sabato 23 gennaio 2016

Ricognizione della 6^ tappa del Giro d'Italia 2016,Ponte-Roccaraso(Aremogna), a -5 °! 


Oggi, 23 gennaio 2016, in anteprima assoluta, ed in largo anticipo sugli "esploratori" della RAI TV, ho fatto la ricognizione della 6^ tappa del Giro d'Italia 2016, Ponte-Roccaraso (Aremogna), quella che è stata classificata, dagli organizzatori della Corsa Rosa, una tappa di Alta Montagna, il primo arrivo in salita. Ovviamente, non potevo, scoprirla, in un "normale" giorno di primavera; quello lo lascio ai commentatori tecnici della RAI: io sono Lupo Solitario. E allora, ancora una volta, sono uscito dal gruppo,  e sono andato all'avventura, in un giorno di gennaio, con il termometro a - 5°, cielo plumbeo e la strada bagnata, con la salita incattivita dalla neve e dal gelo; tutta una questione di equilibrio, di tecnica e di "manico". Pedalare, con il freddo che mordeva i muscoli e rendeva difficoltoso respirare, non è stato facile; se poi, penso che il tratto finale, della tappa, è di tutto rispetto, allora posso dire che sono stato un folle che ha pedalato, con orgoglio e la passione per la montagna, superando la fatica e il  limite dei 60 kg, che rende più difficile sopportare le basse temperature. La consapevolezza di essere l'unico ciclista immerso nell'inverno appenninico, un "punto" nero in movimento nell'immenso chiarore della neve, tutto questo, è ciclismo estremo. Emozioni che crescevano ad ogni pedalata; pendenze superate, in equilibrio, sul ghiaccio e sul bagnato; maggiore dispendio di energia fisica e mentale, muscoli tesi dal freddo e dallo sforzo, a rischio strappo. Ero fuori dal tempo; avventura e passione.
L'analisi del percorso, a ruote ferme. Faccio presente che sono passato internamente al paese di Roccaraso, dove si trovano alcuni strappi impegnativi. Quindi è la variante più impegnativa.
Due i punti salienti e culminanti della tappa; il GPM di Rocca Selva e il tratto finale e culminante, del secondo GPM, quello dove è posto il traguardo della tappa. Esso si compone di due segmenti: Castel di Sangro - Roccaraso, 5 km, con pendenza media del 7,5 % e pendenza massima del 12%, Roccaraso- Aremogna (quota 1572 m.l.m), 9,5 km, pendenza media del 4,5 %, pendenza massima all'11,5%, traguardo, sulla pendenza, del secondo GPM, quello di Aremogna, in località Gravare. Nella mia ricognizione ho superato di un centinaio di metri circa, il traguardo, arrivando sul punto più alto, alla fine della strada asfaltata. 
Sarà il primo arrivo in salita. Non è una salita proibitiva. Il mio consiglio per i corridori che puntano alla vittoria di tappa e/o alla classifica, è quello di fare selezione, da subito, sin dal primo GPM di Rocca Selva, in modo da giocarsela in un numero ristretto, sul tratto finale che inizia, poco prima di Castel di Sangro, altrimenti si corre il rischio che qualche fuga, possa arrivare. I big sono avvisati: o escono allo scoperto o qualche outsiders, giovane e folle, potrebbe "suonarli a gloria", con mia somma soddisfazione, tifando, da sempre, per i corridori coraggiosi. Big avvisato, mezzo salvato.
Un ringraziamento a mia moglie, il D.S., ritornata alla guida dell'ammiraglia, a mio figlio, il fotografo ufficiale e al Doctor Falasca, che mi ha preparato la bicicletta. Saluti ciclistici.










7 commenti:

  1. Mi vengono in mente solo 2 parole: Spettacolare, Roccia.👍👍

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  2. Temerario chi pedela in certe condizioni, anche se assistito da "freni" eccezionali.....

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  3. Grazie per questa ricognizione coraggiosa, Claudio; mi sono permesso di citarla, con link, per il mio blog iltuociclismo ( https://iltuociclismo.wordpress.com/ ), in un post che uscirà mercoledì 3 febbraio e che mi auguro ti possa far piacere leggere. Complimenti!

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    1. Ciao Alessandro. Ti ringrazio. Mi farà piacere senz'altro, il mio guest post sul tuo blog. Attendo di leggerlo. Saluti ciclistici.

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