lunedì 30 gennaio 2012

Il ponte.

Prima o poi nella vita c'è un ponte da attraversare. Al di là c'è..... il "nuovo".....una scelta da fare.....il futuro.





venerdì 27 gennaio 2012

Terracina. Il mistero è sottoterra, ma non troppo. E se fosse la villa di Domiziano ?

Tutto è tinto dal mistero più cupo. I personaggi sono due. Un poeta, il più grande epigrammista di lingua latina, tale Marziale; l'altro, un uomo che fu l'imperatore dell'antica Roma, tale Domiziano. Essi avevano la passione delle vacanze sul litorale meraviglioso che parte dal Circeo, prosegue per Terracina e giunge  fino a Formia. Erano amici. Ma il loro legame con Terracina, scomparve nell'oblio, nella nebbia del passato, che tutto avvolge e nasconde. Ma il tempo non ha voluto che ciò fosse per sempre e l'ha riconsegnata, questa passione, ai posteri, nell'unico modo possibile......con uno scavatore di un impresa di costruzione. E  così la storia si riprende la sua rivincita , i spettri sono ritornati tra di noi, restituendo tutto alla luce del nostro tempo e ora il mistero avvolge non solo la loro storia, ma anche il futuro di un complesso archeologico romano di incredibile interesse. Ma procediamo con ordine. 
Ecco gli epigrammi scritti dal poeta latino: V. 1, X.3; X,30.
Tradotti in termini poveri, parlano di un palazzo sul mare, dal quale si può pescare, stando alla finestra, della camera da letto, da dove Marziale vede la distesa di acque del porto e una piccola barca pittata. 
Ora vediamo di dare una ricostruzione plausibile alla vicenda. Domiziano e Marziale amavano stare anche a Terracina perchè oltre ad essere bella, si mangiava bene e ci si divertiva. La frequentavano appena gli impegni ufficiali lo consentivano. L'uomo più potente a quei tempi, riconosciuto come una divinità, volete che non potesse permettersi ville dove il suo sguardo si posasse ? Volete che l'Imperatore non potesse scegliere dove costruire una dimora imperiale ? Non aveva bisogno certo di autorizzazioni amministrative e soprattutto non doveva rendere conto a nessuno. La ricostruzione fornitaci da Marziale consente di ritenere che la villa, una delle tante, del suo amico Domiziano fosse stata realizzata nell'area denominata Montuno. A pochi metri dal porto romano e dal mare. Qualcuno di voi potrebbe dirmi che tutti i posti lungo la costa possono essere possibili per costruirla. Forse. Ma sta di fatto che i versi di Marziale parlano anche di Terracina e di una zona molto simile a quella in questione. 
In più c'è lo scavatore della ditta che pensava di realizzare un bel parcheggio per ottanta inquinanti mezzi di ferro zincato....non vi preoccupate non sto parlando di qualcosa di sconosciuto, sto parlando delle vostre amate auto.  E già perchè da sotto la terra/sabbia del Montuno è venuto alla luce un inquietante muro antico, di origine romana e compatibile con una struttura di ampie dimensioni, oserei dire, la parte iniziale di un plesso di imponente bellezza, un patrimonio dell'umanità. Lo studio Mercator depone a favore dell'esistenza di strutture interrate nella zona circostante.  Dunque potrebbe essere un muro di opera mista databile intorno al I-II sec. d.c., lungo 20 metri ed alto 4 metri circa. Ora il mistero: e se fosse parte della villa dell'imperatore romano Domiziano, raffinato e amante del bello, appartato e silenzioso ? Quel muro potrebbe essere un indizio che depone a  favore a questa ipotetica ricostruzione. 
Sapete come è andata a finire, almeno per ora ? All'italiana. L'escavatore è stato rimorchiato e portato via in tutta fretta. I lavori di costruzione del parcheggio interrotti o forse terminati. L'amministrazione comunale terracinese, è in balia degli eventi e del bilancio e si interroga su cosa fare: se risotterrare tutto per non fare innervosire Domiziano; o dare seguito all'idea suggerita dagli studiosi, quella di continuare con gli scavi e portare alla luce quello che c'è sotto, e chiarire definitivamente se trattasi della villa di Domiziano o di un altro complesso architettonico risalente all'epoca romana. Superfluo osservare che gli scavi sarebbero o saranno, un arricchimento per Terracina e per l'umanità, in termini culturali ed economici. Attendiamo. Intanto il muro è lì e pare guardare il nuovo tempo, davvero brutto e miserabile, se rapportato ai fasti del passato.  
Chi deciderà la sorte del ritrovamento ?  Sarà il liberismo selvaggio della comunità europea, stavo per scrivere comunità tedesca, portatore di disgrazie economiche e personali, che impone assurdi ed insensati vincolo di bilancio, che permette che opere di interesse mondiale come Pompei vengano distrutti dal tempo e dalle incurie e dall'insipienza dei burocrati che governano le nostri povere sorti, alla ricerca della gloria personale a danno della nostra felicità; oppure sarà il prestigio e il peso della storia italica, che ha origini nell'antica Roma, padrone del mondo ( che disgrazia ci ha potuto colpire se siamo finiti così !!!), l'orgoglio di essere italiani e di uomini pensanti che amano la cultura ?  Chi ? Anche questo fa parte del mistero. 
Lancio una provocazione: visto che in questi giorni si parla di limitazione della sovranità a proposito dell'ingerenza da parte della CE nei governi nazionali, quando chiedono soldi per finanziare il debito pubblico, ( in pratica i banchieri della BCE dicono: " Se volete i soldi comunitari dovete farci comandare a casa vostra." !!!), perchè non proviamo a vendere  tutto il nostro patrimonio a nazioni come gli U.S.A. o il Giappone ( ai tedeschi no, mai) ? Almeno così lo potremo salvare e donare all'umanità !!!!
Che Dio e gli uomini coraggiosi ci salvino dalla merkel, dalla germania dei lander, dai burocrati della comunità europea e dal maledetto liberismo.....che Domiziano imperatore di Roma, scateni le sue potenti armate contro il liberismo e ci consegni un futuro di cittadini, liberi e felici,  progenie della gloriosa Roma, portatrice della civiltà e del diritto nel mondo. 

