sabato 18 dicembre 2010

I bambini dimenticati

I figli nati senza l’amore. Bambini nati soli, senza una carezza ed un sorriso.
Vorrei che vivessero in un regno senza sudditi, dove i sogni non hanno età, dove la loro magica innocenza colori ogni cosa, anche il buio della solitudine. Un regno dove ognuno è uguale agli altri, dove non occorre lottare per vivere meglio,, dove ogni giorno si è felici.
Ma fuori c’è un mondo diverso, in cui continuerà a non esserci pace, fino a quando l’ultimo di loro sarà liberato dal bisogno e dalla sofferenza e sarà restituito alla migliore vita, perché ogni bambino è legato agli altri in un abbraccio eterno.
Bambini nati per una missione sconosciuta, senza confini, senza tempo.
Angeli di un'armata che viene in pace e chiede un mondo migliore, dove non bisogna apparire, perché conta solo essere veri e liberi.
I loro giorni sono un contributo per la libertà e la felicità dei popoli.
Ma quanto tempo ancora ci vorrà, perchè questi figli maltrattati, possano ritrovarsi in un sodalizio di vita autentica ? Per questo, mio Dio, fa che ogni tuo figlio possa ritrovarsi e non perdersi più.

Claudio Cobiani.

domenica 12 dicembre 2010

La Quercia del Monaco











Stamane, come previsto, ho messo al braccio sinistro, un nastro nero per ricordare gli amici ciclisti calabresi uccisi da un delinquente al volante. Volevo portarla nel punto più alto possibile per la stagione invernale, considerato il tempo nuvoloso, con temperatura intorno ai 5 gradi. Sono salito da solo fino alla Quercia del Monaco. Una scelta che serviva per rimanere in silenzio e immolare il sacrificio sulla salita. Si scollina sul punto di frontiera tra la provincia di Frosinone e quella di Latina, un tempo zona di confine anche tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Si sale ininterrottamente per circa 13 km,  pedalando sui Monti Aurunci, dopo avere lasciato un percorso vallonato, che taglia piantagioni di aranci. Il chilometraggio totale è di 70 km. Siamo in località Lenola (LT). Qui il paesaggio è suggestivo. Faceva freddo in discesa, ma nel cuore avevo il ricordo delle immagini dei lenzuoli bianchi stesi sui cadaveri degli amici ciclisti e tutto mi è sembrato accettabile. Riposino in pace. Noi qui sulla terra non ne abbiamo più.  

giovedì 11 novembre 2010

Un saluto da Aprica e Ponte di Legno



Ponte di legno- Sul ponte di legno


Agosto 2010- Passo Aprica, quota 1173 msm, lunghezza 15,4 km, dislivello 485 m, pendenza media 3,1, %, pendenza massima 9%.




lunedì 1 novembre 2010

Passo Bernina


Prima della dogana









E' fatta: ho conquistato il passo Bernina .
 

Grazie figlio mio


due bolidi si incrociano



Passo Bernina ( Svizzera) da Tirano ( 435 msm).
Ecco i dati: lunghezza 33,4 km, pendenza massima 12 %, pendenza media 5,8 %; quota 2330 s.l.m.
Una salita interminabile. Una gioia infinita averla fatta con la famiglia al seguito. Consiglio di portare con sè, un documento di riconoscimento, perchè potreste essere fermati alla dogana svizzera, come è successo a me. Lo spettacolo che si presenta, durante la difficile ascesa, è meraviglioso. Negli ultimi 3 km, la temperatura tende ad abbassarsi, quindi consiglio di portare manicotti e mantellina. Una volta giunti al passo, si può vedere il lago di Poschiavo, le cui acque hanno un colore verde che non si dimentica.

sabato 30 ottobre 2010

passo Gavia













 

gavia


















nella galleria











la Madonna dei Ciclisti, sul Gavia: grazie per la protezione.



il mio arrivo sul passo Gavia



i primi km




in galleria









Al Gavia a cui ho dedicato l'ardore e la passione, in un giorno da lupi.


Scalato nell'agosto 2010 dal versante di Ponte di Legno. Ecco i dati: Ponte di Legno ( 1258 msm), Gavia ( 2618 msm); lunghezza 17,5 km; pendenza media 7,8%; pendenza massima 16 %.
Il Gavia è una strada di guerra, risalente al primo conflitto mondiale e fu opera degli alpini. Solo recentemente è stata asfaltata. Bisogna fare attenzione ad un tratto di strada stretto e privo di guardia rail. In quel tratto di strada due auto insieme non ci passano. 
La bellezza del Gavia è unica: selvaggia e spettacolare, con le numerose cascate, i  due laghetti, uno in quota all'arrivo e uno lungo il percorso. L'ascesa dura è mitigata da un panorama mozzafiato. Una volta arrivati in quota, c'è il rifugio Bonetta, un ampio piazzale con panchine di legno per fare un pic- nic e un lago naturale spettacolare. Indimenticabile e mitico.

Nota tecnica: il versante che sale e scende da Ponte di Legno è il più arduo. La strada è rovinata nella parte alta, dove predominano gli strapiombi. Quella centrale è ripidissima ( spesso al 16%), molto stretta, con gli alberi a bordo strada e i canali di scolo trasversali. Prestate attenzione; in alcuni tratti il passaggio contemporaneo di due auto non è possibile.