lunedì 11 giugno 2018

Test bike: Continental Sprinter Gatorkin

E' un tubolare da 25 mm ( disponibile anche da 22mm) destinato agli allenamenti e alle lunghe percorrenze, per strade rovinate, e pavè, e quindi con il battistrada più resistente all'usura e (si spera) alle forature, anche se lo ribadisco, forare quasi sempre è un fatto imputabile alla sfortuna (70%) per il resto è imputabile al peso eccessivo bici/ciclista, strade sporche, pressioni basse. Lo sconsiglio per le corse e a chi punta alla scorrevolezza e al peso leggero. Come tutti i tubolari/copertoncini Continental, anche lo Sprinter Gatorkin, ha una larghezza maggiore di quella dichiarata; quindi un 22 mm è un 23 mm, un 25 mm è un 26 mm. Lo Sprinter Gatorkin è adatto ai cerchi larghi, da 23 a 27 mm e pesa intorno ai 300 grammi nella versione testata cioè da 25mm. Il costruttore dichiara che è resistente all'usura, agli impatti e alle forature, ma prendete il tutto per indicazioni di massima, sappiamo tutti che sulla strada succede cose impensabili per i laboratori. Pressione di utilizzo minima 8 ATM, massima 12 ATM ( 115/170 PSI). Lo si riconosce per il bordo marrone. 
La particolarità di questo tubolare è quella di avere una carcassa resistente alle forature, che lo rende solido per le peggiori condizioni stradali. E' dotato di una cintura anti perforazione Safety System ( tessuto in nylon al alta resistenza con rivestimenti in Kevlar) e di una protezione laterale Dura Skyn in tessuto poliammide ad alta qualità, due caratteristiche che lo rendono resistente alle forature, oltre che a renderlo resistente all'usura. Peso reale 300 grammi nella versione da 25 mm. 

Test su strada. 
Più che discreta scorrevolezza ( in linea con quella del Continental Competition), ottimo grip, ottimo confort, ottima stabilità. Per l'usura 9000 km circa sull'anteriore e 6000 km circa sul posteriore, ma non erano arrivati alla tela, poi tutto dipende dal vostro peso, se fate molte salite, se il battistrada presenterà con l'uso molti tagli dovuto agli impatti con i sassi o corpi estranei "donati" dalla cattiva manutenzione delle strade pubbliche. Una foratura irreparabile sul posteriore alla quarta uscita; con quello successivo nessuna foratura in 6000 km circa. 
Il peso non leggero lo penalizza anche se non di molto per quanto concerne la reattività, ma nel complesso direi che è un buon tubolare, la cui costruzione solida e di alta qualità, lo rende particolarmente sicuro e stabile nelle peggiori condizioni dell'asfalto. E' silenzioso. 
Uso consigliato: allenamento, lunghe percorrenze, pavè. 

Pagella.
Scorrevolezza: 7,5   
Grip: 9
Stabilità: 9
Confort: 8,5
Tenuta su strade disconesse: 9
Resistenza alle forature: una foratura sul posteriore irreparabile alla quarta uscita; con il successivo nessuna foratura in cirac 6000 km. 
Resistenza all'usura: 9 ( posteriore 6000 km circa ma non erano arrivati alla tela)
Peso: 7

Il test è stato realizzato in collaborazione con Falasca Cicli. 
Saluti ciclistici. 














2 commenti:

  1. Ciao Claudio sempre impeccabile, una domanda tu in caso di foratura cosa porti o cosa consigli di portare dietro? Parlo sempre di tubolare. Grazie

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    1. Ciao Mario. Consiglio di portare il liquido Tufo Extreme, una bomboletta di azoto, e una spilla da balia; in alternativa la classica bomboletta gonfia e ripara della LIdl che ha un adattatore con un supporto che si avvita alla valvola in modo che il liquido non fuoriesce. Se poi si fanno giri lontano in luoghi deserti come le Alpi, allora consiglio di portare con se, insieme un tubolare di scorta; a tal fine sconsiglio di usare il mastice per incollare i tubolari non solo perchè in questo caso il tubolare è soggetto a scollamento per via del fatto che il mastice si secca con il tempo, ma anche perchè togliendolo il nuovo tubolare non si attacca o non si attacca bene e si rischia di farsi molto male. Usate sempre e solo il biadesivo, così eviterete anche che la valvola giri in discesa. Saluti ciclistici.

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