domenica 27 ottobre 2013

Consigli spirituali per chi inizia a pedalare

Il ciclismo è lo sport più faticoso. Prima di salire in sella ad una bici da corsa, bisogna chiedersi, quanto si è disposti a soffrire. Imparerai ad essere masochista. E per questo avrai un rapporto di "odio" gentile e di amore sportivo verso la tua macchina fedele, la bicicletta. Qualche giorno non pedalerai e ne soffrirai. Un giorno senza bici, ti mancherà. Andare in bici stimola le endorfine, e ti pervade ogni parte di te, di un senso di benessere, di coraggio, di pace interiore, di dipendenza positivo; la bicicletta, ti da il tempo di pensare e di riflettere per conoscerti e migliorarti, anche nella vita. 
La bicicletta ti aiuta a parlare con te stesso, senza bugie; è la migliore espressione di onestà intellettuale, ti rende persona libera, ti dona la forza di spostare più in là, la linea dei  limiti; questa meravigliosa macchina è la metafora della vita, dove si impara sempre, e si rispetta ed ammira la fatica, fino a farlo diventare un culto, l'unico modo per raggiungere le mete, e migliorarsi. 
La bicicletta è una macchina straordinaria che sa trasformare la rabbia in una forza che sfida la gravità e diventa azione dinamica; è l'unica macchina che parla all'anima, al cuore e alla mente e sa scrivere la tua storia sulla strada della vita. 
La bicicletta non ti dice mai di no! Pedalate e non smettete mai di farlo; ci sono tante emozioni che aspettano di essere vissute. 




venerdì 25 ottobre 2013

Io e Francesco Moser.

Pedalare con Francesco Moser e  parlare dei campionati del mondo, delle Parigi-Roubaix, del Giro d'Italia e del Record dell'Ora; la vita è una grande sorpresa. Saluti ciclistici.





lunedì 7 ottobre 2013

Giro d'Italia 2014: 6^ tappa, Sassano- monte Cassino.

Ogni anno parto da Terracina e raggiungo Monte Cassino per poi ritornare a Terracina. L'arrivo sull'abbazia è molto suggestivo. Il 15/5/2014 sarà anche l'arrivo della 6^ tappa del Giro d'Italia. Ecco foto ed informazioni sulla salita di Monte Cassino che porterà al traguardo della tappa.  Clicca qui abbazia di monte Cassino

domenica 6 ottobre 2013

Figli dello sport

La passione per lo sport si tramanda da padre in figlio, come un "eredità" generazionale, che travalica le progenie e squarcia il tempo. Mio padre, nel 1957, era un giovane boxer; vincitore delle Cinture di Roma. La sua tessera sociale e' un cimelio, una reliquia di famiglia. Grande papa'. Leggero, veloce e potente. 

Il peso obbligatorio UCI: riflessioni.

