lunedì 30 luglio 2018

Come pulire le maglie della catena della bicicletta.

Anche il ciclista deve contribuire a salvare l'ambiente dalla plastica. Ecco un consiglio pratico per non aggiungere altra plastica e risparmiare sul kit per il lavaggio, tenendo in mente che tutto può essere riciclato e risparmiato. 
Il vecchio spazzolino da denti è ottimo per rimuovere lo sporco all'interno delle maglie della catena dopo avervi applicato, per  sgrassarla, un prodotto specifico oppure il detersivo liquido per i piatti a base di limone. Il detergente specifico per catene non va rimosso con l'acqua dopo l'applicazione; invece per rimuovere i residui del detersivo liquido, usare uno straccio umido e non bagnato.
Attenzione. La lancia termica non va mai usata, è sconsigliata dai produttori per evitare danneggiamenti delle parti in plastica ed evitare che l'acqua penetri all'interno dei movimenti centrali e nei cuscinetti dei mozzi. Evitate di imitare i meccanici dei team, i quali devono pulire tante bici ogni sera e non pagano i ricambi; il loro obiettivo è fare presto.
Modalità d'uso.
Appoggiare lo spazzolino sulla maglia e girare la catena, tenendo premuto leggermente. Ove necessario ripulire il residuo più ostico rimasto sulla maglia. Effetto sicuro. 
Saluti ciclistici. 

mercoledì 25 luglio 2018

La mia esperienza con Ceramic Speed continua. Test bike Bottom Brackets Ceramic Speed T45 for Colnago C64.

Sono  circa sei anni che testo prodotti Ceramic Speed. Quando iniziai "Quelli del Bar dello Sport", erano scettici pur non avendoli mai usati, essendo loro autentici seguaci della parabola dell'uva e della volpe, la ricordate ? Quando la volpe non riuscì ad arrivare all'uva disse che non era buona ! Ecco quelli del bar dello sport si comportarono e si comportano come la volpe !
Con il trascorrere degli anni, anche il "gruppo" ha iniziato ad usarli, seppure in ritardo, ed oggi l'opinione è cambiata radicalmente, li usano persino i corridori professionisti, anche se il fatto, per me, non è importante. La mia intuizione sulla qualità della ceramica di alta gamma, applicata alla bicicletta da corsa ha trovato seguaci copiosi ed entusiasti; questo è il vero progresso per la bicicletta da corsa, quando è obiettivamente migliore.
Per completezza devo dire che la mia esperienza con la ceramica è iniziata anni prima con i prodotti Campagnolo, il primo ad averne compreso l'importanza, e dopo qualche anno con la Sram. 
Voglio essere diretto, tanto per fare capire la differenza: pedalando con un movimento centrale Shimano Dura Ace R9100, rispetto ad un movimento centrale Ceramic Speed, è come pedalare con il "freno leggermente tirato". E' così, che piaccia o no, provare per credere. E sorprende ad oggi che la Shimano non fornisca un gruppo top di gamma con componenti in ceramica, più scorrevole e duraturo, alla pari della migliore concorrenza, senza costringere i clienti a ricorrere all'after market e  i team sponsorizzati, come la AG2R La Mondiale e la Bora Hansgroe,  a montare componenti Ceramic Speed sul gruppo Shimano Dura Ace !! Non mi piace questa scelta del colosso nipponico, rimasto l'unico a non usare ceramica; non  si dovrebbero scaricare sul cliente ulteriori costi, che sommati al costo del gruppo base, rendono il gruppo Dura Ace, di fatto meno conveniente dal punto di vista economico. Infatti se al prezzo del Dura Ace si aggiunge anche quello necessario per renderlo più scorrevole, allora è evidente che il prezzo del Dura Ace non è minore, anzi, rispetto per esempio alla Campagnolo che fornisce di serie, parti della trasmissione e vi posso assicurare che pedalando su entrambe i gruppi si sente eccome la differenza di scorrevolezza ( e di durata). Evidentemente i ricavi per la Shimano sono tanti e sicuri da non rendere necessaria l'aggiornamento. Resta il fatto che ritengo il Dura Ace "incompleto" per essere un top di gamma.
La ceramica di alta qualità è irrinunciabile per un gruppo top di gamma, non solo per la maggiore scorrevolezza, ma anche per la maggiore durata nel tempo, che ripaga il prezzo, ammortizzato negli anni di utilizzo. Consiglio la lettura anche di questo post CLICCA QUI

Attenzione. Le sfere in ceramica hanno una elevata durezza per cui è assolutamente necessario che lavorino su cuscinetti con piste in acciaio di alta qualità. Non acquistate sfere in ceramica su piste (cuscinetti) in ceramica, si usurano precocemente. Non acquistate sfere in ceramica economici. Niente è gratis, nemmeno la qualità. 

