domenica 15 maggio 2011

Test Bike: Kuota Kom Evo.

Un telaio si valuta in base ai parametri della costruzione ( verniciatura, rifinitura, stile), leggerezza, reattività, rigidità torsionale ( laterale) e confort. E così ogni volta che testo un telaio, mi tocca azzerare le valutazioni fatte in un precedente test e misurare le capacità diverse di un successivo prodotto, testandolo in due giorni di prova. Perchè ogni telaio è diverso dall'altro. Devo dire che ultimamente nella gamma alta, quella dei modelli top, la differenza è molto sottile. Insomma bisogna essere con il “palato” fine ovvero con il fondoschiena sensibile per capirne le differenze. Fondamentale è l'assemblaggio del telaio. Le ruote sono essenziali a tal punto che le caratteristiche di un telaio sono attenuate o esaltate dalla ruota giusta. Per questo consiglio ai ciclisti che vogliono una bici all'altezza di acquistare solo ruote performanti.
Il test bike di questo mese è dedicato al modello top di gamma della casa italiana, Kuota: la Kom Evo, colorazione clear ovvero nero lucido. E' lo sviluppo di un progetto iniziato nel 2009: la Kuota Kom.
Assemblata con gruppo Sram Red versione limited edition Tour de France,con guarnitura BB30 Kuota K30, ruote full carbon da 46 mm, Reynolds Assault per copertoncino, copertoncini Kuota Kriterium da 23mm, sella San Marco Regale, curva in carbonio Kuota Katch, attacco in alluminio Deda Quattro, pedali Look Kèo Max, reggisella in carbonio Kuota.
Le caratteristiche essenziali del telaio sono: monoscocca con costruzione del triangolo anteriore in un unico pezzo; carbonio unidirezionale (UD) ad alto modulo; nanotecnologia; movimento centrale a sezioni maggiorate, con sistema BB30; serie sterzo integrata con sezione 1-1/8 e 1-1/2, con calotte della serie sterzo interamente in carbonio; carro posteriore con foderi a sezione asimmetrica. Peso nominale del telaio misura 50, grammi 985. Peso nominale della forcella full carbon 365 grammi. Peso reale e complessivo della bici testata, 7105 grammi.

