mercoledì 31 luglio 2013

Abbazia di Fossanova. Un viaggio nel tempo.

 Immaginate di trovarvi nella nebbia di un giorno senza data; immaginate che la bruma diventi una coltre lattiginosa che domina ogni spazio intorno a voi. Ad un tratto vi trovate dentro una abbazia. Le persone intorno a voi emergono dalla nebbia come fantasmi, coperti dal cappuccio del loro saio. Ecco ora vi trovate, anche voi, lontani dal vostro tempo: siete giunti nel medioevo. 
E' successo davvero e credetemi è stato tutto così emozionante. Mi sono trovato nell'abbazia cistercense di Fossanova, un luogo sacro e integro, che si erge in una zona verde, e tutto qui evoca un altra dimensione temporale. Io ci sono capitato con la mia bicicletta, un pò per caso, un pò per destino. Quel giorno ho visto apparire l'abbazia ad una distanza imprecisa, un ombra tra le ombre, dove ogni cosa, ogni persona, ogni animale, sembrava distante, ed emergeva silente dalla nebbia. Sembrava che nessuno si accorgesse di me. Camminavo lentamente, sulla pavimentazione. Il passo era accompagnato dal rumore ritmato delle tacchette delle mie scarpe. La mano destra teneva il manubrio della bici. Le ruote in carbonio scivolavano leggere, intonando il cicaleccio del mozzo. Mi trovai all'interno dell'abbazia. Udivo un mormorio lontano, quasi una cantilena. Incrociai due monaci con lo sguardo abbassato che con il passo lento proseguivano in senso contrario. Non mi salutarono. Sembrava che non mi avessero visto. Eppure io li avevo visti passarmi accanto e scomparire nel punto più lontano del corridoio.
Qui tutto finisce. Gli uomini avidi, desiderosi dei piaceri e del denaro, millantatori, protervi, superbi, golosi, votati alla libidine, ricercatori di vanagloria, nemici del Verbo, invidiosi, malvagi, ladri, lascivi. Qui non hanno forza. Qui non possono nulla. 
L'abbazia si erge come un cavaliere davanti alla bestia immonda, all'Anticristo.  L'ultimo baluardo della civiltà portatrice dei valori dissacrati dal relativismo. 
Cammino lungo i corridoi di marmo. Il silenzio è ovunque. Mi sento come se fossi nudo. L'anima sento rigenerarsi. Ogni pensiero è rapito dalla pace e dalla serenità. Giungo fino alla parte dell'edificio più lontana, quasi nascosta. L'ala dell'abbazia riservata al Santo. Qui è custodita la stanza dove è morto San Tommaso D'Aquino, dottore della Chiesa, autore di una delle più grandi opere filosofiche di ogni tempo: la Summa Theologiae. Era il 7.3.1274. Appoggio la mia bicicletta ad una colonna. Salgo le scale strette e buie. Incomincio a sentire una litania sussurata da mille voci. Gli ultimi gradini. Una luce tenua rende la stanza grigia. Vedo dei frati disposti intorno al letto del Santo. Uno di loro, quello più vicino ai suoi piedi, intona da solo la preghiera. Poi ad un tratto anche gli altri frati sembrano accompagnarlo. Recitavano le preghiere per l'anima di san Tommaso D'Aquino, il cui corpo era disteso su un letto povero. Nella stanza disadorna si ergeva come da una nuvola, un grande crocifisso di legno. Nessuno fa caso alla  mia presenza. La storia non poteva permetterlo. Seguiva i suoi eventi. Una genuflessione annunciò la mia preghiera, che si univa a quella dei frati:
"Requiem aeternam dona eis, Domine; et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. 
Amen".
Intorno a me tutto gira e all'improvviso perdo l'equilibrio. Mi ritrovo nel piazzale antistante l'abbazia. Mi guardo intorno. Tutto è come quando sono arrivato. Monto sulla mia bicicletta e pedalo lentamente. Mi fermo. Un ultimo sguardo. Eppure mi sembrava di essere arrivato molto lontano.......
                                                  
                                                 

Grazie Valerio

Ringrazio Valerio Riccione Clicca qui per avere citato "La Bicicletta è una macchina", scritto su questo blog Clicca qui

Attenzione: richiamo per i freni a disco Shimano. Dedicato ai fans dei dischi con lame rotanti!