Questa è la premessa all'ultimo test Ceramic Speed, quello del movimento centrale T45 creato sulle specifiche della scatola del movimento centrale della Colnago C64, C60, V2R e Concept. Va detto che per quanto riguarda la scatola del movimento centrale, la Colnago ha brevettato  lo standard Thread Fit 82,5, uno standard pressfit con calotte rimovibili, in sostanza, unisce l'affidabilità e la praticità nel montaggio del movimento filettato BSA con la larghezza e la maggiore rigidità del movimento Pressfit. All'interno della scatola del movimento centrale è inserita una bussola filettata in alluminio, sulla quale si avvitano due calotte in alluminio. All'interno di questa si innestano i cuscinetti amovibili. Lo standard TF82,5 è compatibile con tutte le versioni PressFit 86,5. Il movimento centrale CeramicSpeed T45 consente di installare pedivelle Shimano, Rotor e altre pedivelle dal diametro di 24 mm sulla Colnago C64.
Le sfere sono in ceramica e sono inserite in cuscinetti in acciaio temprato. Il movimento centrale testato è quello chiamato nel catalogo, standard. E' disponibile anche la versione chiamata rivestita cioè quella dotata di cuscinetti in acciaio rivestita con un ulteriore strato metallico (acciaio) di 3 micron, che le rende ancora più fluide e resistenti all'usura, ma costano cento euro in più. Come spiegavo prima, le sfere in ceramica hanno un elevata rigidità, che necessita di un cuscinetto ( cioè la pista di scorrimento dove sono alloggiate le sfere in ceramica), di altrettanta elevata rigidità, altrimenti si consumano precocemente a causa dell'elevata rigidità della ceramica. Il migliore materiale per realizzare i cuscinetti è l'acciaio temprato, ma deve essere della migliore qualità.
I cuscinetti in ceramica vengono inseriti in "tazze" filettate unite da un guscio-tubo distanziatore; le sfere sono rotonde con razze in acciaio temperato. I cuscinetti ceramici hanno uno strato metallico spesso 3 micron, che aumenta la durezza, e riduce la resistenza alla frizione, aumentando la vita. Va detto che il movimento centrale Ceramic Speed/Colnago è acquistabile solo after market, quindi non è fornito di serie con la Colnago C64, dunque può essere acquistato solo separatamente, presso un rivenditore autorizzato Colnago. E anche in questo caso, non sono d'accordo, sulla scelta commerciale della Colnago, considerato il prezzo della C64; sarebbe stata cosa buona e giusta, anche per essere più concorrenziale, fornire di serie il movimento centrale Ceramic Speed.
Nella scatola della Ceramic Speed Colnago T45 non c'era la siringa contenente il grasso da applicare prima del montaggio, e nè il foglio con gli adesivi Ceramic Speed, come viene fornito con gli altri movimenti centrali Ceramic Speed, ma solo due utensili di plastica, da utilizzare per il montaggio, almeno in teoria, perchè non si sono dimostrati efficaci, e per questo sostituiti da utensili in lega. Tanto per essere precisi ed obiettivi.
Le sfere in ceramica CS prodotte in Danimarca sono realizzate utilizzando il nitruro di silicio di grado 3, materiale TOP, il meglio.
Il consiglio. Se passate alla ceramica scegliete solo il meglio, altrimenti è preferibile il migliore acciaio più resistente della ceramica di bassa qualità ( cinese). Non usate la ceramica cinese vale meno di quello che la pagate e si frantuma con l'usura e gli impatti.
Usate sempre e solo il meglio per la fascia di prezzo scelto.

Test su strada. 
La sensazione di maggiore scorrevolezza la si avverte subito, è come pedalare con la gamba più libera. Facendola girare con la mano, la pedivella scorre alla grande, persino dopo la prima uscita. Il video è eloquente.
Dal punto di vista del miglioramento della prestazione, la Ceramic Speed dichiara che impiegando su strada le sfere Ceramic Speed, nei mozzi delle ruote (Lightweight Gipfelsturm Schwarz) e nel movimento centrale (Ceramic Speed T45), si può avere un miglioramento in termini di secondi; quello che posso dire è che avendo usato anche prodotti non ceramizzati, con la ceramica danese la scorrevolezza che avverto è maggiore.
Il motivo per il quale consiglio Ceramic Speed è la resistenza all'usura; dopo circa 6 anni di utilizzo i cuscinetti Ceramic Speed delle ruote girano scorrevoli come il primo giorno. Non aggiungo altro, non serve, sarebbe pleonastico. A voi la scelta.

