la bici. Il ciclista sceglie le salite ovvero dove salire e parte. Differenti nella forma e nella sostanza. 
Non vi limitate a percorrere gli stessi territori. Fuori c'è tutto un mondo "nuovo" che vi aspetta; percorretelo. Saluti ciclistici.