I pesi utilizzati per zavorrare le biciclette nelle gare internazionali

Premesso che sono a favore per il limite di peso UCI per le biciclette da gara, in quanto consente ai corridori di competere ad armi pari. E' noto che il consumatore può acquistare le stesse biciclette usate dai ciclisti professionisti e l'art. 1.3.019 del regolamento tecnico dell'UCI ( Unione Ciclistica Internazionale), stabilisce il limite di 6 chili e 800 grammi, quale peso complessivo delle biciclette da gara. La norma spiega sostanzialmente che il limite predetto si è reso necessario a seguito di numerosi reclami riguardanti i telai in carbonio, forcelle e manubrio, che in caso di incidenti, si sono rotti. Tali conseguenze, secondo la norma, non consentono responsabilmente, di rimuovere tale limite, prima che i produttori, dimostrino di avere raggiunto uno standard tecnologico tale, da garantire la sicurezza dei ciclisti. Dunque, la scelta dell'UCI, si fonda esclusivamente sulla sicurezza, ed in particolare, si legge nella norma, ha lo scopo di evitare che si attui una concorrenza tra i produttori, nel ridurre i pesi, a discapito della sicurezza. Tuttavia l'UCI, conclude nel testo della norma, ritiene che nel futuro, il predetto limite, potrà essere ridotto o soppresso, ma solo quando, sarà possibile dimostrare che ciascuno degli elementi costitutivi della bicicletta, sarà conforme ad uno standard di sicurezza, applicato da tutti i produttori.  Superfluo osservare che nella ratio dell'art. 1.3.019 non è sotteso alcun riferimento alle mere prestazioni tecniche. Devo dire che leggendo la spiegata norma, non posso non fare una subitanea riflessione: l'attuale standard tecnologico secondo l'UCI non consente di eliminare o almeno di limitare tale limite! Allora mi chiedo perchè è consentito ai consumatori, l'uso delle stesse biciclette usate dai professionisti che, se non zavorrate con i piombi, raggiungono un peso complessivo inferiore al limite UCI? Il consumatore in caso di incidente è tutelato dalla normativa CE e da quella vigente in materia in termini di sicurezza ? In buona sostanza, devo pensare che i prodotti disponibili sul mercato, non sono o non sono tutti sicuri ? E' appena il caso di precisare che sono domande a cui solo i produttori possono rispondere se non altro per dimostrare la sicurezza dei loro prodotti, ma non con la pubblicità, che i giuristi qualificano come dolus bonus. Tuttavia credo che nella norma c'è un errore di fondo: avere fissato tale limite, non consente all'UCI di garantire la sicurezza agli atleti, se poi quest'ultimi usano, nelle gare, biciclette che raggiungono il peso obbligatorio, solo con l'uso di "zavorre" cioè di pesi aggiunti alla stessa macchina da competizione. Dunque è ragionevole pensare che la mera aggiunta di un peso esterno alla bicicletta e non alla struttura  del telaio e di tutti i componenti, di per sè, non consente di superare test di sicurezza. Ove si voglia invece ritenere corretto, la ratio della norma, basterebbe utilizzare solo prodotti meno leggeri.
Ma i prodotti meno leggeri, in carbonio, sono davvero più resistenti all'impatto ? 
Insomma vale l'assioma, più è meno leggero il carbonio e più è sicuro ? E' un pregiudizio verso il carbonio ? E se l'UCI ritiene non sicuro il carbonio, perchè non ne proibisce l'uso e obbliga i professionisti ad usare solo telai e componenti in alluminio, titanio o acciaio ? 
Molti produttori spiegano che si può avere un carico di rottura elevato anche con prodotti leggeri, non solo con riferimento alla cricca dovuta dallo stress, dall'affaticamento per l'uso, ma anche alla prova all'impatto in caso di incidenti, nell'osservanza della normativa stabilita dalla comunità europea e dai parametri statunitensi. Secondo l'UCI invece questo non garantirebbe i professionisti ! Francamente ciò costituisce una conseguenza assurda: i brand sponsorizzano professionisti facendoli competere con prodotti non sicuri, ma destinati alla vendita !
La questione è molto seria. La norma in questione sottende una scarsa fiducia verso il carbonio in caso di incidente. Dunque si parla di sicurezza, per la quasi totalità dei ciclisti, non solo professionisti. Insomma c'è da riflettere. Perchè l'UCI consente l'utilizzo dei telai e dei componenti in carbonio, quando potrebbe obbligare i professionisti ad usare solo prodotti realizzati in acciaio, alluminio o titanio ? Fino ad oggi tutti hanno riflettuto poco sulla ratio di questa norma; al più si pensava che fosse solo una questione attinente al peso. Invece credo che una lettura, molto attenta, consente di riflettere sul vero motivo della scelta operata dall'UCI: la sicurezza dei materiali. Insomma se è vero che applicano dei piombi alla bicicletta, non si risolvono gli eventuali problemi di sicurezza paventati, è pur vero, che se ciò fosse vero, è pur vero che l'UCI potrebbe avere le mani legate nei confronti dei produttori. Infatti oramai la produzione dei telai e dei componenti è prevalentemente realizzata usando il carbonio di varie qualità. Forse gli costa meno rispetto all'acciaio, all'alluminio e al titanio. Oppure per altri motivi che il consumatore non conosce e che fanno parte dei segreti dell'industria. Insomma questo è il punto dal quale deve partire la discussione. A leggere la norma, l'UCI avrebbe deciso tale limite a seguito di rotture dei telai e dei componenti in carbonio, a seguito di incidenti. Ma non è dato capire con sufficiente certezza se il termine "incidenti" si riferisca a rotture improvvise del materiale, oppure a rotture avvenute a seguito di impatto, in caso di sinistro stradale o di caduta.  Credo che se volessimo ritenere sufficientemente sicuro il carbonio, come è dato pensare, stando alla normativa vigente, il limite contenuto nella norma dell'art. 1.3.019 del regolamento tecnico UCI, deve quanto meno, ridursi, a mio avviso, ad un peso complessivo di 6 chili e 100 grammi; altrimenti deve essere vietata la vendita e/o la circolazione di biciclette dal peso inferiore. 
In attesa che la problematica venga definita e chiarita nelle sedi competenti, continuo a pedalare su una bicicletta "fuori legge", e a chiedere la liberalizzazione del peso UCI.  

Segnalo in tema di sicurezza e di normativa UCI anche attenzione-richiamo-per-i-freni-disco shimano e anteprima-con-il-botto-orbea-avant ( clicca sui link).