AGGIORNAMENTO. Oggi 27.3.2012 ho visto che il muretto di recinzione è stato ricostruito; una rete è stata installata; il parco chiuso; e una ruspa sta spargendo e spianando la terra nella zona interessata dagli scavi che sono stati ricoperti. Perchè ? Cosa c'era che non doveva venire alla luce per intero ? Allego le foto.

il muro romano avvolto dal mistero


Foto scattata il 27.3.2012. 

Foto scattata il 27.3.2012

Foto scattata il 27.3.2012

martedì 24 gennaio 2012

CRONACA del GIORNO del RIMPIANTO. CROLLA UN MITO. NESSUNO E' ETERNO.


Dal Nostro Inviato della Gazzetta del Ciclismo Terracinese. (cronaca di un uscita del gruppo di qualche tempo fa)
Ernesto marca stretto tutti anche il suo compagno di squadra, Lupo e perde la tappa: “ Ma spero che sia stata una giornata storta”. E venne il giorno in cui ebbe fine una gloria del ciclismo amatoriale locale. Avvenne a gennaio, in un sabato, che avrebbe dovuto preparare il giro domenicale. L'illusione di essere sempre i più forti ha il suo tempo. Gli scatti ripetuti di un avversario si sono rilevati i colpi di frusta fatali, fatti senza guardarti negli occhi, ma solo scrutando l'ombra stanca e disperata che si avvicinava, ammaliata dalla tattica dell'elastico. E’ la trama spietata di un destino che sottrae dalle vittorie i campioni di ieri e regala nuove emozioni ai campioni del domani. Ernesto detto Vecio, ha fatto buon viso e cattivo gioco. Il veterano si rifugia in un silenzio assoluto. Un attimo per tirare il fiato e sciogliersi la bandana, poi una raffica di parole piene di amerezza:- “ Mi sentivo troppo controllato ho cercato di sfruttare la scia di una moto, dopo che l’ho visto scattare, ma Lupo è stato più veloce. Se ci sarà un'altra occasione ci riproverò.’”. Nessuno ci crede, forse neanche lui. Un mezzo sorriso amaro, prima che ripeta la solita cantilena :-Ouè pizzò lo vuoi capire che il telaio in titanio è migliore…azz sì duro”.
Se non ci fosse stato Lupo a farci sognare, l’eroe della mattinata sarebbe stato lui, il giovane Noè della squadra rivale, al quale il padre corridore Perez Salvatores aveva concesso una certa libertà, perché lo riteneva capace di prestazioni importanti. Invece in una tappa dove si sono accavallati sentimenti di rivalità, di amicizia e di riconoscenza, Noè ha preferito cantare canzoni stonate e guardare aitanti fanciulle ai bordi della strada. Ora gli resta solo il grande rammarico per un occasione perduta. Subito dopo la corsa il corridore milanese che vive on the country ci confida:- “Sull’ultima salita ho provato a mettere il 53-11 e mi sono piantato…forse è il cambio che non và… forse…! ”. Ma quelli del gruppo ricordano ancora la sua smorfia di dolore.
E Perez Salvatores ? Qualcuno ha detto:- “ Lo abbiamo attaccato ed isolato, però lui ha dimostrato di avere ancora grinta a 55 anni e un buon motore, visto che non ha mai mollato”. In verità il ciclista pseudo colombiano, dai baffi d’oro, pur nutrendosi con i fichi secchi e usando una bici belga, ha sbagliato tattica, rimanendo esposto alle fughe dei gregari di Lupo, che lo hanno costretto a staccarsi dal gruppo di testa.
Il cavallo vincente si vede all'arrivo. In fondo anche lui sente il peso del tempo e del destino. Il ciclismo in fondo è la metafora della vita.
Cala il sipario. Il giro del giorno si è concluso con la vittoria di Lupo, poco allenato, che stacca i favoriti e il gregge; già proprio il gruppo che dimentica spesso i numeri dei solisti per indole, che nulla può mentre la gloria spinge un uomo solo verso la vittoria. La prossima uscita è sempre più vicina. La storia si ripeterà. Cambieranno i vincitori e gli sconfitti, ma il copione sarà sempre lo stesso e lo scriverà la vita, giocando con il fato e il caso. 

