venerdì 16 dicembre 2011

Per le vie di Terracina: parte III - Santuario romano di monte S. Angelo. Scatti liberi per una città antica.

Continua la visita nella città antica di Terracina, alla ricerca dei luoghi eterni. Oggi è la volta del santuario romano di monte S. Angelo e delle sue fortificazioni, che domina dall'alto dei suoi 227 metri, la città di Terracina e rappresenta la parte più avanzata dei Monti Ausoni, che qui toccano per l'unica volta, il mare. Siamo alla fine del IV sec. a.c quando i romani tracciarono la via appia e probabilmente destinarono la sommità dell'altura al culto della divinità la cui attribuzione è controversa: si parla di venere. Ma seguitemi. Dopo avere lasciato il piazzale Loffredo antistante il santuario, il percorso inizia, dall'ingresso al “campo trincerato”, ovvero la zona militare del santuario, con fuzioni di controllo della via appia e di difesa dell'abitato del santuario. Qui troviamo una torre medievale, risalente al XIII sec. d.c. . Scendiamo sulla terrazza mediana per la visita ai monumenti maggiori del santuario. Si scende ancora verso l'interno della grande sostruzione e verso l'interno della terrazza inferiore per ammirare le strutture meglio conservate del complesso. Si risale quindi verso il piccolo tempio per ritornare al punto di partenza, godendo di una vista mervigliosa. Tempo occorrente circa 2 ore per visitarlo. Durante la visita risalteranno all'attenzione, il portico, la sede dell'oracolo, la galleria prospettica, le arcate esterne, la grotta oracolare, l'ambulacro del grande basamento, il mosaico a crocette e gli ambienti di lavoro del monastero medievale, il piccolo tempio. Circa il piccolo tempio va detto che l'aerea risalente al primo insediamento romano, non venne abbandonato nel medioevo, periodo in cui tale struttura, divenne un monastero dedicato a S. Michele Arcangelo, che poi diede nome all'intera struttura. Sulla sommità di questa altura sacra agli dei e a Dio, è possibile godere di un panorama straordinario, fatto di immagini di rara bellezza, la cui cornice è il mar Tirreno, e la costa che va da Terracina fino a Gaeta, senza dubbio la più bella del territorio laziale. Qui è facile perdersi guidati dal pensiero, in un viaggio nella storia, tra le strutture che nei secoli hanno ospitato sacerdoti e guerrieri. E magari nei momenti di più intenso silenzio, i più fortunati, potranno sentire la voce dell'oracolo, echeggiare  nella grotta destinata a questa funzione. Il vento vi libererà verso un volo ideale, dal punto più alto del cielo terso, fino al punto più estremo dell'orizzonte. Per un ritorno al tempo reale che vi renderà più sereni. Vi divertirete a nascondervi nella galleria prospettica, formata da porte, che disegnano una incredibile composizione fatta di archi e masse murarie. Se vi capiterà di incontrare qualche sacerdote, che con passo lento, si incammina, verso il tempio, non lo disturbate, ma seguitelo nella sua orazione. Vi regalerà una fuga nel tempo. Alcune precisazioni di carattere storico: l'area monumentale è costituita da tre entità, le mura dell'acropoli, il piccolo tempio ovvero il monastero benedettino dedicato a S. Michele Arcangelo e le due terrazze a diversi livelli. La presenza di un  luogo di culto antico su monte S.Angelo è attestato almeno al IV sec. a.C. . Si avvalora l'ipotesi che voleva venerata nel santuario una divinità volsca assimilata poi dai Romani ed identificata con Giove fanciullo (anxurus). La questione della dedica del tempio non è risolta. Recentemente si è pensato di ricondurlo alla divinità di Feronia ( la dea della fertilità), secondo un passo di Plinio il Vecchio. Nel 1894 a seguito degli scavi che portarono alla luce il tempio della divinità e del rinvenimento di due basi con dedica a Venere, si è pensato che la divinità oggetto del culto fosse invece quest'ultima e che fosse stata eretta a ringraziamento per la vittoria di Silla nella guerra civile contro Mario. Per completezza va però detto che sono stati rivenuti nel tempio veri e propri giocattoli offerti a Giove fanciullo. La rovina del complesso monumentale è stata attribuita agli effetti dell'editto di Teodosio relativo alla distruzione dei templi pagani (426 d.C.). Distruzione che non fu totale,visto che nelle arcate del piccolo tempio si è instaurato proprio un monastero benedettino dedicato appunto a S. Michele Arcangelo. 
Buona visita. Un curiosità per gli amanti della musica: in questi luoghi sospesi tra le nuvole, Ligabue ha girato il video del brano Happy Hour......cercatelo su you Tube.........è molto bello !!!!!



































particolare del campo trincerato


la grotta degli oracoli

il piccolo tempio






3 commenti:

  1. Il tempio di Giove, giusto? UNO SPETTACOLO!!!!
    Che dici se a primavera ci facciamo una due giorni come si deve?!?

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  2. dico che va bene......porta pure nicoletta altrimenti comincia a parlare male degli uomini che sono egoisti, vanitosi, ecc. insomma parla delle donne ma non lo sà....aahahahahahah scherzo nicoletta è una donna saggia e che vede lontano !!!!

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