CONSIGLIO PER IL MONTAGGIO. Applicare grasso bianco sulla filettatura delle due calotte in alluminio prima di avvitarle e serrarle alla pressione raccomandata per la guarnitura Shimano, come da istruzioni allegate al post. Il grasso bianco serve ad evitare rumori. Seguire comunque le istruzioni allegate al Ceramic Speed T45. 








Il test non è terminato. Prosegue per verificare affidabilità ed eventuali problemi.

Stay tuned. Work in progress.


Il test è stato realizzato in collaborazione con il rivenditore Falasca Cicli.

Saluti ciclistici.



Il montaggio eseguito dal Doctor Falasca di Falasca Cicli. 








La tabella del risparmio di tempo garantita dalla Ceramic Speed utilizzando il sistema completo composto da sfere CS nel movimento centrale, mozzi, puleggia cambio e la catena CS.

domenica 22 luglio 2018

Come usare correttamente il cambio e la catena della bicicletta da corsa.

In questi lunghi anni di pratica ciclistica, ne ho viste di cotte e di crude, ho visto cose che non potete immaginare, concepite da menti annebbiate dalla fatica e dal dolore del pedalare, perchè pedalare non è come andare in motorino. Tra le cose sbagliate e soprattutto pericolose, ce ne è una che merita un post specifico, per evitare o almeno tentare di arginare un cattiva abitudine dei ciclisti poco esperti o di quelli esperti che vanno al di là delle possibilità e poi fanno danni. 
La catena girando sulle corone della guarnitura e sui denti dei pignoni, genera attrito, frena la forza. Allora occorre limitare questa frizione, non solo utilizzando materiali di alta qualità, ma utilizzando correttamente il cambio e la catena della bicicletta da corsa. 
Non dovete mai utilizzare la catena con incroci estremi, tipo il 52/32 - 52-30, per esempio. Le maglie della catena lavorando in modo errato, si piegano e si allentano oltre la misura consentita, e con il tempo e la forza scaricata, si possono non solo usurare precocemente, ma rompere e quando una catena si rompe, si finisce sull'asfalto con gravi danni alla persona e al mezzo. 
Il consiglio è quello di ottimizzare la cambiata per avere la minore frizione e la minore torsione della catena, più efficienza e più sicurezza. Evitare maggiore attrito causato dal maggiore disallineamento della catena. 
E' vero che la corona più grande è più efficiente in termini di metri sviluppati, a parità di forza nelle gambe, ma è altrettanto vero, che è più efficiente, quindi c'è meno attrito, solo e fino a quando, si usa la corona più grande con i pignoni più grandi, ma con un limite, oltre al quale la catena va in tensione oltre misura, e può spezzarsi. 
Utilizzando una guarnitura 53/39 i rapporti vanno utilizzati tenendo conto dell'inclinazione della strada, mano a mano che si passa dalla pianura alla salita, occorre "dialogare" con il cambio in modo ottimale. Passando dalla pianura alla salita, con pendenza gradualmente elevata, si può usare il 53 fino all'ottavo pignone che coincide con il 21. In salita, si passa al 39 partendo dal 17 in su, quindi 19, 21, 23, 25 e 28. In caso di salite con pendenza intorno al 20%, usare sempre e solo, il 34 con almeno il 30 ma è preferibile il 32. 
Non utilizzate in corsa una catena nuova, mai. Deve rodarsi prima, fateci almeno una uscita. Dopo il primo rodaggio diminuiscono le asperità microscopiche, cioè la rugosità superficiale. Rimuovete il grasso che viene applicato dal produttore sulla catena, serve solo a conservarla e se lasciato sulla catena cattura sassolini e sporcizia di ogni genere, non lubrifica o lo fa in misura minore di un ottimo olio. 
Detto questo ricordate sempre di lavare la catena e la trasmissione ogni 2/3 uscite a seconda delle condizioni di impiego; di controllare periodicamente l'allungamento della catena, oltre il cui limite di 132,66 mm la catena, misurata in più punti, con un calibro aperto a questa misura o con l'apposito utensile inserito nelle maglie della catena. Riapplicare l'olio dopo ogni lavaggio, senza esagerare, altrimenti la catena si sporca prima e sporcate la ruota posteriore, lato pignone e quindi il tacchetto del freno corrispondente. Usate solo olii di alta qualità; ce ne sono di tutti i tipi, e a seconda dell'uso, cioè con pioggia e senza pioggia; se non potete lavare la catena con prodotti specifici o con il sapone liquido per i piatti, passate almeno un panno umido sulla catena e rinnovare l'applicazione dell'olio. Ricordate però che la sabbia e lo sporco si annidano all'interno delle maglie e causano l'usura precoce della catena. 
Ciclista avvisato, mezzo salvato.
Saluti ciclistici. 


mercoledì 18 luglio 2018

La compatibilità delle guarniture Press Fit con BB30 e OSBB30.


