lunedì 17 settembre 2012

Il ritorno della bicicletta.

Il blogger ascolta la società. Egli è un viaggiatore senza confini, un esperto di tematiche, un curioso, una persona che condivide le emozioni; un comunicatore senza interessi di parte; un divulgatore onesto intellettualmente, senza censura. Il blogger non può che avvertire i cambiamenti della società e nella nostra società è in atto un cambiamento epocale. Ogni cambiamento travolge le abitudini e gli status symbol, come l'auto con il motore a scoppio. L'aumento del prezzo del carburante, dei costi dell'assicurazione per la responsabilità civile, del bollo auto e in genere di tutto quello che comporta la gestione e la manutenzione dell'automobile, tenuto conto della recessione economica, della perdita dei posti di lavoro e della riduzione del potere di acquisto, comporta un ripensamento del sogno degli italiani: l'auto di proprietà.  Pensate al traffico nelle città, ma anche a quello nei piccoli centri urbani. Il tempo perso negli incolonnamenti o alla ricerca delle zone di accesso o del parcheggio rendono la vita insostenibile dal punto di vista della qualità della vita perchè apportano stress. L'aumento degli incidenti stradali e delle conseguenti morti e lesioni personali, rende addirittura pericoloso, l'utilizzo di questo mezzo di trasporto per via anche dell'eccessivo e sconsiderato uso che se ne fa. Insomma il progresso non solo aggiorna i nostri prodotti di consumo, o almeno sembra che lo faccia, perchè spesso si tratta solo di operazioni commerciali di facciata, ma evolve il nostro stile di vita. Spesso mi capita di vedere automobilisti o motociclisti in sovrappeso o addirittura obesi. Gli stessi che ricorrono al Servizio Sanitario nazionale per farsi curare i problemi di salute connessi al loro stato di persone pigre e depresse. E' appena il caso di precisare che ciò comporta un aumento delle spesa pubblica e una diminuzione del reddito personale del cittadino malato. Mi chiedo perché questi infelici italiani non parcheggiano i loro veicoli portatori di malattie e di povertà  per andare ad acquistare il giornale e la smettono di "passeggiarci" nelle strade, liberando le città dai loro inquinanti mezzi ? La vita dinamica fa bene alla salute e aumenta il senso di benessere psicologico e conserva più soldi nelle tasche, magari per utilizzarli per una sana vacanza o per la cultura, altro problema dell'italiano medio. Ma vado oltre. Lo smog causato dagli scarichi delle auto e delle moto causano tumori. Sapete che la percentuale delle persone malate di tumore cresce in modo esponenziale ? Non lo sapevate ancora ! Ma forse spesso lo dimenticate. Vi invito a recarvi presso i reparti ospedalieri  di oncologia per rendervene conto.  E non venite a dirmi la solita storia del " come faccio ad andare a lavorare o ad accompagnare i bambini a scuola". Prima dell'avvento del veicolo a motore, quale mezzo di trasporto ordinario e di massa, gli italiani andavano solo in bicicletta. C'erano milioni di biciclette nelle strade o parcheggiate nella stazione dei treni. Si andava a lavorare e a scuola a piedi o con la bicicletta e il treno. E si era felici e più sani. E il progresso non si arrestò. Già il progresso. Ai tempi si fece passare il messaggio pubblicitario che l'auto era il progresso. Dovevano vendere le auto e imbonire i consumatori. Il progresso quello vero si misura invece con l'aumento del benessere della collettività; con la diffusione della cultura; con il superamento delle barriere sociali; con la diffusione di internet; con la crescita della solidarietà; con le auto che non inquinano ( di cui esistono i brevetti da tempo). Creiamo una società intelligente. I posti di lavoro, in Italia, li può dare in modo permanente,  solo il turismo, l'agricoltura e i settori collegati. Riusciremo non solo a risolvere il problema occupazionale e quindi non vedremo più lavoratori scioperare e prendere le botte, ma  recupereremo anche la bellezza unica del nostro territorio, impedendone il disseto idrogeologico, portatore di alluvioni e di morti. L'Italia ha un territorio unico, con un patrimonio culturale e naturale unico al mondo. Non continuiamo a distruggerlo con l'inquinamento ( per non parlare dell'abusivismo edilizio e dell'utilizzo di terreni agricoli per costruire abitazioni, espressione del peggiore malcostume italiano).
Facciamo questo salto di qualità e ripensiamo le nostre abitudini. E l'auto con motore a scoppio, insomma quella che per muoversi a bisogno di benzina e gasolio è diventata una catttiva abitudine. E come tutte le abitudini, non solo crea dipendenza, ma anche illusioni. Non solo nell'amore, ma anche nello stile di vita. Mi viene da pensare al titolo del film del compianto Massimo Trosi: " Pensavo che fosse amore e invece era un calesse". Pensate ci sono 69 auto per 100 abitanti a Roma (fonte Legambiente) Ma l'inversione della tendenza forse è già in atto. E' stato calcolato che 25 milioni di italiani usano la bicicletta come mezzo di trasporto nelle città.  Nel 2012 sono state vendute oltre 2 milioni di biciclette (Fonte Confindustria ANCMA diffusa in occasione dell'EICA, Esposizione internazionale del Ciclo di Verona 2012). Il Triveneto e l'Emilia Romagna sono le regioni dove la gente è più attiva nella ricerca della bici. (Fonte DAS su Dati Istat). E i dati sono destinati a crescere. Invito il Governo ad incentivare l'uso della bicicletta con una corretta politica fiscale che riduca l'IVA sugli acquisti e la creazione di una rete capillare di piste ciclabili, anche extraurbana, come avviene anche in Francia, Olanda e altri paesi evoluti. Invito il Governo a modificare il codice della strada in vigore in modo da tutelare il ciclista e rendere la bicicletta non un mezzo per pochi, ma per molti, anzi moltissimi cittadini. Cambiamo le nostre città e restituiamole ad un clima pulito e alla loro autentica bellezza. A Parigi ( è stata la prima), Londra, Roma, Milano, al fine di garantire la mobilità sostenibile, si è proceduto all'acquisto di migliaia di bici, che possono essere utilizzate dai cittadini, talune volte gratuitamente, altre volte con un costo irrisorio, si parla di  circa 30 € all'anno. Utilizziamole e lasciamo l'auto in garage. Facciamo prima e ci teniamo in forma. Meditate.




Nel resto dell'Europa il ciclista è parte integrante della società e viene tutelato: queste segnaletiche stradali le ho trovate in Francia.

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