Come rimuovere una ruota posteriore e rimontarla sulla bici





Buona visione. Saluti ciclistici. 

lunedì 16 gennaio 2012

Farnese Vini, Neri Sottoli, Pagliaroli Vetri, stagione 2012: si parte dalla riviera d'Ulisse. 2^ parte.

Ecco la seconda parte del mio reportage dedicato alla squadra italiana con passaporto inglese, invitata al prossimo giro d'Italia.
Ho viaggiato nel loro mega bus alla volta del grande e prestigioso stabilimento della Pagliaroli Vetri. E' stata una simpatica esperienza che mi ha fatto conoscere da vicino il mondo delle corse. In bus, oltre al Presidente Franco Pagliaroli, c'era il mitico Scinto e mezza squadra. Il resto era nelle ammiraglie con Parsani. E' vero, Scinto è vulcanico, in pratica è in continua attività, non si ferma mai; ride, scherza, rimprovera, consiglia, racconta. Ininterrottamente. Insomma è una vera forza della natura. Scinto è carismatico e sa lavorare con competenza ed autorevolezza. Penso che raccoglierà molti successi nella sua carriera di DS.
Ho appreso dal presidente Franco Pagliaroli, un uomo eccezionale, dall'alto profilo umano e professionale, che quando due anni fa Visconti divenne Campione d'Italia, lui era in ammiraglia con Scinto. Dopo che il corridore siciliano tagliò vittorioso il traguardo, fregiandosi del titolo di Campione d'Italia, Scinto ebbe una tale esplosione di gioia che usci dall'auto di corsa dimenticandosi di tirare il freno a mano, che venne prontamente fermata dal provvidenziale gesto del presidente Pagliaroli.
Ma la Farnese Vini quest'anno ha anche un altro DS che vorrei ricordare: Sergio Parsani. Classe 52 lo chiamano il francese bergamasco, perchè è nato in Francia, ma ha passaporto italiano. Ex corridore dal 1953 al 1983, ha nel suo palmares 5 vittorie prestigiose tra cui 1 tappa al Tour, 1 tappa al Giro, Giro delle Marche e la Sassari – Cagliari. E' stato un buon passista nella squadra di Gimondi. Ma la sua carriera è andata oltre quella del corridore. E' stato tecnico dello squadrone belga Quick Step, quando nelle sue fila c'erano campioni del calibro di Bettini, Boonen, Visconti, nel suo primo anno all'estero e ovviamente Pozzato, nella stagione in cui il corridore di Sondrigo, vinse la Milano Sanremo e fece un ottima campagna del Nord.
Parsani segue Pozzato da circa 7 anni. Tra di loro è nata un amicizia, oltre che un proficuo rapporto professionale. Averli visti ancora insieme, mi ha fatto molto piacere. Sapranno lavorare al meglio. In bocca al lupo.
Un saluto al capo meccanico Daniele, toscano doc, che ringrazio per avermi scattato la foto con Parsani e Pozzato.
Una nota di colore: i corridori hanno degustato con estremo piacere ed incredibile voracità, le mozzarelle di bufala pontina DOP e l'olio pontino, tra i migliori al mondo.
Ora vi lascio alle ultime foto scattate in un giorno che ricorderò con piacere.
Tra Parsani e Pozzato....non è per molti !!!

In viaggio nel bus della squadra


Con Gatto

L'ammiraglia di Scinto.


La Bici di Pozzato

particolare della bici di Pozzato
L'arretramento della sella di Pozzato !!!

Scinto parla alla stampa


martedì 10 gennaio 2012

Farnese Vini Neri Sottoli Pagliaroli Vetri, stagione 2012: si parte dalla riviera d'Ulisse. 1^ parte.