A seguito di incidenti che hanno causato feriti, la Shimano, ha richiamato i freni a disco BR.CX75, BR .R515 e BR.R315, questi ultimi venduti al di fuori degli Stati Uniti. I predetti freni a disco sono stati montati  su biciclette da strada e da cross. Ovviamente basta recarsi presso un rivenditore autorizzato per ottenere la sostituzione gratuita; e ci mancherebbe! Se non fosse per il fatto che ci sono stati ciclisti con lesioni personali, ci sarebbe da ridere, a leggere la notizia. Il grande colosso, convinto assertore dei freni a disco ("con lame rotanti" come mi piace ironizzare), con i quali intende imbruttire ed appesantire anche le biciclette da strada, con al seguito uno stuolo di ottimi ingegneri ed un budget milionario, sbaglia a progettarli! Insomma il paradosso è che nel cercare sempre qualcosa di nuovo da imporre commercialmente, come gli inutili freni a disco per strada, che avranno l'effetto di invadere il mercato con nuovi telai e nuove ruote, hanno costruito dei freni che non frenano !!! Se penso alla Shimano rido a crepapelle. Auguro ai ciclisti feriti una pronta guarigione con un consiglio: lasciate le lame rotanti a Gozilla, il robot spaziale; tornate a pedalare leggeri e sicuri con i freni tradizionali. Non fatevi abbindolare. C'è un limite a tutto.   

                               
Poichè su questo blog non si pettinano le bambole, ma si pedala, informo che l'UCI anche per il 2014 ha bocciato l'uso dei freni a disco per le gare dei professionisti. Il motivo è quello già spiegato nel post: attualmente i produttori non garantiscono garanzie di sicurezza in merito al controllo delle alte temperature dei dischi dei freni e il rischio in caso di cadute con particolare riferimento a quelle in gruppo. 

martedì 30 luglio 2013

Alla Vuelta a Espana, la Radioshack Leopard Trek corre con la TrekMadone 7S 2013!

Tanta fretta per nulla. Il Trek Madone 2014 esordisce al Tour de France 2013, con un unico esemplare, quello usato da Bakelants e tale è rimasto anche nelle gare successive. Anche alla Vuelta a Espana c'è la Trek Madone 7S 2013; direi caso eccezionale, vista la prassi consolidata di adottare i nuovi modelli dal Tour. Maghi del marketing quelli della Trek ! Sono riusciti comunque a vendere il Madone 7S 2014, quando i prof della Radioshack e del Team MTN Qhubeka, usano ancora la versione 2013!! Persino i professionisti non hanno rinunciato alla Trek Madone 7S 2013 e devo dire che alla Vuelta a Espana la stanno usando con successo, viste la maglia di leader e bianca di Horner e le due vittorie di tappa! Adesso che Horner sta per vincere la Vuelta ( salvo crisi), gli stanno mandando una Trek Madone 7S 2014 verniciata di rosso ( 4^foto a dx). Francamente è comico. Horner vince la Vuelta con la Trek Madone 7S 2013 però per l'ultima tappa, a Vuelta vinta, userà la versione 2014. Persino Voigts si è fatto personalizzare e corre con il modello 2013. 
  



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sabato 27 luglio 2013

Anteprima con il botto: Campagnolo EPS V2 Power Unit

Ricevo dalla Campagnolo questo aggiornamento. La trasformazione del cambio elettronico per una bici spaziale continua; batterie nuove, prodotti che invecchiano precocemente e tasche vuote. La Campagnolo è stata la prima a sviluppare un cambio elettronico, ma è stata la seconda a metterlo in commercio ed uscire con una batteria, la prima, in verità, assolutamente non in linea con lo stile unico di Campagnolo. Dopo poco più di un anno, finalmente una batteria elegante e leggera: la EPS V2.  Cliccate sulle immagini per ingrandirle. 


lunedì 22 luglio 2013

E il carrozzone va avanti da sè.