OSBB è lo standard Specialized; è una versione più stretta della PressFit 30, con lo stesso diametro interno di 46 mm, ma riduce la larghezza della calotta a 61 contro lo standard stradale PF30 di 68 mm. 
Scegliere un telaio con scatola del movimento centrale BB30 ( standard Cannondale) e OSBB30 (Standard Specialized) e montarlo con una guarnitura Press Fit con perno da 24 mm ( esempio Shimano), è una scelta che va fatta consapevoli di alcune cose. Occorre inserire calotte/adattori per rendere compatibile il telaio alla guarnitura. Le calotte sterne invece non vanno installati qualora si utilizzi guarniture BB30.
La Specialized offre di serie, con il Tarmac SL6, le calotte esterne in alluminio; sono quelle che si vedono nella prima foto, che servono per rendere compatibile il telaio al perno passante da 24 mm. La Specialzed offre sempre di serie due cuscinetti Ceramic Speed, da installare all'interno della scatola del movimento centrale. Questo adattamento può generare rumori e frizioni, sotto sforzo, come nel caso di una salita dura.
E' possibile installare sulla Specialized Tarmac SL6, con scatola del movimento centrale OSBB30, da 68 mm, le calotte Ceramic Speed, le quali vanno avvitate per compensare sia il  maggiore diametro della scatola del movimento centrale,  sia la maggiore larghezza dell'asse della guarnitura fatte per la scatole da 86 mm. Esteticamente non mi piace questa soluzione, anche se è efficace, Ci sono altre soluzioni: quella offerta dalla Praxis o infine gli adattatori della Shimano BR9100. Entrambe sono soluzioni non ceramizzate. 
Riassumendo, se monterete guarnitura BB30 come quelle dedicate della Specialized e Cannondale, non dovrete aggiungere nulla, quindi nè spessori, nè calotte; se monterete una BB386, compatibile con il diametro dei cuscinetti, dovrete montare solo distanziali interni e laterali; se monterete invece una guarnitura Shimano o altra con perno classico da 24 mm, occorrerà installare due calotte esterne, come quelle nella foto, da inserire esternamente  nella scatola del movimento centrale del telaio (Shimano e Sram) o da inserire all'interno della scatola del MC ( Campagnolo), parzialmente visibili. Ho testato la guarnitura Campagnolo Ultra Torque con perno da 24 mm, su un telaio Bianchi Oltre BB30, e ho sentito scricchiolii fuori sella e in salita; non è un caso che con la versione successiva la Bianchi ha optato per il bb386. 
Se avrete altre domande sul tema, postatele nei commenti del post. 
Saluti ciclistici. 

Adattatori di serie Specialized per guarnitura Press Fit ( Shimano)

Soluzione adottata dalla Ceramic Speed

Gli adattatori Shimano BR9100 ( più economici del Ceramic Speed ma non ceramizzati)





