martedì 30 luglio 2013

Alla Vuelta a Espana, la Radioshack Leopard Trek corre con la TrekMadone 7S 2013!

Tanta fretta per nulla. Il Trek Madone 2014 esordisce al Tour de France 2013, con un unico esemplare, quello usato da Bakelants e tale è rimasto anche nelle gare successive. Anche alla Vuelta a Espana c'è la Trek Madone 7S 2013; direi caso eccezionale, vista la prassi consolidata di adottare i nuovi modelli dal Tour. Maghi del marketing quelli della Trek ! Sono riusciti comunque a vendere il Madone 7S 2014, quando i prof della Radioshack e del Team MTN Qhubeka, usano ancora la versione 2013!! Persino i professionisti non hanno rinunciato alla Trek Madone 7S 2013 e devo dire che alla Vuelta a Espana la stanno usando con successo, viste la maglia di leader e bianca di Horner e le due vittorie di tappa! Adesso che Horner sta per vincere la Vuelta ( salvo crisi), gli stanno mandando una Trek Madone 7S 2014 verniciata di rosso ( 4^foto a dx). Francamente è comico. Horner vince la Vuelta con la Trek Madone 7S 2013 però per l'ultima tappa, a Vuelta vinta, userà la versione 2014. Persino Voigts si è fatto personalizzare e corre con il modello 2013. 
  



4 commenti:

  1. Siamo al paradosso , uno dei telai piu' performanti ed evoluti sul mercato dopo neanche un anno di vita ha avuto isogno di un aggiornamento ! Non so di questo passo dove andremo a finire .

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  2. Caro Vecchia, mi dai l'occasione per fare qualche riflessione, di carattere sociologico, psicologico e sportivo.
    Il consumismo rende dipendenti; in alcuni casi può diventare patologico, quando c'è un diffuso e costante bisogno di possedere l'ultima novità. Non scherzo. Quelli del marketing, lo sanno e fanno in modo di aumentare la dipendenza e il desiderio. Conosco ciclisti che se non cambiano almeno due volte all'anno, il telaio, si sentono irrealizzati e frustrati. Mi piacerebbe che capissero che potrebbero ricevere maggiori soddisfazioni, anche ai fini della crescita personale, pedalando nel resto dell'Italia e all'estero, per capire che la passione per il ciclismo è soprattutto pedalare in posti meravigliosi e nuovi, su salite epiche, su strade attraversate dal Giro d'Italia, dal Tour de France, dalla Vuelta spagnola, dalle Classiche; e che ci sono ciclisti che vanno forte anche con telai obsoleti e ti salutano con educazione quando ti sorpassano. Insomma il ciclismo è molto di più; ha una dimensione umana molto vasta e profonda. Non può ridursi alla passerella delle novità del mercato. IL ciclismo ha un anima e un corpo. Il ciclismo è eroismo; e ognuno può diventare un eroe.
    Un telaio top di gamma aiuta nella prestazione; ma non credo che possa risolvere insicurezze esistenziali o problemi di allenamento o ancor peggio di adattabilità alla vita quotidiana.
    Mi viene da sorridere quando leggo il messaggio subliminale sussurrato dalla pubblicità sulle riviste di settore che annienta il senso critico del consumatore, elegantemente impaginata e colorata, corredata della classica foto del professionista tanto per illudere che usando quel prodotto si può diventare forti! E' noto che i produttori finanziano la pubblicità e pagano il professionista anche con i soldi esborsati dai ciclisti per soddisfare il loro desiderio. Tutto diabolico.

    Caro Vecchia non sono molti quelli che capiscono quando un prodotto è davvero migliorato ed innovativo. Ho sentito ciclisti giustificare il nuovo acquisto in modi originali e simpatici; come quello che non riusciva a pedalare sul "vecchio" telaio usato per qualche mese perchè lo rendeva nervoso e gli aveva fatto perdere la voglia di pedalare ! Ma i motivi personali adotti sono molteplici e raramente legati alle cattive prestazioni del prodotto. Anche perchè quelli che cambiano in modo sfrenato, non lo fanno perchè il top di gamma è difettoso nelle prestazioni, perchè non vivendo il prodotto intensamente e per un periodo adeguato, non lo conoscono completamente e non sanno giudicarlo correttamente.
    In fondo un acquisto compulsivo serve a migliorare il senso di benessere che può nascere anche da esigenze di mero edonismo. Però dico a questi ciclisti: forse avete scambiato il ciclismo per l'automobilismo e il motociclismo. Con la bicicletta non si appare, non si pavoneggia, ma si pedala, si suda, si fatica, si fanno sacrifici, e spesso non si ha nemmeno il tempo di guardarla, perchè la stanchezza è tanta dopo un allenamento e la vita quotidiana ci richiama velocemente ai nostri doveri.
    In buona sostanza, pedalate e miglioratevi; c'è sempre tempo per acquistare un nuovo prodotto.

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  3. Detto questo, che vale come premessa generale, per ritornare a parlare della Trek madone 7S, abbiamo testato il modello 2013 e lo abbiamo fatto rendendoci conto che è un telaio dalle prestazioni top di gamma.
    Per quanto mi riguarda, se avrò l'occasione di testare anche il nuovo modello, sarò ben lieto, di verificare se davvero ci sono prestazioni diverse per effetto della modifica del fodero destro del carro posteriore. Certo fare meglio del modello 2013, non è facile, anzi molto difficile; se ci saranno riusciti, tanto di cappello.

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