Cambiano i personaggi, ma la trama potrebbe essere sempre la stessa. Si può dire che ogni volta è diverso, convinti fino al rischio consapevole, di essere smentiti dai fatti, ma il carrozzone va avanti da sè, con i suoi re, le sue regine, i suoi cortigiani e i suoi peccati di corte. Questo mondo forse non vuole e non può cambiare perchè porta con sè la maledizione del peccato. E così molte azioni sono asservite al delirio del successo, del potere, del denaro e del bisogno di affermazione personale; e ogni volta i mass media pronti a narrare le gesta del nuovo cavaliere, perchè questa volta, giurano, o quasi, che  è quello giusto, senza macchia e senza paura, finanche ad osannarlo, per mero tornaconto, per quell'atteggiamento mellifluo e naturale, verso i vincitori. E molti a credere e ad emulare quel particolare tecnico, quell'allenamento, quell'abbigliamento, che fanno parte del successo; il popolo è povero, cerca nuove illusioni, sogni irrealizzabili, per fuggire dalla triste realtà che assilla la gente comune, che mai salirà nell'olimpo dei campioni, mai avrà il successo che rende famosi, immortali. 
Ma videmus nunc per speculum in enigmate, tunc autem facie ad faciem (Ora vediamo le cose attraverso uno specchio, per enigmi, ma un giorno le vedremo faccia a faccia. Lettera ai Corinzi di San Paolo) e la verità, prima che si conosca, si manifesta a tratti, spesso non comprensibili, nell'errore di questo mondo, così che dobbiamo compitarne i segni, anche laddove ci appaiono oscuri, perchè intessuti dall'astuzia del male.
In questo personale ricerca della giusta prospettiva delle cose, attraversando la nebbia, camminando nell'oscurità, squarciata da bagliori improvvisi dei clamori del successo, tappandomi le orecchie per non ascoltarne le assordanti grida diaboliche, che irretiscono, seguo il cammino di coloro che non hanno piegato la volontà al Maligno; cerco una testimonianza autentica. Trovo così delle pergamene preziose, da usare come futura memoria, scritte dalla mano di un inquisitore, che non cerca personali vendette, ma solo la verità e leggo: il controllo dell'EPO e dei stimolanti può essere aggirato con le monodosi che si sommano tra loro e producono un effetto giornaliero importante. In pratica se si usano le monodosi il sistema antidoping non le riconosce. Da alcune intercettazioni fatte a cariche di indagati risultati negativi ai controlli antidoping è emerso proprio questa pratica per eludere le verifiche. Per quanto riguarda invece la pratica dopante degli ormoni peptdici come per esempio le gonadoreline, usati nelle terapie in casi di tumori ai testicoli, i certificati di elevato testosterone esibiti da sportivi, possono essere sintomo dell'uso sistematico del farmaco gonadoreline. L'analisi antidoping può riscontrarle solo se assunte alcuni minuti prima dell'esame. Infine l'ormone della crescita, il GH, si può riconoscere solo se assunto qualche minuto prima del controllo; altrimenti avendo tempi di vita brevi, sparisce nelle urine. 
Ma il Maligno è andato oltre. L'ultima frontiera dell'EPO ha aperto la strada al doping genetico.
Un industria farmaceutica americana ha creato una nuova sostanza che blocca un recettore dell`attivina che determina una serie di segnali all`interno delle cellule. Il risultato è che vengono attivati determinati geni, preposti al metabolismo dell`osso, cioè alla sua formazione e/o riassorbimento e contemporaneamente viene stimolata fortemente l`eritropoiesi. La molecola produce anche un forte arricchimento del sangue di globuli rossi. Ma questa nuova molecola sembrerebbe funzionare meglio dell`epo perchè  più rapida e dura di più a lungo nel fisico. L'azienda statunitense presto metterà in commercio questa sostanza, e la speranza per i cacciatori del doping è che la stessa fornisca anche gli strumenti utili al test specifico per individuarla.
Questo conta, più dei meri dati rilevati nella prestazione sportiva: watt, vam, altezza, peso, sono elementi  complementari, che nulla o poco significano, se avulsi dal resto. 
Il medioevo è ritornato. Questo mondo ha ancora bisogno degli Inquisitori e di nuovi roghi, ma senza più innocenti da immolare. Il culto dell'onestà non è una chimera. Basta volerlo. Ma il mondo insegue il successo e intende ottenerlo ad ogni costo.  



      

Training On the mountain



venerdì 19 luglio 2013

Alpe d'Huez: lo spettacolo dello stadio più grande del mondo, dove il pubblico non paga il biglietto.

E' paragonabile alla stregua di un tempio sacro dove si venera la divinità del ciclismo e dello sport mondiale. Un ciclista deve almeno una volta nella vita recarsi sulla Salita; qui c'è tutto il mondo, a fare compagnia. Non ci sono parole quando si vive pedalando l'emozione di questo luogo unico. Questa foto e' stata scattata nella tappa del Tour, corsa ieri. Ma tutto l'anno migliaia di persone si recano lassù; l'importante e' esserci.

