lunedì 8 ottobre 2018

La fissa per la fissa: Cinelli Vigorelli Shark. La Pinna vincente.

Lo ammetto, sono rimasto abbacinato dalla Cinelli Vigorelli Shark ! La considero un icona. Un arma per le gare single speed/pista, un telaio CULT utilizzabile anche su strada con freni tradizionali. E' inutile che presenti la Cinelli e la Columbus, marchi storici e di elitè del settore, vere e proprie icone per i ciclisti di tutto il mondo. Per intenderci, la Columbus produce prodotti in carbonio e soprattutto tubi in acciaio, alluminio e titanio per quasi la totalità dei marchi. La Cinelli è lo stile italiano nel mondo e molto di più. 
La Cinelli Vigorelli Shark è un prodotto completamente italiano. Tubazioni Columbus Airplane  della migliore lega di alluminio, la 7005. Il Columbus Airplane è composto dalla lega AL-ZN-MG trattato T6; saldatura TIG con lega. Caratteristiche meccaniche: RM 420MPa, RS 380 MP a Ap5 10%. Resistenza e rigidità con il minore peso. Tubi ovalizzati e squadrati con forme inclini alla massima rigidità. Reggisella Aero Carbon, forcella in Carbonio Monoscocca Columbus Futura Capiler 1-1/8 e soprattutto la "Pinna" sotto la scatola del movimento centrale, l'icona del leggendario telaio Cinelli Laser da pista (peraltro ora disponibile nella versione strada con telaio in carbonio), il primo telaio ad essere prodotto con saldatura TIG e con applicazione dei fazzoletti di rinforzo saldati nei punti di congiunzione. Il Laser fu innovativo anche per il posizionamento più basso ed avvolgente della scatola del movimento centrale, con l'impiego di una maggiore quantità di materiale in modo da aumentare la rigidità.  Per intenderci è stato il telaio usato da Moser per il record del mondo. Ed oggi quell'eredità è stata raccolta nella Vigorelli Shark realizzata per avere la massima rigidità, per avere la massima resa, quindi per avere la minore perdita di watt. In fondo la linea che divide un telaio race da un altro, è proprio quella di ottimizzare la potenza del ciclista; non è la leggerezza. Un telaio super leggero, perde watt ed è afflitto da quello che definisco "l'effetto gomma", cioè scatto forte alla partenza, che si "spegne" dopo qualche metro, a causa della maggiore deformazione sotto spinta. Ecco il punto che connota lo Squalo, ovvero la deformazione controllata del tubo sterzo e del tubo orizzontale ( quello che i ciclisti inesperti usano come sedia per farsi le foto o una chiacchierata). Il tubo sterzo del Vigorelli Shark sotto sforzo, rimane più dell'8%, parallelo alla sua posizione iniziale, ciò significa maggiore controllo e manovrabilità nelle situazione difficili. Una lama sulla strada. La forma del reggisella non è a D, quindi lascia intendere un aumento esponenziale della rigidità, a scapito del confort. Ma del resto tutto non si può avere. In una gara RedHook Criterium o nella pista del Vigorelli, serve solo il massimo della potenza. Altro numero che sorprende è quello della misura dell'interasse dei mozzi; forcella QR 100 mm e carro posteriore QR 120 mm, questo significa massimo controllo e precisione nell'inserimento veloce in curva e reattività della guida. I forcellini sono protetti da piastre in acciaio INOX necessarie per lo scatto fisso, ma all'occorrenza rimovibili per l'uso su strada.  Scatola del movimento centrale, l'affidabile BSA, da 68 mm. La verniciatura è oleografica. Passaggio dei cavi interno. Il carro posteriore è progettato per il passaggio di ruote con pneumatici fino a 700x25 mm. Se leggo le geometrie c'è da rimanere sbalorditi. La lunghezza del carro posteriore è di appena 380/385 mm, quando un telaio standard strada presenta una lunghezza da 405 mm in su ! Il tubo orizzontale è invece più lungo rispetto a misure corrispondenti di un telaio strada puro. Il tubo sterzo è alto. Il movimento centrale è più alto per permettere di piegare al massimo in curva e continuare a pedalare a tutta senza perdere il controllo. Angolo tubo sterzo e rake forcella sono da corsa pura. Insomma tradotto in parole povere, massima reattività e stabilità e controllo totale del mezzo. A  ciò dve aggiungersi la massima rigidità, più elevata rispetto ad un telaio standard strada, oltre all'aerodinamicità delle tubazioni. Che mezzo !!!!
Detto questo faccio una chiosa. Dopo circa trenta anni da rider, pedalati su bici da strada, ho conosciuto un mondo diverso, più autenticamente veloce, ribelle, senza limiti, più sostanza che forma, quello dello scatto fisso, che si muove liberamente su biciclette con soluzione  estreme nella prestazioni e semplici, ma eleganti nelle linee, come le single speed. E' un mondo nuovo, ma in totale espansione, nato all'incirca negli anni 90, un mondo trasversale, che va dai messanger, agli urban rider, fino ai corridori impavidi e veloci della Red Hook Criterium, tutti connotati dall'amore per la bicicletta, l'andrenalina e la pista. Il santuario di riferimento è il velodromo Vigorelli di Milano. Biciclette singlespeed significa niente freni ( ma si possono montare all'occorrenza su molti modelli), niente cambio, deragliatore, pacco pignoni e guaine, solo controllo assoluto con lo scatto fisso ( un pignone collegato alla catena) e massimo coordinamento motorio. Avrò modo di ritornare a parlare sul movimento delle single speed. Sul punto vi rimando alla lettura dell'allenamento con lo scatto fisso molto utile nella preparazione invernale. Per la lettura  CLICCA QUI .
Intanto c'è da ammirare la Cinelli Vigorelli Shark. Che spettacolo !!!!!
Saluti ciclistici.






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