mercoledì 20 aprile 2011

Indignatevi di Stèphane Hessel.


Ognuno di noi, persone mature, ha un dovere precipuo verso le nuove generazioni: lasciargli un insegnamento. Stendendo un velo pietoso su quanti non accettano gli anni e si rifugiano nel cosiddetto complesso di Peter Pan ( quanto sono patetici coloro che si fingono ragazzi e non accettano le responsabilità, ma continuano a giocare, in attesa di una svolta che non avverrà mai nella loro mente), noi dobbiamo lasciare una testimonianza di vita che sappia diventare non solo un esempio da seguire, ma anche un coarcevo di ideali da sfogliare quando si è giovani per trarne stimolo. Ognuno deve dare la parte migliore di sé, la testimonianza più autentica, un dono per la gioventù. E' la vita che ce lo chiede, è l'umanità che lo esige per rigenerarsi e migliorarsi. Soffermatevi a guardare gli occhi ammirati e curiosi di un bambino o lo sguardo concentrato e di sfida di un ragazzo che ci ascoltano mentre parliamo di cose importanti o che riguardano il loro futuro. Ci chiedono solo di ricevere le informazioni che li rendano migliori e li facciano crescere come persone capaci e cittadini attivi e responsabili.
Stèphane Hessel ha lasciato il suo messaggio e lo ha messo nella bacheca di una scuola, di una università, o più semplicemente in un libro, che consiglio a quanti sono giovani, ma anche a quelli che vogliono ripassare l'educazione civica. Egli è un uomo di 93 anni, un vecchio combattente della Resistenza francese, poi diplomatico presso le Nazioni Unite, che ha contribuito alla stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; quella carta fondamentale che approvata il 10 dicembre 1948 dalle Nazioni Unite è stata l'ispirazione anche della nostra Costituzione della Repubblica e di molte altre normative.
Hessel ha scritto un libricino di circa 35 pagine, al di là degli ottusi e anacronistici steccati ideologici, corredato da note e dalla predetta Dichiarazione, per un totale di circa 60 pagine, dal prezzo popolare di 5 euro, dato alla stampa da un casa editrice quasi sconosciuta, che in breve tempo è diventato il libro più letto in Francia e pubblicato in molti paesi del mondo.
Il motivo di tanto successo ? La capacità di sapere parlare alle nuove generazioni con parole semplici, ma ricche di significato e di stimoli. Una sorta di compendio ad uso e consumo del cittadino del ventunesimo secolo. E' un libro spirituale, una guida per le nuove generazioni, tanto da essere diventato il più letto in Francia e un caso letterario. In fondo questo libro colma un vuoto: quello di scrivere qualcosa che finalmente sappia insegnare qualcosa al cittadino e alle future generazioni in modo semplice ma efficace, probabilmente suggestivo.
Hessel esorta i giovani ad indignarsi per una serie di motivi, ma principalmente per il divario crescente fra i molto ricchi e i molto poveri, ( ricordo i miei libri di economia che insegnavano la distribuzione della ricchezza !); per i diritti dell'uomo calpestati fino allo smantellamento del sistema dello stato sociale, costati lotte alle generazioni passate e che hanno consentito alla società civile di progredire ed infine per lo stato del pianeta, che allarma sempre di più un ecosistema forse compromesso. E per fare questo bisogna combattere l'egoismo e i soprusi dei potenti, arginando lo strapotere della economia e della finanza; insomma dando un volto umano al sistema che ci governa. Una battaglia di ritorno alla civiltà.
Ci sono insomma buoni ed ineluttabili motivi per indignarsi e rifondare un nuovo mondo, al di là degli steccati della politica incapace di veicolare le esigenze e le aspettative delle persone. Affinchè il sangue versato e la lotta condotta dalle generazioni precedenti non sia inutile; ma soprattutto perchè si possa credere ancora nel futuro.
Indignatevi ragazzi, ma indigniamoci noi cittadini di questo pianeta, prima che anche l'ultima speranza sia piegata alla logica del male e del mero profitto.

1 commento:

  1. Amico mio questo tuo post è "prezioso" come lo sguardo curioso di un bambino che inizia a vedere la vita.
    E mi piace pensare che questi post (che a dire il vero mi mancavano!) sono le "orme" che un lupo solitario lascia nel fitto del bosco e che portano ad una verde vetta, tra terra e cielo.

    RispondiElimina