Anteprima con il botto: Campagnolo Over Torque, Campagnolo Comp Ultra, Comp One, nuova batteriaEPS, Bora One 35, Bora Ultra TT.

In anteprima addirittura sulla prossima fiera mondiale di Tapei, trapelano, non tanto velatamente, le novità del catalogo 2014, della casa vicentina. 
Il nuovo standard Over Torque, con perno da 30 mm. Due nuove guarniture, con bracci cavi in fibra di carbonio UD ( trama unidirezionale), in stile Campagnolo, denominate Comp Ultra e Comp One. La Comp Ultra, sarà realizzata con un nuovo perno denominato Over Torque da 30 mm, che la rende compatibile con gli standard BB30, PressFit30 e BB386EVO, ma questa volta senza gli adattatori, che avevano dimostrato limiti di compatibilità, con rumori dovuti a tolleranze infinitesimali. La Comp Ultra utilizzerà cuscinetti in ceramica USB e peserà 620 grammi ( nominale). Sarà fornita con corone standard 52/39, 53/39 e corone compact 50/34, 52/36; con pedivelle dalla lunghezza di 170, 172,5 e 175 mm. La Comp One invece pur mantenendo il perno Over Torque da 30 mm, monterò cuscinetti in acciaio speciale e avrà un peso nominale leggermente maggiore di 675 grammi. Per il montaggio e lo smontaggio di queste nuove guarniture sarà necessario un nuovo utensile, il Non Drive Side.






Comp Ultra

Comp One

Over Torque il nuovo perno da 30 mm 
Altra importante novità sarà finalmente la nuova batteria EPS, dal design decisamente migliorato, che potrà essere utilizzata internamente oppure esternamente al telaio, grazie ad un apposita staffa di montaggio. La batteria avrà una forma leggermente ovalizzata con possibilità di regolazione ad angolo; possibilità questa per consentire un posizionamento ideale, nel caso di un montaggio esterno sul telaio. Invece qualora si opti per un posizionamento interno al telaio, la batteria potrà essere avvitata sui bulloni del portaboraccia, in modo da non doverla rimuovere nella fase della ricarica. La nuova batteria EPS sarà disponibile per le tre versioni del gruppo elettronico, Super Record, Record e Athena. Peso stimato in 132 grammi, a cui vanno aggiunti 21 grammi del supporto di fissaggio. Autonomia stimata, 1100 km nel caso di utilizzo in corsa e 1720 km nel caso di utilizzo normale.




Il prossimo anno sarà disponibile un nuovo pacco pignoni Super Record, Record e Chorus, 11/27 con corone 11,12,13,14,15,17,19,21,23,25,27.


Oltre alla nuova versione delle ruote con cerchio e mezzo in alluminio Vento e Khamsin, e alla ruota con cerchio full carbon, Bora Ultra 35, di cui ho già dato un mese fa l'anteprima, sarà introdotta la Bora One 35, con cerchio full carbon e mozzo in alluminio anodizzato dal peso nominale di 1260 grammi. Non da ultima la novità 2014 della ruota lenticolare full carbon Bora Ultra TT, Textreme TT dal peso nominale di 910 grammi, ben 170 grammi più leggera della Ghibli; ruota peraltro che scorre in questi giorni sulle strade del Tour de France.   




Insomma una variegata serie di novità dal quale attingere a piene mani.       

giovedì 18 luglio 2013

Amarcord: Alpe d'Huez ( anno 2012)

A tutta sulla "SALITA ", come viene chiamata dai  francesi. 




La 18^ tappa dell'edizione 2013 del Tour de France prevede che i corridori della corsa a tappe più prestigiosa, percorrano per due volte il mitico e duro Alpe d'Huez. Il percorso di gara sarà molto impegnativo, considerata anche la discesa tecnica del Col de Sarenne, ad alto rischio. Mi ritorna in mente quando scalai la salita simbolo del Tour de France. Ricordando che per fare una salita dura, epica, ci vogliono capacità di sopportare la fatica e forza di volontà per superare il proprio limite; dunque non solo, allenamento, peso forma ovvero leggero e bici performante.
Ecco il mio reportage:
http://pedalareversoilcielo.blogspot.it/2012/08/le-strade-del-tour-de-france-1-parte.html
http://pedalareversoilcielo.blogspot.it/2012/08/le-strade-del-tour-1-parte-alpe-dhuez.html
http://pedalareversoilcielo.blogspot.it/2012/09/le-ripetute-da-tour-de-france.html
http://pedalareversoilcielo.blogspot.it/2012/08/addio-alpe-dhuez_20.html
http://pedalareversoilcielo.blogspot.it/2012/09/il-mio-diploma-alpe-dhuez.html
http://pedalareversoilcielo.blogspot.it/2012/11/il-tour-de-france-del-centenario-la.html


giovedì 11 luglio 2013

La bicicletta e' un farmaco da somministrare quotidianamente.