venerdì 13 luglio 2018

Le caramelle Haribo e il recovery food. #TDF2018

Che la TV e i giornali abbiano un potere persuasivo è fuori discussione, la società ne porta i "segni" dell'opera devastante e sacrilega, ma non mi sarei mai aspettato che una notizia di poco conto, diventasse un incredibile spot per la Haribo e le sue celeberrime caramelle gommose, presentate come formidabile recovery food. I mass media ne avrebbero colto il portento miracoloso, divinizzandole, per "bocca" del prode Sagan; lui preferirebbe consumare quelle a forma di orsetto, al termine della gara. 
Quello che stupisce è che i media abbiano usato questa notizia, tout court, senza alcuna precauzione. E' stato imbarazzante sentire un giornalista probabilmente goloso, parlarne come se avesse bisogno di un alibi per poterle gustare ! Golosità è un conto, la salute è un altra cosa. Mi affretto a scrivere questo post, nella speranza di evitare che qualcuno finisca per farsi del male, dando un significato errato alla notizia.
ATTENZIONE. Le caramelle Haribo non sono indispensabili al recupero dell'energia e possono anzi dovrebbero essere sostituite con alimenti naturali, come consigliano i medici e come è prassi nel mondo del ciclismo. I cibi naturali hanno proprietà nutritive come le vitamine e le proteine "nobili" sconosciute ai prodotti dolciari industriali. 
ATTENZIONE. I medici  e nutrizionisti consigliano quanto segue. I recovery food vanno assunti solo al termine della prestazione, entro i primi 15 minuti o al massimo entro la prima ora. Occorre evitare picchi glicemici nel sangue e la necessaria e costante produzione di insulina; i medici spiegano che l'assunzione smodata di cibi ad alto livello glicemico, determinano la insulino resistenza, in pratica il corpo non è più in grado di abbassare il livello di glicemia nel sangue e quindi ci si ammala di diabete. 
Ricordate che successivamente alla prestazione, una volta ricostituite le riserve di glucosio, vanno consumati solo alimenti con medio-basso livello glicemico. 
Non dimentichiamo che lo zucchero raffinato crea dipendenza e nuoce gravemente alla salute; è noto l'aumento esponenziale nel mondo dei malati di diabete, degli obesi, e delle persone sovrappeso ( in Italia abbiamo il primato europeo soprattutto nei bambini), tant'è che i medici consigliano di eliminare l'assunzione di zucchero raffinato assoluto, aggiunto anche a cibi e bevande. Per questo è importante consultare gli ingredienti prima dell'acquisto. 
Insomma se dovete recuperare fatelo bene, altrimenti potreste prendere il vizio di consumare alimenti nocivi per la salute, come lo sono le caramelle. 
Se non volete farlo per voi, fatelo almeno per il SSN ( Servizio Sanitario Nazionale), il quale secondo una stima, nei prossimi anni non sarà più in grado di curare i malati di diabete. A voi la scelta. 
I dolci assunti prima, durante e dopo l'allenamento causano il picco glicemico, deleterio per la salute.
Saluti ciclistici. 



lunedì 9 luglio 2018

Grammomania: il peso del nuovo Campagnolo Super Record 12 speed. Il montaggio.

Un altra anteprima esclusiva. Il blog Pedalare verso il Cielo sta sempre avanti.
Rispetto al precedente modello 11 speed, il nuovo 12 speed è meno leggero, di circa 53 grammi, 2.135 grammi ( 12 speed) contro 2.002 grammi ( 11 speed), anche se va considerato che la pesa del 12 speed si riferisce ad una pedivella più lunga, la più lunga da175 mm, e che il pacco pignoni è 11/32, rispetto alla pedivella da 170, da 172 mm e il pacco 12/27.  Il S.R. 12 Speed rispetto al modello precedente ha la guarnitura e i comandi ( Ergopower) più leggeri, merito del carbonio unidirezionale utilizzato; sono invece meno leggeri, il pacco pignoni, il cambio, il deragliatore e i nuovi freni, più rigidi e performanti, nella versione direct mount ( è disponibile anche la versione normale). Ovviamente va precisato che sul nuovo 12 speed c'è un pignone in più. Quello che va considerato è che la catena Campagnolo 12 speed pesa circa 9 grammi in meno rispetto alla catena Campagnolo 11 speed. Mi chiedo, se la catena 12 speed ha spessori minori, per mantenere la compatibilità con le ruote attuali, ed un peso inferiore, quanto durerà ? Comunque la tendenza nei prossimi anni sarà quella di aumentare il numero dei pignoni; la Ceramic Speed ha realizzato un pacco pignoni a 13 speed, funzionante e filante, il nuovo Driven Concept, allo stato dell'arte, il concept del futuro. Sul punto vi rimando alla lettura del relativo post. Ma il problema sarà sempre: quanto dureranno le catene ? E soprattutto il mercato sarà capace o vorrà realizzare una catena durevole almeno 6000 km all'anno sicuri ?
Per quanto concerne invece la comparazione con gli altri top di gamma 11 speed meccanici, va detto che il più leggero per ora, rimane sempre lo Sram Red con 1.923 grammi, mentre lo Shimano Dura Ace 9100 pesa 2.040 grammi. Va detto che il pacco pignoni Sram Red è 11/28, contro l'11/32 Dura Ace 9100.
Per le pese complete dei gruppi top di gamma meccanici ed elettronici  CLICCA QUI .

Stay tuned.  In collaborazione con All Bike Store e Falasca Cicli. Saluti ciclistici. 


52/36 - 175 MM
11-32

FRENI Direct Mount: 335 GRAMMI









Durante il montaggio.....


Con la nuova versione del cambio entrambe le due rotelline e non più una sola,  si muovono su movimenti in ceramica.















domenica 8 luglio 2018

Il Futuro della bicicletta da corsa. Ceramic Speed Driven Concept.