Prova su strada.
Ottima rigidità torsionale. E' questa la caratteristica precipua. Spingendo sui pedali si avverte una netta e marcata rigidità della scatola del movimento centrale con sezioni maggiorate e struttura BB30. La guarnitura BB30 della Kuota, full carbon, con pedivelle imponenti, esalta la vocazione principale del telaio. Danzando sui pedali in salita si spinge alla grande e si riescono ad ottenere forte accelerazioni. Il telaio non flette mai. In piedi la bici si spinge meglio. Rimanendo sulla sella invece si avverte meno reattività. Dunque ottima rigidità laterale e discreta reattività (scatto). Parliamo ovviamente di prestazioni spinte al limite, su un mezzo condotto da un cicloamatore evoluto che pedala a “tutta”.
Il confort è in linea con le caratteristiche corsaiole. Comunque buono. Ma non aspettatevi un prodotto ultra confortevole. Del resto è un telaio pensato e realizzato per chi vuole un mezzo da competizione. Non è un caso che la Kuota Kom Evo è usato dai professionisti della AG2R. Parlando in generale sconsiglio telai corsaioli per i ciclisti amatoriali che vogliono avere un telaio soprattutto comodo e non hanno bisogno di doti particolari in termini di reattività e rigidità.
Le ruote in copertoncino limitano il mezzo. La versione della Reynolds Assault tubolare, con una ruota di per sé più leggera ( 1272 grammi contro i 1568 grammi della versione in prova), sarebbe stata più in linea con la qualità del telaio e avrebbe sfruttato la scorrevolezza maggiore del tubolare. Non è un caso che i professionisti corrano con ruote per tubolari. Ovviamente il copertoncino, penalizzato dalla camera d'aria, può risultare però più pratico in caso di foratura, ma paga in termini di prestazioni.
Il telaio è molto stabile anche su fondo sconnesso. In discesa è preciso, ma in curva non è facile fare inserimenti veloci, tende appena ad allargare la traiettoria, ma anche se è un telaio rigido, l'inserimento non è particolarmente difficiltoso, se viene anticipato e non ci si riduce alla correzione all'ultimo momento. Questo dato non deve confondere perchè l'Evo è un telaio che complessivamente ha un ottima guidabilità. E' un mezzo sicuro in ogni condizione, grazie alla forcella, alla serie sterzo con profilo differenziato da ½ e 1/8. I freni Sram red con tacchetti Sram by Swisstop sono ottimi e devo dire che la frenata è potente, ma equilibrata. Il sistema dual pivot garantisce una resa eccezionale sul cerchio in carbonio, dove la risposta è più “lunga” e meno brusca. Pensando al freno posteriore monopivot della Campagnolo, devo dire che rispetto a quest'ultimo, la resa del dual pivot è maggiore. Infatti il monopivot è meno potente, ma non per questo più sicuro. Ho provato a frenare in curva maggiormente con il freno posteriore dual pivot, sram red, come mi è capitato di fare anche nei precedenti test bike, con il dual pivot posteriore, shimano dura ace e campagnolo skeleton e  in tutti i casi mi sono sentito più sicuro rispetto al monopivot posteriore skeleton campagnolo e non ho mai sbandato.
Non è un caso che la Campagnolo abbia commercializzato anche la versione dual pivot per il freno posteriore. Quello che conta è regolare in modo ottimale l'orbita dei pattini. Mai troppo vicini alla pista frenante. La mescola del pattino freno è il segreto per la migliore frenata.
Lo Sram Red è preciso nella cambiata e ho constatato che il mezzo testato è stato sempre pronto alle sollecitazioni e alle accellerate. Insomma è una bici da competizione, che se montata con tubolari garantirebbe prestazioni migliori in termini di aderenza ( già notevoli) e scorrevolezza.
Ottima la presa sulla curva Kuota Katch in ogni posizione.
Impressione personale dopo avere testato sia guarniture BB30, sia a diametro standard Campagnolo Ultra Torque, quest'ultime testate su scatole del movimento centrale BB30: le guarniture BB30 sono più rigide, ma meno scorrevoli rispetto alla guarnitura Ultra Torque con tecnologia CULT .
La costruzione del Kom Evo è impeccabile. Verniciatura senza sbavature, sezioni maggiorate e differenziate dei tubi per una maggiore prestazione, linea tradizionale con un reggisella ben realizzato.
Il test è stato realizzato in collaborazione con il rivenditore Tornesi.
Saluti ciclistici. 





















7 commenti:

  1. Bellissime foto innanzitutto!
    Ho avuto modo di vederla dal vivo e rivedo nell'attenta e minuziosa analisi fatta da Claudio i tratti che già "al solo sguardo" mi avevano colpito: un ottimo telaio montato con altrettanta ottima componentistica.
    Il peso dei 7 kg circa risulta quindi ancora abbattibile montando sì le stesse ruote ma versione tubolare con conseguenti vantaggi tecnici e prestazionali.
    Bel lavoro Kuota!
    Tecnica ed esaustiva, come sempre, la recensione!

    badboy

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  2. Superfluo oramai farti i complimenti per il servizio,sempre impeccabile.
    Personalmente non impazzisco per questo telaio,ma come sempre il giudizio è soggettivo, è l'apprezzamento del "pubblico pagante" che sentenzia o meno il successo di un prodotto.

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  3. Concordo con badboy.

    Un'analisi davvero attenta del mezzo e spiegata con parole semplici ma efficaci, adatte anche ad un neofita-novellino della bdc come me.

    Sulle foto devo ammettere che son davvero molto buone, come già detto nel post della Pinarello.

    Questo blog si sta arricchendo ogni giorno di più e di questo sono davvero molto contento.

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  4. Dimenticavo... mi metto all'opera e se riesco ti vorrei far provare una Cube Litening e una Cube Agree nonchè la gamma Focus.

    Ci facciamo un week-end montano dove io arranco con la mia bdc e tu ti diverti con vari modelli nuovi (della tua taglia).

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  5. Grazie ragazzi.

    Fabio, l'idea del test bike-vacanza è perfetta.

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  6. Ciao volevo chiederti un parere se al gruppo sram red 22 cambi la guarnitura e metti guarnitura clavicula e' possibile oppure ci possono essere problemi di deragliata???tutti i meccanici che ho sentito sconsigliano..e vorrei sapere cosa ne pensi dei kit freni fibula...saluti!!

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    1. Non ho mai provato l'accoppiata sram red/clavicula. Non ho provato i freni in questione. Saluti ciclistici.

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