Sono noti e sicuri i benefici per il nostro organismo: riduzione dello stress, controllo del peso corporeo (se associato ad uno stile di vita sano anche a tavola), preserva dal diabete, dalle malattie cardiovascolari, dona felicità e determina un aumento dell'autostima, grazie all'endorfina, aumenta le relazioni interpersonali, combatte l'atrosi. Questi sono solo alcun dei benefici per la salute. Non da ultimo contribuisce ad una diminuzione della spesa personale, della spesa del servizio sanitario nazionale, riduce concretamente lo Smog e il traffico, crea occupazione. Strano e' che tutti lo sanno, ma moltissimi "paposciari" con panza grassa e sigaretta, non la usano preferendo diventare poveri e rammolliti usando l'auto  e molte amministrazioni locali non creano piste ciclabili ed agevolano lo spostamento urbano ed extraurbano. Persino lo Stato non riconosce al lavoratore che si reca al lavoro con la bicicletta, l'infortunio in caso di incidente, a meno che il tratto non è coperto da servizio di trasporto locale. 
Per me la bicicletta e' un farmaco e in quanto tale andrebbe prescritto dai medici. La pensa come me anche questo farmacista francese di Bourg d'Oisans che ha messo nella vetrina una bicicletta d'epoca.  

mercoledì 10 luglio 2013

La zavorra più amata dai ciclisti ( anzi da quasi tutti).