Premetto e neutralizzo subito le comari isteriche da salotto, che questo è solo il modello sperimentale più sofisticato, denominato Driven Concept, presentato oggi all'Eurobike Show, e subito premiato come il prodotto più innovativo dell'anno, montato su una bicicletta aero, specifica, dotata persino di una trasmissione ad albero ( che sostituisce la catena) e dotato di 13 velocità......quello della Ceramic Speed CLICCA QUI . In pratica il futuro è tra noi e potrebbe essere presto commercializzato; per ora resta il vero  concept del futuro, che migliora quello che già esiste, un sistema senza catena, deragliatore, cambio, in una versione più semplice, ma sempre senza catena, al suo posto c'è una cinghia resistente e silenziosa, utilizzato con successo, persino nel deserto come in questo caso CLICCA QUI . 
Un sistema del genere cioè senza cambio, deragliatore e soprattuto senza la catena, significa risparmio di peso, di costi di acquisto e di manutenzione e soprattutto la possibilità di pedalare con qualsiasi pacco pignoni....vero progresso.....libertà totale....massima affidabilità.....migliaia e migliaia di km....niente più rotture di catene ed usura di pignoni.......questo è il vero futuro. Il punto debole della bicicletta non sono i freni, trattandosi non di un veicolo a  motore capace di produrre velocità importanti costanti, ma la catena. Ed ora la soluzione c'è. Quando sarà commercializzato ? Impossibile dirlo. Tra un anno faremo il punto della situazione. Intanto il sistema a cinghia, quello più semplice commercializzato da altri produttori, ed applicato sulle biciclette da città e da viaggio, è già disponibile, per chi volesse iniziare ad abituarsi.




Comunque va detto che anche questa idea (e ce ne sono delle altre ancora riprese dal passato), non è ex novo, cioè nuova, anzi riprende un meccanismo che risale al secolo scorso, sostanzialmente identico, salvo i materiali impiegati, come è possibile constatare in questa foto. Questo per dire che le idee di sviluppo per la bicicletta per quanto possano considerarsi innovative, spesso hanno dei limiti, come a dire cosa vuoi inventarti, è pur sempre una bicicletta, oppure altre volte sono state già realizzate nel passato.  Si tratta solo di riprenderle e di svilupparle allo stato dell'arte con i migliori materiali. Saluti ciclistici.





mercoledì 4 luglio 2018

Test Bike: Vardena Carbon C6 e Carbon C6 STEALTH Evolution Kit. Il carbonio sulla pelle.

