lunedì 22 luglio 2013

E il carrozzone va avanti da sè.

Cambiano i personaggi, ma la trama potrebbe essere sempre la stessa. Si può dire che ogni volta è diverso, convinti fino al rischio consapevole, di essere smentiti dai fatti, ma il carrozzone va avanti da sè, con i suoi re, le sue regine, i suoi cortigiani e i suoi peccati di corte. Questo mondo forse non vuole e non può cambiare perchè porta con sè la maledizione del peccato. E così molte azioni sono asservite al delirio del successo, del potere, del denaro e del bisogno di affermazione personale; e ogni volta i mass media pronti a narrare le gesta del nuovo cavaliere, perchè questa volta, giurano, o quasi, che  è quello giusto, senza macchia e senza paura, finanche ad osannarlo, per mero tornaconto, per quell'atteggiamento mellifluo e naturale, verso i vincitori. E molti a credere e ad emulare quel particolare tecnico, quell'allenamento, quell'abbigliamento, che fanno parte del successo; il popolo è povero, cerca nuove illusioni, sogni irrealizzabili, per fuggire dalla triste realtà che assilla la gente comune, che mai salirà nell'olimpo dei campioni, mai avrà il successo che rende famosi, immortali. 
Ma videmus nunc per speculum in enigmate, tunc autem facie ad faciem (Ora vediamo le cose attraverso uno specchio, per enigmi, ma un giorno le vedremo faccia a faccia. Lettera ai Corinzi di San Paolo) e la verità, prima che si conosca, si manifesta a tratti, spesso non comprensibili, nell'errore di questo mondo, così che dobbiamo compitarne i segni, anche laddove ci appaiono oscuri, perchè intessuti dall'astuzia del male.
In questo personale ricerca della giusta prospettiva delle cose, attraversando la nebbia, camminando nell'oscurità, squarciata da bagliori improvvisi dei clamori del successo, tappandomi le orecchie per non ascoltarne le assordanti grida diaboliche, che irretiscono, seguo il cammino di coloro che non hanno piegato la volontà al Maligno; cerco una testimonianza autentica. Trovo così delle pergamene preziose, da usare come futura memoria, scritte dalla mano di un inquisitore, che non cerca personali vendette, ma solo la verità e leggo: il controllo dell'EPO e dei stimolanti può essere aggirato con le monodosi che si sommano tra loro e producono un effetto giornaliero importante. In pratica se si usano le monodosi il sistema antidoping non le riconosce. Da alcune intercettazioni fatte a cariche di indagati risultati negativi ai controlli antidoping è emerso proprio questa pratica per eludere le verifiche. Per quanto riguarda invece la pratica dopante degli ormoni peptdici come per esempio le gonadoreline, usati nelle terapie in casi di tumori ai testicoli, i certificati di elevato testosterone esibiti da sportivi, possono essere sintomo dell'uso sistematico del farmaco gonadoreline. L'analisi antidoping può riscontrarle solo se assunte alcuni minuti prima dell'esame. Infine l'ormone della crescita, il GH, si può riconoscere solo se assunto qualche minuto prima del controllo; altrimenti avendo tempi di vita brevi, sparisce nelle urine. 
Ma il Maligno è andato oltre. L'ultima frontiera dell'EPO ha aperto la strada al doping genetico.
Un industria farmaceutica americana ha creato una nuova sostanza che blocca un recettore dell`attivina che determina una serie di segnali all`interno delle cellule. Il risultato è che vengono attivati determinati geni, preposti al metabolismo dell`osso, cioè alla sua formazione e/o riassorbimento e contemporaneamente viene stimolata fortemente l`eritropoiesi. La molecola produce anche un forte arricchimento del sangue di globuli rossi. Ma questa nuova molecola sembrerebbe funzionare meglio dell`epo perchè  più rapida e dura di più a lungo nel fisico. L'azienda statunitense presto metterà in commercio questa sostanza, e la speranza per i cacciatori del doping è che la stessa fornisca anche gli strumenti utili al test specifico per individuarla.
Questo conta, più dei meri dati rilevati nella prestazione sportiva: watt, vam, altezza, peso, sono elementi  complementari, che nulla o poco significano, se avulsi dal resto. 
Il medioevo è ritornato. Questo mondo ha ancora bisogno degli Inquisitori e di nuovi roghi, ma senza più innocenti da immolare. Il culto dell'onestà non è una chimera. Basta volerlo. Ma il mondo insegue il successo e intende ottenerlo ad ogni costo.  



      

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