Il sogno di tutti i ciclisti e' quello di avere una bicicletta anzi una macchina leggera. Per averla si fanno molti sacrifici. E' puro godimento sentirla leggera e reattiva in salita ed ogni volta che bisogna scattare; un peso ridotto aumenta i watt di potenza perché consente di spendere meno energia per muoverla. Eppure ci sono molto ciclisti che aggiungono più di 100 grammi perché tanto pesa il kit completo per installare quello che chiamo il pannello solare o televisore sul manubrio, per non parlare del peso dell'SRM: i ciclo computer di nuova generazione che fanno di tutto, persino il navigatore e il ..caffè ! Insomma spendono molto per renderla leggera e spendono ancora di più per appesantirla nell'illusione di avere tutto sotto controllo e di migliorare la prestazione ( magari qualcuno completa la spesa aggiungendo anche il doping!).
La bicicletta è una macchina semplice, si muove attraverso uno straordinario e costante equilibrio fisico, precario e nessun altra macchina segue la sua incredibile evoluzione dinamica, in una sorta di immedesimazione organica. Tentativi suggeriti dal consumismo, di renderla diversa, di farla assomigliare, ad una moto ( basti pensare agli inutili, brutti, pericolosi e pesanti, freni a disco! Roba da MTB per deejay), ne contaminano l'essenza, il valore di cui la bicicletta è portatrice: l'umiltà. La bicicletta non è fanatica come una moto, un auto da corsa. La bicicletta non si ferma mai; ha un indissolubile legame con il ciclista. In alcuni casi tende persino ad assomigliargli, aggiungendo un componente, colorandosi . Ma ha un limite: per muoversi deve fondersi con l'energia profusa nella pedalata. Basta solo quello. Pedalare. Non si può farla muovere diversamente. Non si può controllarla elettronicamente. Quanto è goffa ed inutile una batteria di un cambio elettronico, che la rende, allo stesso modo, di un sofisticato computer, vulnerabile e meno leggera. La bicicletta ha bisogno di leggerezza, anche in termini filosofici, e per "volare" ha bisogno di assomigliare ad un uccello, che nella semplicità di due ali, è capace di ineguagliabili evoluzioni; la bicicletta anch'essa vola, nella velocità presa lungo una discesa, nella continua sfida contro il vento. Un computer è eccessivo, ne contraddice il senso delle due ruote silenziose: rendere una persona libera da ogni vincolo, da ogni limite materiale. L'elettronica ha la stessa funzione di una zavorra per una mongolfiera, ne limita il volo. Per quanto si possa fare, per muoversi la bicicletta ha bisogno solo di una pedalata. E il ciclista per andare forte e sentirsi felice ha bisogno di essere libero, di nutrirsi bene ed essere in forma fisica; forza e motivazione sono quello che serve; senza più convenzioni con la società, senza inutili formalismi che imprigionano nell'omologazione: non sei "avanti", non sei al "passo" con i tempi, se non sei computerizzato, anche in bicicletta, perchè tutti fanno così e se vuoi essere fare parte dei ciclisti evoluti, devi adottare lo standard del ciclista cibernetico. Allo stesso modo di come avviene nella società schiava degli oggetti Cult, che illudono il consumatore, agendo sulla insicurezza e sul bisogno di "potere" sugli altri; infondendo la convinzione miracolosa di renderlo migliore, almeno nell'apparenza e non nell'essere. Sull'utilità "essenziale" dell'elettronica nella gara e ancor prima nell'allenamento, permangono seri dubbi. Basterà ricordare l'ottava e la nona tappa del Tour de France 2013 e capire che si vince solo per la forza delle gambe e della mente. I tanto venerati corridori del team Sky, che usano uno strumento elettronico, sofisticato e costoso, chiamato SRM, un misuratore della potenza di pedalata, che il consumismo vuole fare apparire vincenti perchè capaci di pedalare utilizzando uno strumento elettronico, quasi miracoloso, che "inietta" nel corpo degli atleti un formidabile segreto di vitalità, hanno invece dimostrato che nemmeno l'elettronica appunto, può fare superare quell'indissolubile rapporto tra persona e bicicletta, semplice e naturale. Certo nell'ottava tappa, tutta la squadra ha dominato la corsa, vincendola, con una tattica cadenzata in termini di andatura e di gestione dello sforzo e della tattica, dall'SRM: mai al di sotto di un data potenza di pedalata, espressa in Watt, la parola magica, tanto venerata oggi, dai cultori dell'atleta invincibile, per sentirsi una razza eletta. Tutto bene, solo che hanno dimenticato che il corpo non si ricarica come un cellulare, ha i suoi limiti naturali. Prova ne è stata, la nona tappa, quando tutta la squadra SKY è saltata, tranne il leader, rimasto isolato e  vulnerabile nonostante il suo SRM, costretto solo a limare sugli scatti degli avversari e a mettersi la ruota degli avversari, per non perdere posizioni in classifica: ha pagato la dura fatica della tappa precedente.  Al termine della nona tappa, tutti i corridori del team SKY sono stati colti dagli spasmi del dolore fisico, (uno di loro si è addirittura ritirato), facendo  una magra figura. Senza le gambe la bicicletta non si muove. Ecco i limiti dell'elettronica e dell'uomo pensato cibernetico. La persona è fatta di diversa sostanza, è umano. Per pedalare e non perdere il senso della realtà, in bici, come nella vita, bisogna capire chi siamo e quello che facciamo, per non illuderci di dominare il tempo e la forza. Per questo amo pedalare con il vento in faccia, seguendo l'istinto, ascoltando il limite del mio corpo, che parla, e uno strumento elettronico, "strillando", e finendo per confondermi, mi impedirebbe di ascoltarlo. Senza l'ausilio dell'elettronica, si può, almeno in bicicletta, affinchè pedalare ritorni ad essere un gesto naturale, senza vincoli e convenzioni e ci renda liberi , almeno nel pensiero: una chimera o una realtà ? Saluti ciclistici.


Allenamento sui monti Aurunci

                 






lunedì 8 luglio 2013

E poi dicono che i corridori professionisti non frenano......

E' la ruota Campagnolo Bora H35 del team Movistar. E' ferma ai box del Tour de France. A guardare la foto, verosimilmente, la pista frenante presenta segni delle frenate; addirittura è visibile una ammaccatura verticale sul cerchio in corrispondenza della lettera L della scritta Ultra.


lunedì 1 luglio 2013

Stretching e addominali

Alcuni esercizi praticati e consigliati per migliorare la flessibilità della schiena e delle gambe: la posizione del "cane" usata dal ciclista professionista Froome; piegarsi sulle mani rovesciate; flessioni per addominali. L'importanza dello stretching è assoluta: permette un recupero della elasticità dei muscoli, che per effetto della pedalata finiscono per essere compressi, e un aumento della flessibilità della schiena, con conseguente miglioramento dell'assetto in sella. Non da ultimo, previene infiammazioni e rotture dei muscoli. Non praticate l'attività fisica senza stretching; è pericoloso.