E' vero non mi fido dei luoghi comuni, sono irriverente verso i marchi che hanno rendite di mercato, non ho legami contrattuali, e sono irrimediabilmente test dipendente, testo tutto anche quello che gli altri pensano di conoscere con il passa parola o che acquistano perchè così fan tutti ! Quindi cerco il meglio e quello che rappresenta effettivamente l'evoluzione. Si fa presto a dire evoluzione ! Spesso si tratta solo di evoluzione del marketing, invece di "nuova" sostanza. 
Ecco un altro test, che ho scelto di fare. Il kit Vardena Carbon C6. Detto così sembrerebbe il modello di un nuovo telaio in carbonio, invece non lo è, o almeno non è un telaio, ma trattasi sempre di carbonio. Molti si preoccupano di scegliere telaio e ruote in carbonio, ed indossano abbigliamento tecnico da grandi magazzini, pensando che la scelta del capo tecnico, sia del tutto trascurabile, anzi inutile. Tutto sbagliato. E' fondamentale. 
E' da tempo che curioso sulle percentuali di carbonio utilizzate nell'abbigliamento tecnico di alta gamma, e devo dire che o non ce ne è, o ce ne è troppo poco per fare la differenza e comunque non si vede perchè è immischiato con le fibre sintetiche dominanti. Poi un giorno trovo un nuovo prodotto, lo studio, mi informo, e scelgo di testarlo. Contattato l'inventore del prodotto, l'ingegnere Federico Borgognoni, ex corridore prof, e quello che per me rappresentava una intuizione, diventa una probabile nuova scoperta, da proporre agli amici lettori del blog. 
Only carbon, take me only carbon. Un mantra per me. 
Verdana ha un duplice significato. V sta per Varese dove ha sede legale la MKF s.r.l., azienda  italiana proprietaria del marchio, Ardena sta per la montagna svizzera, spauracchio degli allenamenti dei prof, che risiedono tra l'Italia e la Svizzera. Il kit telaio Carbon C6 viene prodotto in Italia ed esportato in tutto il mondo. Esiste un rivenditore persino ad Abu Dhabi ( nel circuito Ferrari) e Pro Shop Vardena Japan e Korea. 
L'ingegnere Borgognoni, attualmente ciclista praticante, ha sviluppato un idea, creare un tessuto capace di affrontare tre problemi: 1) dissipare il calore corporeo; 2) ridurre l'acido lattico durante l'allenamento, ma senza comprimere come fanno molti tessuti di nuova generazione più adatti al recupero post allenamento; 3) migliorare l'aerodinamica. La soluzione era possibile utilizzando, fili di carbonio giapponese, di qualità assoluta, il Toray, utilizzato anche per realizzare tra i migliori telai. Il carbonio è applicato interamente ed esclusivamente su alcune zone del corpo, quali le zone muscolari delle cosce,  e sulle zone che interessano l'apparato respiratorio, in buona sostanza, le zone critiche. Più avanti spiegherò il motivo. Intanto perchè scegliere il carbonio. Il carbonio è super conduttore, sia dal punto di vista termico, sia dal punto di vista elettrico. Ma cosa centra tutto ciò, con il corpo umano ? I muscoli sono bianchi e rossi. Durante il movimento del corpo, queste due diverse fasce di muscoli, generano una frizione interna, e per l'effetto scariche elettriche e calore, con la conseguenza perdita di sali minerali e quindi di liquidi. In parte riusciamo bevendo a reintegrare i liquidi, ma non riusciamo ad evitare l'altro effetto negativo della conduzione elettrica. 
Allora l'idea è stata quella di aiutare il corpo con un tessuto capace di abbassare il calore corporeo e la sudorazione, attraverso l'aumento rapido della circolazione sanguigna, senza dunque compressione. Abbassare rapidamente il calore significa consumare meno calorie ed ottenere più carburante per proseguire lo sforzo fisico. Ma v'è di più. Si è pensato di migliorare l'aerodinamica dei tessuti, e la condizione dell'impatto del vento sul corpo ( il principale "freno" del movimento a seguito dell'impatto con il vento, altro che aero bike), considerato che dal punto di vista della dinamica dei flussi, il corpo del ciclista è "visto" dal vento come cilindrico. 
Allora ecco il nuovo tessuto, il Vardena Carbon C6, dove 6 sta per la percentuale effettiva di carbonio utilizzato, carbonio tessuto con la nanotecnologia.
Le bredelle sono estensibili in verticale per evitare pressioni sulle spalle. 
Il fondello è di derivazione aeroman, quindi ampio, soffice e perforato, adatto alle lunghe percorrenze, e per gli uomini presenta una conghiglia nera che serve per evitare pressioni ed indolenzimenti ai genitali. Il tessuto intorno al fondello, non è in carbonio, per evitare problemi con le selle. L'abbigliamento Vardena ha un trattamento anti microbico, anti UV ed antistatico. 
Il prezzo al pubblico del kit ( maglia e salopette estiva) è di 300,00 € ed è comprensivo di una piccola sacca per il trasporto. Disponibile in colorazione rossa, nera carbon, e bianca. La vestibilità è morbida. Si consiglia di scegliere una taglia più grande per la maglia avendo un taglio racing, la taglia della salopette invece coincide con la taglia personale, nessuno scostamento. La parte anteriore della maglia è più corta, style racing.
Sull'etichetta della salopette è indicato: 90% poliestere, 5% elastan, 5% carbon. 
Questa è la premessa. Ora la parola, passa alla strada, come sempre, sarà lei a dirci la verità.



TEST SU STRADA. 
L'abbigliamento è stato testato con clima estivo, temperatura non inferiore a 33°, massima 36°, tasso di umidità non inferiore al 65%, massimo 90%, in salita, in discesa e ovviamente in pianura.
La prima sensazione che ti da Vardena Carbon C6 è di averlo indossato da tempo, perfettamente adattato alle forme del corpo, insomma una seconda pelle, per questo ho scritto il carbonio come seconda pelle.
Ottima vestibilità, leggerezza e morbidezza dei tessuti, buona traspirabilità, i colori non si stingono con il lavaggio.  ll fondello è ottimo come confort sulle lunghe percorrenze e nessuna pressione sulle parti intime, davvero un ottimo risultato. Le bredelle ma anche l'intera salopette sono talmente elastiche che non premono mai sulle spalle e migliorano il confort, con massima aderenza, anche sulle cosce. In discesa non si avverte la sensazione fastidiosa del tessuto bagnato che si appiccica sulla pelle. Dopo una lunga e assolata salita, la maglietta all'esterno è leggermente umida, mentre la pelle è abbastanza asciutta. Non si avverte una sensazione di umido sul fondello; certo molto dipende dalla personale temperatura corporea e dal livello di allenamento, ma direi che il risultato è buono, considerate le alte temperature e l'elevato tasso di umidità che c'erano durante il test.
Non ci sono cuciture e quindi non solo non ci sono problemi di aderenza, ma non si sentono tensioni che danno fastidio alla pelle. Sul collo, sulle cosce e sulla maniche, sembra una seconda pelle. Piacevole al tatto della mano, il tessuto in carbonio, la cui forma in rilievo multiforme, simile alla pallina da golf, per intenderci, da l'idea di indossare un prodotto innovativo. Non posso dire se tutto ciò è davvero aerodinamico, come il produttore indica; quello che posso dire è che è piacevole indossare questo abbigliamento.
Eleganti e pratici i sacchetti in poliestere che contengono i capi.
Il test non è terminato. Sarà aggiornato in corso d'opera per testare la resistenza dei tessuti alla fatica e al lavaggio. 