In principio fu Marco Pantani. Scoprì Terracina e la riviera d'Ulisse scegliendola per i ritiri invernali della Mercatone Uno. Marco ebbe anche il grande merito di consacrare allo sport una delle coste più belle d'Italia, ma io direi del mondo, facendola conoscere al mondo del ciclismo professionistico. E così negli anni successivi anche la Lampre, la Liquigas, la Androni Giocattoli, la LPR e altre squadre professionistiche anche MTB sono venute a svernare sulla riviera del sud Tirreno, tanto cara agli antichi. Di essa ne parla Omero nell'Odissea narrando le gesta del mitico Ulisse. Su di essa il Dio dell'antichità, l'imperatore romano Tiberio, ha costruito una villa suggestiva, bagnata dal mare.
Quest'anno la Farnese Vini - Neri Sottoli, squadra professional con licenza inglese, è ritornata sulla riviera d'Ulisse, come l'anno scorso quando aveva preparato la positiva stagione 2011.
A 100 metri dalla villa dell'imperatore romano Tiberio, il team professional italiano ha scelto di fissare le tende del suo accampamento. I legionari romani dell'Italia moderna hanno scelto di stare qui. E come ai tempi dell'antica Roma, dopo avere conquistato una città, anche i legionari della Farnese Vini hanno detto: “ Hic manebimus optime” cioè “ Qui rimarremmo ottimamente”.
Il posto scelto è incantevole agli occhi e all'anima ed è allenante per le gambe dei prof.
Clima ideale, percorsi variegati e riservatezza assoluta è quello che cerca un team durante la preparazione invernale.
La squadra diretta da Scinto coadiuvato da Parsani e Citracca punterà sul trio italiano Pozzato, Gatto e Guardini.
Pozzato vincitore della Milano – Sanremo nel 2006, Campione d'Italia nel 2009, quando arrivò secondo alla Parigi Roubaix, vincitore di due tappe al Tour de France e vincitore di tappe al Giro d'Italia, nonché al Giro del Veneto, Coppa Placci e memorial Cimurri, un forte passista, cacciatore di classiche, un atleta di innata e rara eleganza, cordiale con i tifosi, corretto con gli avversari, sarà il capitano nelle classiche del Nord, dove terribili ed affascinanti corse, attendono ancora il famoso corridore vicentino. L'anno scorso ha causa di un grave infortunio vinse solo il GP Beghelli.
Gatto, vincitore dell'8^ tappa del Giro d'Italia 2011 quando precedette Contador nonché del Trofeo Matteotti, del Giro di Romagna – Coppa Placci e una tappa del giro della provincia di Reggio Calabria invece punterà a ripetersi anche nella prossima edizione della corsa rosa. Mentre Guardini l'emergente sprinter cercherà di sfrecciare verso la vittoria, cercando di eguagliare gli undici successi della stagione passata raccolti in tappe di giri importanti come il Tour del Quatar, Giro del Portogallo, della Turchia e del Langkawi.
Proprio oggi l'organizzazione della corsa rosa ha ufficializzato l'invito della squadra di Scinto alla prossima edizione del Giro d'Italia 2012, che come ogni anno si presenterà affascinate.
Partenza per l'allenamento quotidiano alle 9,30 circa. I ragazzi sereni e riposati sono usciti dalla tana dell'albergo ricevendo la carezza calda dal meraviglioso cielo terso e del mare azzurro pontino i cui fondali si pregiano della Bandiera Blu; uno sguardo fugace alla vicina spiaggia, qualche scala saltata prima di giungere sotto al gazebo giallo dei meccanici. Qui le bici MCipollini, compagne di lavoro silenti e formidabili, li attendono registrate ed oliate. I collaboratori finiscono di caricare le ammiraglie e il camion con due cassette di banane. Clima disteso e allegro.
Poi si parte e il gruppo sfreccia colorato, ordinato e vociante lungo la strada che li porterà alle porte della nuova stagione. Un bocca al lupo.
Per i tifosi di Pippo Pozzato: l'ho trovato concentrato, sereno e con la giusta dose di cattiveria agonistica.
Per gli appassionati: il di2 rende la vita facile ai meccanici....controllano solo la batteria e a lubrificare la catena. Secondo me i gruppi elettronici saranno sempre di più usati nel mondo delle gare prof perchè oltre a garantire una minore manutenzione (registrazione del cambio), potranno essere utilizzati come "zavorra" tecnica su bici sempre più leggere e per questo esposte al rischio penalità  per peso  inferiore a quello di 6,800 kg, obbligatorio secondo il regolamento UCI. 
Lascio il resto della presentazione alle foto. Buon divertimento.




















ciclocomputer di Pozzato

PowerTrap di Pozzato
la bici di Guardini









la videocamera di Pozzato



il cielo terso

La location la Grotta di Tiberio