Aggiornamento del test abbigliamento 2018 Vardena Carbon C6. 

Dopo due stagioni estive intense il prodotto presenta un consumo accettabile nella parti critiche dei capi. Il fondello si è"sgonfiato" cioè ha perso la sua consistenza iniziale e si è scolorito; i bordi in silicone delle maniche si sono "allargati" cioè hanno perso aderenza sulla pelle delle braccia e la salopette su alcuni punti dei tessuti aderenti alle cosce si è leggermente scolorita. Tutto sommato un consumo fisiologico. Un uso intenso con lavaggi dopo ogni uscita è stato un severo banco di prova. Alla fine del test della prima serie Vardena posso indicare che il prodotto ha dimostrato un ottima vestibilità e un consumo nella media. Attendo di testare la versione aggiornata dei capi, quella della nuova gamma 2019.

Aggiornamento test abbigliamento 2019 Vardena Carbon C6 STEALTH Evolution Kit. 
Ho ricevuto i nuovi capi di abbigliamento estivo, completamente rivisti. Nuovo materiale sintetico e nuove trame sui tessuti; ovviamente confermata la percentuale in carbonio, posizionata sulle parti nevralgiche cioè sulla parte anteriore e centrale della maglia, e sulle cosce della salopette. Migliorata la parte finale della maglia a contatto con gli avambracci e quella sulle cosce della salopette, più morbide a avvolgenti. Nel complesso la nuova collezione è morbida sulla pelle, con un aspetto estetico più accattivante. Il prezzo è molto conveniente e più basso rispetto alla concorrenza, pur rimanendo invariata la qualità dei tessuti e della lavorazione Made in Italy. Il test prosegue su strada.

TEST su STRADA Vardena Carbon C6 STEALTH Evolution Kit. 

Miglioramento effettivo e totale rispetto al buon prodotto precedente. Morbido e aderente alla pelle in ogni condizione, nessuna frizione, nessuna costrizione, totalmente comodo è Vardena Carbon C6 Stealth. In estate sulla parte esterna della maglia si addensa la maggior parte della sudorazione, ma in discesa, non si sente nessun fastidioso e pericoloso sbalzo termico sulla pelle ed inoltre la parte esterna della maglia si asciuga rapidamente, segno che il carbonio svolge perfettamente il compito nell'area più delicata. Il fondello è ottimo, comodo e asciutto; l'ho usato con una sella in carbonio, molto rigida, e  non ho avuto problemi di confort, su allenamenti di circa 4 ore, ed inoltre lo spessore del fondello non ha aggiunto millimetri rispetto all'assetto, come può accadere con fondelli dallo spessore importante; ciò significa, che è perfettamente anatomico e prende facilmente la forma. I bordi della maglia sono perfettamente aderenti e morbidi, come lo è il tessuto sulle spalle a tal punto da non sentire tensioni anche in fuori sella. In effetti si nota un grande lavoro di aggiornamento con un tessuto diverso con una trama più fitta. Stesso responso anche per i bordi della salopette che avvolgono la coscia. La salopette non si muove e le bretelle con la costruzione tipo monoscocca non tirano e sono morbide. Consiglio il Vardena Carbon C6 Stealth. Un ultima analisi. Il Vardena Carbon C6 Stealth è il prodotto con filati anche in carbonio con il migliore rapporto qualità/prezzo. Un prezzo competitivo per tanta qualità made in Italy, Saluti ciclistici. 

Per acquistare e ricevere il catalogo  contattare email:  ing.f.simone@gmail.com 









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Tessuti nuovi 2019





Nuovo fondello di alta gamma per la collezione 2019







Parte elasticizzata  ( cosce) della salopette 
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